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Informazioni generali

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La rilevazione sulle forze di lavoro è una indagine campionaria condotta mediante interviste alle famiglie, il cui obiettivo principale è la stima degli aggregati che compongono l’offerta di lavoro: occupati e persone in cerca di occupazione.

La rilevazione raccoglie inoltre informazioni sugli individui che non appartengono alle forze di lavoro (inattivi).

Le principali caratteristiche della rilevazione, ovvero gli aspetti metodologici, le definizioni delle variabili e degli indicatori, sono armonizzate a livello europeo, coerentemente con gli standard internazionali definiti dall’ILO, e definite da specifici regolamenti del Consiglio e della Commissione europea.

Dal 2004 la rilevazione è continua, cioè le informazioni sono rilevate in modo continuativo e riferite alle 52 settimane che compongono l’anno, mediante una distribuzione uniforme del campione nelle settimane. La diffusione delle informazioni sul mercato del lavoro avviene a cadenza mensile, trimestrale e in media d’anno, con un differente livello di dettaglio. Ad esempio le stime mensili sono diffuse solo a livello nazionale, quelle trimestrali a livello partizionale e regionale mentre le stime annuali scendono fino al dettaglio provinciale (che è il dettaglio territoriale massimo).

Il disegno di indagine consente anche l’analisi del mercato del lavoro in senso longitudinale, cioè l’analisi dei cambiamenti della condizione occupazionale osservata a tre e dodici mesi di distanza sugli stessi individui. Questa particolarità del disegno di indagine consente di analizzare le transizioni da uno stato occupazionale all’altro, valutato, appunto, a tre e dodici mesi di distanza.

La popolazione di riferimento è costituita dagli individui tra i 15 anni e gli 89 anni appartenenti alle famiglie di fatto il cui intestatario risiede nel comune selezionato. Dalla popolazione di riferimento sono quindi esclusi i membri permanenti delle convivenze (ospizi, istituti religiosi, caserme, ecc.)

L'unità di rilevazione

L’unità di rilevazione è la famiglia di fatto, definita come insieme di persone legate o meno da vincoli di parentela o affettivi, dimoranti abitualmente nella stessa abitazione e che condividono il reddito (contribuendo al reddito e/o beneficiandone) e/o le spese familiari. Vengono dunque intervistati dunque tutti i componenti facenti parte della famiglia di fatto (alla data della domenica della settimana di riferimento), inclusi quelli che al momento dell’intervista sono temporaneamente assenti, ma hanno dimora abituale nell’abitazione.
Se l’assenza dovesse protrarsi in modo continuativo per almeno un anno, non è più da considerare temporanea e il componente viene escluso dalla famiglia di fatto.

I lavoratori e gli studenti fuori sede, invece, anche se assenti per più di un anno, sono considerati inclusi nella famiglia di fatto se dimorano in un’altra abitazione esclusivamente per motivi di lavoro o studio e contribuiscono significativamente al reddito degli altri familiari intervistati o ne beneficiano.

L’intervista dei componenti temporaneamente assenti viene condotta in proxy, chiedendo le informazioni ai familiari presenti.

Non fanno parte della famiglia di fatto – e quindi non vengono intervistati – coloro che convivono presso lo stesso domicilio per motivi puramente economici o momentanei. Ad esempio: colf e badanti, baby-sitter, affittuari, ospiti ecc.

Non vengono inoltre rilevate le persone che hanno lasciato definitivamente la famiglia, anche se non hanno ancora effettuato il cambio di residenza (es. lo studente andato via di casa definitivamente e che vive altrove mantenendosi da solo o il figlio sposato che è andato a vivere con la moglie in un altro appartamento, ma non ha ancora provveduto al cambio di residenza).

Una famiglia può essere costituita da una sola persona (famiglia monocomponente) o da più nuclei famigliari che dividono lo stesso appartamento. Nel secondo caso, ad esempio madre, padre e figlio, nuora e nipoti che vivono insieme identificano una unica famiglia e non due famiglie separate.

Anche nella re-intervista si considera la famiglia di fatto, per cui si intervistano tutti i componenti facenti parte della famiglia di fatto al momento dell’intervista, compresi eventuali nuovi componenti non presenti all’intervista precedente.

Il campione

L’indagine sulle Forze di Lavoro è campionaria, cioè condotta solo su una parte della popolazione. Ogni famiglia del campione, estratta dalle Liste Anagrafiche dei Comuni campione (LAC), rappresenta simbolicamente l’insieme teorico di famiglie aventi le stesse caratteristiche.

