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Istat in breve
L’Istituto nazionale di statistica è un ente di ricerca pubblico. È presente nel Paese dal 1926 ed è il principale produttore di statistica ufficiale a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici.
L’organizzazione dell’Istituto è stata ridisegnata con il Decreto del Presidente della Repubblica n. 166 del 7 settembre 2010. Gli organi di governo sono il Presidente – che è nominato con decreto del Presidente della Repubblica e ha la rappresentanza legale dell’Istituto – e il Consiglio, che ha funzioni di indirizzo, programmazione e controllo.
Il Comstat esercita le funzioni direttive dell’Istat nei confronti degli uffici di statistica del Sistan, il Sistema statistico nazionale, mentre il Collegio dei revisori accerta la regolare tenuta della contabilità. L’Istituto svolge un ruolo di indirizzo, coordinamento, promozione e assistenza tecnica alle attività statistiche degli enti e degli uffici che fanno parte del Sistan.
L’Istat fa parte del Sistema Statistico Europeo e collabora con gli altri soggetti del sistema statistico internazionale.
La missione dell’Istituto nazionale di statistica è quella di servire la collettività attraverso la produzione e la comunicazione di informazioni statistiche, analisi e previsioni di elevata qualità in ambito economico, sociale e ambientale.
I dati prodotti sono diffusi attraverso il sito web istat.it, dove sono disponibili comunicati stampa e banche dati. Il principale accesso ai dati è I.Stat, il datawarehouse dell’Istituto, all’interno del quale le informazioni sono organizzate per temi, presentate in tavole multidimensionali e corredate da metadati. L’accesso al datawarehouse è libero e gratuito.
L’Istat offre i contenuti diffusi in formati aperti, per cui grafici, dati, informazioni, widget sono riutilizzabili e incorporabili dagli utenti su altri siti. In questo modo è possibile riprodurre, distribuire, trasmettere e adattare liberamente dati e analisi dell’Istat, anche a scopi commerciali, con la sola condizione che venga citata la fonte (licenza creative commons).
L’apertura di canali Istat sui social network più conosciuti (Twitter, Instagram, YouTube, SlideShare, Flickr, Pinterest, Linkedin) garantisce inoltre la diffusione tempestiva e virale dei contenuti Istat sul web.
La sede centrale è a Roma ma l’Istat è presente su tutto il territorio nazionale attraverso una rete di uffici territoriali localizzate nei capoluoghi di regione e nelle province autonome, che lavorano a stretto contatto con gli enti locali. Presso la sede centrale è attivo un Ufficio stampa, che gestisce e coordina in via esclusiva il rapporto con i mezzi di informazione nazionali e internazionali.
Per l’anno 2023 le previsioni dei proventi della produzione sono pari a 255.366.083 euro. In particolare, i proventi per l’attività istituzionale ammontano a 220.931.904 euro e sono rappresentati per il 96,6% dall’assegnazione statale (213.374.728 euro). Di questi, 26.881.600 euro sono destinati allo svolgimento dei Censimenti permanenti. Il restante 3,4% (7.557.176 euro) è rappresentato, invece, in parte dai proventi derivanti da contributi in conto esercizio (7.472.176 euro) e in parte dai ricavi per cessione di prodotti e prestazioni di servizi (85.000 euro). I costi della produzione previsti ammontano a 258.348.462 euro.
Gli investimenti dell’Istituto sono pari a 42.937.132 euro, di cui 37.187.654 euro (86,6%) per immobilizzazioni immateriali, 2.599.478 euro (6,1%) per immobilizzazioni materiali e 3.150.000 euro (7,3%) per immobilizzazioni finanziarie.
Al 31 dicembre 2022 lavorano in Istat 1.852 persone, 68 in meno rispetto alla fine del 2021. Tutti i lavoratori sono assunti a tempo indeterminato e ci sono 7 incarichi dirigenziali esterni e 4 comandati da altra Pubblica Amministrazione. Su 10 dipendenti, sei sono donne e quattro uomini.
I dipendenti dell’Istat prestano la loro attività secondo differenti livelli e profili professionali, come da contratto nazionale degli enti di ricerca. Sommando i dipendenti dei livelli più elevati – ricercatori e tecnologi, dal primo al terzo livello, e dirigenti amministrativi di prima e seconda fascia – si raggiunge il 46,5% del personale mentre i rimanenti cinque livelli – dal quarto all’ottavo, che comprendono funzionari, collaboratori e operatori di amministrazione, collaboratori e operatori tecnici degli enti di ricerca – raccolgono il 53,5%.