Programma quadro Horizon 2020

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Horizon 2020 è un programma di ricerca e innovazione dell’Unione europea, volto a garantire una crescita e un’occupazione intelligenti, sostenibili e inclusivi, che finanzia la ricerca per il periodo 2014-2020. Associa la ricerca all’innovazione e si concentra su tre settori chiave: eccellenza scientifica, leadership industriale e sfide per la società. L’obiettivo è assicurare che l’Europa produca una scienza e tecnologia di classe mondiale in grado di stimolare la crescita economica.

Progetto GROWINPRO

Rispondendo alla call Supply and demand-oriented economic policies to boost robust growth in Europe – addressing the social and economic challenges in Europe, nell’ambito del Programma Quadro Horizon 2020, il progetto GROWINPRO (Growth Welfare Innovation Productivity) si propone di analizzare le cause del rallentamento della crescita in Europa negli ultimi decenni e in particolare, dopo la Grande Recessione.

Il progetto, che ha iniziato le sue attività il primo gennaio 2019 per una durata di 36 mesi, intende fornire una serie di soluzioni politiche capaci di stimolare una crescita economica inclusiva incentrata sia sul lato della domanda sia dell’offerta. Le attività di ricerca saranno svolte da un consorzio di 14 partner, coordinato dalla Scuola Superiore di Studi Universitari e di perfezionamento Sant’Anna di Pisa, che riunisce undici istituzioni accademiche internazionali e tre Istituti nazionali di Statistica, tra cui l’Istat. L’ interazione tra ricerca accademica e uffici di statistica nazionali fornisce di focalizzare l’attenzione su nuove fonti di dati, metodi e indicatori statistici capaci di affrontare le diverse sfide contenute nella call.

Il progetto ha due grandi ambizioni. La prima, in una prospettiva di analisi, è quella di unire i tre livelli di studio – macro, meso e micro – al fine di investigare empiricamente le cause del rallentamento della crescita e le relazioni tra produttività, domanda e crescita. La seconda, in una prospettiva normativa, è quella di fornire un set nuovo e integrato di politiche capaci di spingere l’Europa verso un percorso di sviluppo bilanciato, inclusivo e stimolato dalle innovazioni che tenga conto anche di importanti sfide sociali quali i cambiamenti climatici, l’invecchiamento della popolazione e la robotizzazione.

Più in dettaglio, gli obiettivi del progetto sono i seguenti:

  • Fornire una estesa analisi multi-level dei principali fattori determinanti il rallentamento europeo della crescita della produttività, con uno specifico focus sull’impatto della globalizzazione e dei cambiamenti demografici.
  • Valutare le misure statistiche esistenti e proporre indicatori alternativi per la produttività, intangible assets, global value chains (catene produttive globali) e benessere.
  • Sviluppare una nuova generazione di modelli macroeconomici con micro-fondamenti empirici per valutare i rischi associati alla stagnazione secolare e testare diversi tipi di interventi supply-side (ad esempio, politiche industriali e dell’innovazione) e demand-side (politiche fiscali e monetarie) che siano in grado di stimolare una crescita economica inclusiva e sostenibile in Europa.
  • Proporre agli stakeholders e ai policy makers nuovi modelli e sviluppi statistici, valutandone l’utilità nel cogliere aspetti importanti connessi alle principali sfide sociali verso cui indirizzare politiche mission-oriented.
  • Individuare e discutere con gli stakeholder e i policymakers una nuova agenda politica orientata alla crescita per far ripartire la produttività, riportando l’Europa su un percorso di crescita uniforme e sostenibile.

Data inizio e durata:
01/01/2019 – 36 mesi

Strutture Istat coinvolte nell’attività del progetto:

Dipartimento per la produzione statistica (DIPS)
Servizio per l’analisi dei dati e la ricerca economica, sociale e ambientale(PSS)

Direzione centrale per la pianificazione strategica, l’indirizzo del Sistema statistico nazionale, le relazioni istituzionali e gli affari internazionali (DCPS)
Servizio per gli affari internazionali (PSA)

Staff scientifico Istat: Fabio Bacchini, Stefano Costa, Stefano De Santis, Filippo Oropallo, Lorenzo Di Biagio

Per approfondimenti: http://www.growinpro.eu/

Progetto MAKSWELL

Il progetto MAK Sustainable development and WELL-being frameworks work for policy, avviato nel novembre 2017, ha una durata complessiva di 30 mesi e coinvolge otto partner appartenenti a cinque paesi europei: l’Istat che è l’ente capofila, l’Istituto di Statistica dei Paesi Bassi (CBS), l’Istituto di Statistica Federale tedesco (DESTATIS), l’Istituto centrale di Statistica dell’Ungheria (HCSO), l’Università di Pisa e il suo Centro Studi Dagum, l’Università di Trier, l’Università di Southampton e il MIPA – Consorzio per lo sviluppo delle metodologie e delle innovazioni nelle pubbliche amministrazioni.