Ogni anno vengono intervistate complessivamente circa 250mila famiglie (62mila ogni trimestre) per un totale di circa 600mila individui. Le famiglie vengono estratte casualmente dalle liste anagrafiche di circa 1.100 Comuni d’Italia.

Il campione è basato su un disegno campionario strutturato in due stadi con stratificazione delle unità di primo stadio: viene selezionato inizialmente un campione tra tutti gli 8.100 Comuni italiani (Unità di Primo Stadio, UPS) e poi per questi Comuni campione sono selezionate dalle LAC le famiglie da intervistare (Unità di Secondo Stadio, USS).

Le UPS sono stratificate all’interno di ciascuna provincia sulla base della dimensione demografica dei comuni. Tale stratificazione conduce all’identificazione di due tipologie di comuni: gli autorappresentativi (AR), che fanno tutti parte del campione; i non autorappresentativi (NAR), selezionati in base alla dimensione demografica. I comuni AR con maggiore dimensione demografica sono coinvolti nella rilevazione tutte le settimane; gli altri comuni AR una settimana al mese. Ognuno dei comuni NAR viene coinvolto nella rilevazione una settimana al mese secondo uno schema di associazione casuale delle settimane ai comuni del campione. Tale disegno campionario rimane fisso nel tempo.

Il campione ha una struttura a panel ruotato, ovvero la stessa famiglia viene intervistata quattro volte nell’arco di 15 mesi. In ogni trimestre il campione dell’Indagine sulle Forze Lavoro è formato da quattro sotto-campioni di uguale numerosità, detti gruppi di rotazione. L’indagine prevede che in ogni occasione di indagine un gruppo di rotazione entri per la prima volta ed effettui la prima intervista, un altro gruppo sia intervistato per la seconda volta e così via. Le famiglie appartenenti a un gruppo di rotazione saranno intervistate per due trimestri consecutivi, osserveranno poi una pausa durante i due trimestri che seguono e saranno nuovamente intervistate negli ulteriori due trimestri, per poi uscire definitivamente dal campione.

Ne consegue che circa il 50% delle famiglie sono reintervistate a distanza di 3 mesi e il 50% a distanza di 12 mesi, a meno delle mancate risposte. Complessivamente, ogni famiglia rimane nel campione per un periodo di 15 mesi. Il sistema di rotazione delle famiglie nei campioni trasversali incorpora una struttura longitudinale, ma non si tratta di un panel poiché l’individuo non viene reintervistato se nell’arco di tempo tra una intervista e la successiva ha cambiato residenza o si è trasferito all’estero. La componente longitudinale rappresenta dunque la popolazione residente in uno stesso comune sia all’inizio sia alla fine del periodo considerato (popolazione “compresente”).

Le modalità di raccolta dei dati

La tecnica di rilevazione è mista:

  • CAPI (Computer Assisted Personal Interview) tecnica di indagine che prevede interviste effettuate faccia a faccia con l’utilizzo di un computer;
  • CATI (Computer Assisted Telephone Interview) tecnica di indagine che prevede interviste telefoniche realizzate con il supporto del computer.

La prima intervista viene effettuata con tecnica CAPI. Tutte le interviste successive alla prima, per le famiglie che dispongono di telefono, vengono somministrate con tecnica CATI. Le interviste proseguono con tecnica CAPI qualora le famiglie non dispongano di telefono o per situazioni particolari che evidenzino questa necessità. Le interviste vengono invece sempre eseguite con tecnica CAPI se l’intestatario della scheda di famiglia è straniero.

Le tre re-interviste hanno l’obiettivo di verificare l’andamento delle condizioni lavorative delle famiglie nel tempo (ossia tra un’intervista e l’altra).

In considerazione dell’emergenza sanitaria e delle misure adottate dal Governo per il suo contenimento, l’Istat ha intrapreso alcune azioni per sopperire alle difficoltà oggettive riscontrate nell’effettuare interviste di persona. Pertanto, anche nel caso di interviste CAPI, il rilevatore contatta le famiglie telefonicamente (o, se non disponibile un recapito telefonico, tramite contatto presso domicilio finalizzato al recupero del numero di telefono). La famiglia viene quindi di norma intervistata telefonicamente, a meno che non sia la famiglia stessa a esprimere la preferenza per l’intervista faccia a faccia, previo consenso e nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. Per ulteriori informazioni si rimanda al link https://www.istat.it/it/archivio/239854 sul sito istituzionale dell’Istat.