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Tavole di dati

Il numero di pubblica utilità 1522: dati trimestrali al III trimestre 2023

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Le tavole pubblicate riguardano i primi tre trimestri del 2023 e contengono dati relativi alle richieste di aiuto telefoniche e via chat di utenti e vittime, non comparabili con quelli pubblicati nel corso degli anni precedenti; la piattaforma di archiviazione delle informazioni raccolte durante le chiamate infatti è stata modificata nel corso del 2022/2023, segnando dunque un’interruzione di serie (si veda a questo proposito la nota metodologica aggiornata illustrativa delle modifiche apportate).

In particolare, all’interno delle chiamate valide le informazioni riportate sono suddivise per le categorie di “utenti” e “vittime”, ma, come riportato nella tavola 1 bis, gli ulteriori dettagli informativi sui motivi delle chiamate, consentono, a partire dal 2023, di distinguere meglio gli utenti e le vittime tra coloro che chiamano per chiedere aiuto (per sé e per altri) e coloro (comprese le vittime) che utilizzano il 1522 per avere informazioni e non solo per ricevere aiuto.

La nuova piattaforma consentirà, nel corso del prossimo anno, di produrre informazioni maggiormente dettagliate su utenti, vittime e autori e, già da questa pubblicazione, più aggiornate rispetto alle nuove forme di violenza (ad esempio la violenza online).

Nei tre trimestri osservati il numero delle chiamate per telefono e chat rimane sostanzialmente stabile, con un calo che si registra nel II trimestre e, su base annuale, in crescita rispetto agli anni precedenti (si veda tav.6), arrivando a totalizzare nel corso di tutti e tre i trimestri considerati 30.581 chiamate (erano 22.553 nel 2022 e 24.699 nel 2021).

Sebbene nel corso del III trimestre aumentino le richieste di aiuto degli utenti e delle vittime rispetto al trimestre precedente (rispettivamente + 6,5%, +3,7%), l’incremento maggiore di chiamate proviene da utenti che si rivolgono al 1522 per avere informazioni sulla tipologia del servizio erogato (+24,8%). Questa richiesta costituisce peraltro, in termini di composizione percentuale, il motivo più frequente tra quelli che inducono a rivolgersi a questo servizio (31,9%), nel corso del III trimestre. Il dato è probabilmente influenzato dalle campagne di sensibilizzazione e di comunicazione adottate dal Dipartimento per le Pari Opportunità. In coincidenza con i passaggi informativi sui mass media, infatti, si registra un così elevato flusso di chiamate da attivare la segreteria telefonica, cui peraltro fanno seguito le operatrici del 1522, le quali richiamano i numeri da essa registrati (tav.2). L’elevato numero di richieste di informazioni sul servizio si spiega con un maggiore ingaggio delle Forze dell’ordine. Infatti nel periodo preso in considerazione, si registra un sensibile aumento dei casi (+85,8% dal primo al terzo trimestre) che dichiarano di essere venuti a conoscenza del servizio 1522 attraverso le Forze dell’Ordine (tav.9).

In continuità con le finalità del servizio e in maniera sempre più puntuale il 1522, nei tre trimestri considerati, svolge un’importante funzione di snodo a livello territoriale tra i servizi a supporto di coloro che vi si rivolgono, mettendo in contatto le vittime con i servizi di protezione più vicini disponibili. Circa i 2/3 delle chiamate (68,2%) vengono infatti indirizzate verso i servizi più idonei alle richieste che, per il 93,9% dei casi, sono rappresentati da Centri e Servizi Antiviolenza, Case protette e di accoglienza per vittime (tav. 10).

Analizzando i tipi di violenze subite nei tre trimestri del 2023 (tav.12), per circa la metà delle vittime è quella fisica a motivare il ricorso alla chiamata di aiuto (47,6% sul totale delle risposte.). La violenza psicologica è la seconda causa delle chiamate (36,9%). Considerando inoltre i casi di vittime che hanno subito due o più tipi di violenza, nel 62,3% è la violenza psicologica ad essere subita in forma rilevante. Va notato che, quando le violenze sono multiple, è la violenza economica, oltre a quella fisica, ad essere più frequentemente associata alle altre (12,1%, tav.12bis-tris-quater).

Continuando ad osservare i tre trimestri del 2023, la maggior parte delle vittime riporta un lungo vissuto di violenze subite: il 64,5% di esse infatti dichiara di aver subito per anni, e il 25,5% per mesi la violenza, mentre il dato relativo alle richieste di aiuto di vittime che hanno subito soltanto uno o pochi episodi di violenza si attesta al 10% (tav.13).

Il 24,8% delle vittime che si sono rivolte al 1522 hanno paura di morire e timore per la propria incolumità e dei propri cari, mentre i 2/3 di esse provano ansia e il 24,3%  si sente in grave stato di soggezione. Il 10,2% si sente invece molestata, ma non in pericolo (tav.14).

La violenza riportata al 1522 è preminentemente di tipo domestico: nei tre trimestri del 2023 il 79,4% dei rispondenti dichiara che il luogo della violenza è la propria casa (tav.15). Questo spiega l’elevata percentuale dei casi di violenza assistita. Nei tre trimestri considerati circa la metà delle vittime rispondenti (44,5%) ha figli e di esse il 24,3% dichiara di avere figli minori. È pari al 57,1% la percentuale di vittime che dichiarano che i propri figli hanno assistito alla violenza e nel 25,8% l’hanno subita loro stessi (tav.18).

Dal racconto che le vittime fanno alle operatrici del 1522 emerge che la maggior parte di esse non denuncia la violenza subita alle autorità competenti. Solo il 15,8% nei tre trimestri considerati ha infatti denunciato la violenza subita (1.311 vittime). I dati evidenziano una persistente resistenza a denunciare: il 59,4% delle vittime infatti dichiara di non denunciare anche se la violenza subita dura da anni.

Le tavole messe a disposizione riportano infine informazioni su:

  • il profilo delle vittime che si rivolgono al servizio e regione di provenienza delle chiamate;
  • la tempistica delle chiamate per giorno della settimana e per ora della giornata.

Link utili

Per informazioni
Alessandra Capobianchi
capobian@istat.it

Claudia Villante
claudia.villante@istat.it

Maria Giuseppina Muratore
muratore@istat.it

Periodo di riferimento: I-III trimestre 2023

Data di pubblicazione: 15 novembre 2023

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