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Classificazione

Catalogo dei reati

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Il catalogo dei reati, anche chiamato tesauro dei reati, è un elenco di qualificazioni giuridiche ricavate dai codici e dalla sola normativa nazionale in materia penale. Quest’ultima consta delle leggi ordinarie che, in virtù della funzione legislativa riservata dalla Costituzione al Parlamento, sono gli atti deliberati dalle due Camere del Parlamento.

Sullo stesso piano delle leggi ordinarie si collocano i cosiddetti “atti aventi forza di legge” adottati dal Governo: i decreti legge e i decreti legislativi. Questi ultimi sono adottati dal Governo in materie tendenzialmente complesse o particolarmente specifiche, previa delega del Parlamento. I decreti legge sono invece atti aventi forza di legge emanati dal Governo nei casi in cui non è possibile attendere l’esito dell’iter legislativo ordinario né l’emanazione di una legge delega. A queste fonti si aggiungono i regolamenti governativi deliberati dal Consiglio dei Ministri che assumono la veste formale di decreti del Presidente della Repubblica.

La funzione del catalogo, che nella versione informatizzata risale al 1968, è operativa, dovendosi interfacciare alle qualificazioni giuridiche, costituenti delitti, contenute negli archivi degli uffici giudiziari di Procura. Ai delitti, che sono la base delle classificazioni sintetica e analitica dell’Istat, sono stati aggiunti all’elenco le contravvenzioni, che vengono considerate nella classificazione internazionale dei reati (ICCS) e le sanzioni amministrative sia pecuniarie sia non pecuniarie.

Il riferimento normativo è inserito nell’elenco se indica una sanzione penale ed è rappresentato nei suoi elementi costitutivi al suo massimo livello di dettaglio. Si considera la norma che punisce la condotta illegale e non quella che la descrive solamente.

Per rappresentarla, si utilizza l’articolo dei codici oppure l’anno, il numero e l’articolo delle leggi complementari, con le sue versioni, se presenti (BIS, TER etc.), ma anche i sotto riferimenti dell’articolo: comma, lettera, numero. A questa rappresentazione si aggiunge la pena edittale e una descrizione ricavata dalla rubrica della norma ma più ampia di essa, ove necessario, per meglio rappresentare l’atto o la condotta puniti.

La corrispondenza tra gli elementi del catalogo e le classificazioni esiste solo per norme costituenti delitti o contravvenzioni. Si può verificare cliccando in prima colonna sull’icona (+) se l’elemento selezionato è delitto o contravvenzione.

Un apposito gruppo di lavoro, costituito nell’ambito del Circolo di Qualità del Sistan (Sistema Statistico Nazionale) sulla giustizia e sulla sicurezza, si occupa di validare l’aggiornamento del catalogo dei reati con le nuove norme della legislazione italiana e contestualmente di implementarne la corrispondenza nella classificazione internazionale dei reati.

L’elaborazione redazionale di una raccolta normativa può comportare errori, inesattezze od omissioni.  Si prega di indicare eventuali manchevolezze riscontrate e si ringrazia fin d’ora per qualsiasi segnalazione al seguente indirizzo email: giupen@istat.it