Reti territoriali per la governance

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La Convenzione di Istanbul (2011) sottolinea l’importanza di politiche integrate e la raccolta dei dati come attività essenziali per la lotta alla violenza maschile contro le donne e suggerisce l’adozione di modelli di governance multilivello dove “tutti i soggetti pertinenti, quali le agenzie governative, i parlamenti e le autorità nazionali, regionali e locali, le istituzioni nazionali deputate alla tutela dei diritti umani e le organizzazioni della società civile”, contribuiscono alla definizione di politiche integrate e coordinate.

Gli obiettivi prioritari del Piano Strategico Nazionale  sulla violenza maschile contro le donne e della legge 15 ottobre 2013, n.119, sono il potenziamento delle forme di assistenza e sostegno alle donne e ai loro figli/e. L’interazione tra i diversi soggetti che operano per la prevenzione e il contrasto di tale forma di violenza è garantita mediante la costruzione e formalizzazione di reti territoriali ispirati al principio del partenariato pubblico-privato e al pieno coinvolgimento di tutte le istanze rilevanti.

Al fine di monitorare ed osservare i modelli di governance attivati a livello territoriale per prevenire e contrastare la violenza sulle donne, l’Istat ha avviato un progetto per la realizzazione della mappatura delle reti territoriali di sostegno alle donne vittime di violenza promosse dal Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio e realizzate a livello regionale/provinciale.  I risultati di una prima analisi sperimentale sono stati presentati in occasione dell’evento Proteggere le donne. Dati e analisi per contrastare la violenza di genere (25 novembre 2022).

Il progetto capitalizza alcune informazioni che l’Indagine sui Centri antiviolenza raccoglie e si avvale dell’esperienza e della stretta collaborazione di Amministrazioni Regionali ed Enti del Terzo Settore.

L’analisi della mappatura intende riportare informazioni su come si articolano le reti, quali sono i soggetti che le animano e le coordinano, quali obiettivi perseguono e quali attori sociali ed istituzionali sono coinvolti, evidenziando gli aspetti che qualificano intensità, funzionalità e valore aggiunto delle risposte che i Centri antiviolenza offrono all’esigenza di tutela, protezione e promozione dell’autonomia delle vittime di violenza.