Il progetto intende estendere e armonizzare gli indicatori sul benessere e il progresso sociale beyond GDP, proponendo un nuovo framework di riferimento che permetta la definizione di politiche più accurate e la loro valutazione.

L’attività di ricerca si propone il conseguimento di tre obiettivi principali:

  • sviluppare un database di indicatori per un ampio set di paesi europei capace di armonizzare i framework sul well-being e gli indicatori SDG disponibili;
  • estendere il database così definito sia in termini di timeliness sia di utilizzo di big data sulla base di adeguate metodologie. In particolare, tramite l’utilizzo di nuove fonti di dati (big data) si dovrebbero definire nuovi indicatori che permettano una maggiore disaggregazione territoriale e capaci di definire nuovi domini di indagine;
  • usare questo database migliorato per la valutazione delle politiche e lo sviluppo di casi studio a livello nazionale.

Il progetto mira, inoltre, a creare una conoscenza condivisa sullo stato dell’arte relativo alle dimensioni rilevanti dello sviluppo sostenibile e sui gruppi più deboli della società avvalendosi, accanto alle fonti tradizionali, di nuove fonti di dati e metodi di raccolta al fine di avere statistiche più tempestive e più accurate. Dai casi studio saranno elaborate delle raccomandazioni. Le attività si avvarranno della proficua cooperazione tra gli Istituti di statistica e centri di ricerca accademici summenzionati nonché della partecipazione di stakeholder attraverso gruppi di lavoro virtuali.

Infine, altro importante obiettivo progetto è di tracciare la strada lungo cui dovrà svilupparsi la ricerca nel prossimo programma quadro (FP9).

Cinque sono i Work Packages (WP) di natura scientifica in cui si articola il lavoro progettuale; ad essi si aggiungono quello riguardante gli aspetti di comunicazione e diffusione relativi al progetto (WP6) e quello afferente la sfera amministrativo-gestionale.

Le strutture Istat coinvolte nell’attività del progetto sono: DCPS/PSA, DIPS/PSS, DIRM/DCME

Per approfondimenti:

Staff scientifico Istat: Maria Grazia Calza, project manager  (calza@istat.it);  Fabio Bacchini, coordinamento scientifico (bacchini@istat.it)

Progetto Urban-Wins

Il progetto Urban metabolism accounts for building waste management innovative networks and strategies – rappresenta una research and innovation action finanziata dalla Commissione Europea, nell’ambito del Programma quadro Horizon 2020.

Il progetto ha come obiettivo principale lo sviluppo e la sperimentazione di metodi innovativi, a carattere interdisciplinare e partecipativo, relativi alla progettazione e attuazione di piani strategici sostenibili per la prevenzione e gestione dei rifiuti in diversi contesti urbani. Il fine è quello di favorire un incremento nella resilienza ambientale urbana e garantire il passaggio verso modelli di produzione e consumo più sostenibili, insieme a miglioramenti nel recupero dei rifiuti e l’utilizzo di materiali di recupero. In particolare, lo sviluppo di piani strategici verrà costruito sulla base di una migliorata consapevolezza dei fattori che influenzano il metabolismo delle città e di una profonda comprensione di come questi fattori possano essere trasformati in elementi positivi per cambiamenti tecnologici e di governance.

L’attuazione e la sperimentazione di strategie innovative per il controllo e la gestione dei rifiuti verranno fatte in otto città pilota localizzate in Italia, Portogallo, Romania e Spagna. In particolare, in Italia prenderanno parte alla fase di sperimentazione i comuni di Cremona, Torino, Albano Laziale e Pomezia – le altre città pilota sono Bucarest, Leiria, Manresa, Sabadell.

Il progetto, coordinato dal Comune di Cremona, vede l’Istat partner di un consorzio composto da 27 organizzazioni che coinvolgono 7 paesi europei includendo università ed enti di ricerca, amministrazioni pubbliche, centri tecnologici, associazioni professionali e commerciali, imprese del settore, società esperte di partecipazione e comunicazione. In particolare, le realtà italiane che affiancano il Comune di Cremona sono, oltre all’Istat, il Comune di Torino, la Città Metropolitana di Roma Capitale, Università IUAV di Venezia, Fondazione Ecosistemi, Camera di Commercio di Cremona, Linea Gestioni S.r.l., Marraiafura Comunicazione Srls.

Il piano di lavoro del progetto, della durata di 36 mesi, ha avviato le sue attività a giugno 2016 e le concluderà a maggio 2019. L’attività progettuale prevede la realizzazione dei seguenti principali output:

  • approfondimento dello stato dell’arte delle strategie di gestione dei rifiuti urbani e dei loro legami con gli approcci del metabolismo urbano sulla base di un’analisi dettagliata condotta su 24 città e 6 paesi (Italia, Romania, Spagna, Portogallo, Svezia e Austria);
  • realizzazione di strumenti partecipativi e di informazione al fine di coinvolgere gli stakeholder urbani necessari per lo sviluppo e la sperimentazione condivisa di nuove soluzioni;
  • sviluppo, sperimentazione, formalizzazione e disseminazione di una serie di raccomandazioni e strumenti innovativi per la prevenzione e la gestione dei rifiuti.

Per maggiori informazioni consultare: www.urbanwins.eu

Il 20 Marzo 2017 il progetto ha lanciato le Urban Agoras, comunità partecipative virtuali utili a condividere conoscenze e a rafforzare il dialogo tra i vari stakeholder e gli utenti finali, dando a ciascuno l’opportunità di esprimere un feedback sul progetto. Attraverso una semplice registrazione qui, questa piattaforma mira non solo a coinvolgere i cittadini ma anche governi, organizzazioni, fornitori di soluzioni per la gestione dei rifiuti, istituti di ricerca e centri educativi. Essa includerà attività ed idee internazionali ed avrà un collegamento con i workshop fisici e le azioni locali organizzate nelle otto città pilota in tutta Europa in cui partecipanti condivideranno opinioni, discuteranno idee e pianificheranno insieme delle soluzioni.

Vedi il video realizzato a conclusione delle attività del progetto.

Progetto proDataMarket

Il progetto Enabling the property Data Marketplace for Novel Data-driven Business Models, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Horizon 2020, si basa su un consorzio di 8 membri, tra cui l’Istat, coordinati dal centro di ricerca norvegese SINTEF, il più importante ente di ricerca della Scandinavia.

Il progetto ha l’obiettivo di rendere più efficiente il settore relativo ai dati immobiliari attraverso la realizzazione di una infrastruttura dati in cui confluiscono sia Open Data sia dati non Open. Sono dati relativi alle proprietà immobiliari, integrati con dati territoriali di contesto, come ad esempio dati socio-economici nonché dati relativi al Censimento della Popolazione.

Su questa infrastruttura dati così costruita gli enti partner del consorzio forniranno nuovi servizi o miglioreranno quelli esistenti, già erogati ai propri clienti. Sette i business case di riferimento. Tra questi, due sono gestiti da CERVED Spa e riguardano essenzialmente il mercato immobiliare e la stima del valore degli immobili. Due business case sono di competenza di STATSBYGG – ente pubblico Norvegese che gestisce il patrimonio immobiliare dello Stato – e trattano essenzialmente servizi orientati al monitoraggio e al reporting del patrimonio immobiliare pubblico. Un altro dei business case è gestito da TRAGSA, l’ente spagnolo che fornisce servizi al governo nell’ambito delle proprietà agricole. I restanti due business case sono di competenza di EVRY, società norvegese all’avanguardia nel settore IT, che utilizzerà dati consolidati sulla piattaforma per servizi, integrandoli con dati più specifici quali ad esempio quelli relativi alle attività di manutenzione delle condotte sotterranee.

In tale contesto, proDataMarket, nel corso dei 30 mesi della sua attività (01/03/2015 – 31/08/2017), si prefigge l’obiettivo di innovare l’attuale mercato dei dati sulle proprietà immobiliari, realizzando l’infrastruttura tecnologica del dataMarket nonché il framework per la pubblicazione e l’utilizzo dei dati. Si tratta, quindi, di sviluppare un “data value chain”, in cui viene creata una catena di valore del dato e dove il dato è utilizzato come strumento per la generazione di servizi a valore aggiunto.  L’accesso al datamarket sarà sia in modalità free che a pagamento, mentre saranno utilizzate tecnologie Linked Open Data per lo storage dei dati all’interno di un database a grafo grazie al supporto tecnologico di ONTOTEXT, partner all’avanguardia nel settore delle tecnologie semantiche.

Per ulteriori informazioni: www.prodatamarket.eu