Tredicesima Conferenza Nazionale di statistica Poster scientifici
L’evento ospita una galleria di poster scientifici per la presentazione di esperienze di ricerca in ambito statistico.
L’area dedicata all’esposizione dei Poster scientifici, in formato elettronico, rappresenta, come negli anni passati, un’importante occasione di scambio e condivisione di esperienze. Tutti i soggetti della statistica ufficiale e tutti i protagonisti del mondo della ricerca pubblica e privata sono stati chiamati a portare il proprio contributo proponendo un poster scientifico, in un contesto che valorizza i diversi lavori e favorisce il confronto scientifico.
Gli argomenti chiave individuati dal Comitato scientifico della Tredicesima Conferenza nazionale di statistica sono i seguenti:
Studio di Performance della piattaforma NUTANIX su applicazioni di Deep Learning in ISTAT
Nel 2018 l’Istat si è dotato della piattaforma NUTANIX per soddisfare le esigenze di produzione e ricerca che ruotano intorno all’uso dei big data nella statistica ufficiale. NUTANIX permette una distribuzione più efficiente del workload. Inoltre è dotato di nodi con Graphics Processing Units ad alte prestazioni. Oggi il Deep Learning è emerso come paradigma vincente in una serie di task di intelligenza artificiale, come il riconoscimento di immagini e l’analisi del linguaggio naturale. Requisiti fondamentali del paradigma Deep Learning sono l’uso di grandi datasets e grande potenza di calcolo. Questi algoritmi si adattano molto bene a una computazione su architetture Single-Instruction-Mulitiple-Data come gli arrayprocessor di una GPU. Per avere una prima stima delle prestazioni della piattaforma NUTANIX sono stati eseguiti test su algoritmi Deep Learning. I risultati mostrano un notevole incremento delle prestazioni rispetto agli elaboratori normalmente in uso.
Autori: Fabrizio De Fausti, Istat – Francesco Pugliese, Istat – Mario Magarò, Istat – Alessandro Ghizzoni, Istat – Diego Zardetto, Istat – Monica Scannapieco, Istat
Micro e Big Data per la stima della popolazione a rischio vulcanico in Campania
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Il piano di emergenza nazionale per gli abitanti dell’area vesuviana identifica tre aree con diversa pericolosità. La zona rossa è l’area più rischiosa, perché potenzialmente soggetta all’invasione di flussi piroclastici. Quest’area coinvolge 25 comuni delle province di Napoli e Salerno per circa 700.000 abitanti. In caso di emergenza, il Piano di Protezione Civile prevede l’evacuazione della popolazione. La stima della popolazione residente è accurata, mentre più complessa è la stima della popolazione che insiste nell’area rossa, calcolabile attraverso l’elaborazione dei dati del sistema informativo Archimede. Ulteriori difficoltà derivano dalla stima delle persone che sono presenti per brevi periodi, come i turisti, perché possono sfuggire alle statistiche ufficiali le strutture non ancora registrate o che non rientrano nei canali ufficiali. Grazie all’integrazione dei Big Data con la statistica ufficiale a livello micro può essere superato questo limite garantendo dati tempestivamente aggiornati. Con tecniche di web scraping è stato realizzato un frame che può integrare le informazioni contenute negli archivi amministrativi con i dati presenti nei siti web di prenotazione e rendere i piani comunali di evacuazione maggiormente aderenti all’ammontare effettivo della popolazione a rischio.
Autori: Angela M. Digrandi, Istat – Pasquale Cimmino, Istat – Daniela Fusco, Istat – Maria Marino, Istat – Davide Tedesco, Università Partenope
Firenze e la mobile analytics
Il centro storico di Firenze deve affrontare l’impatto che la pressione congiunta di turisti e pendolari genera sulla città e per descrivere meglio questi fenomeni è necessario integrare le fonti di statistica ufficiale con nuove fonti. Tra queste, molto promettente sembra l’uso dei dati provenienti dalla telefonia mobile il cui uso statistico soffre però di diverse criticità: dalla difficoltà di accesso continuo a causa di problemi di privacy e normative, alla necessità di usare un approccio euristico con l’applicazione di regole comuni per la definizione dei fenomeni turistici, fino ai problemi tecnici relativi ai dati di posizionamento. Il poster riporta alcuni risultati empirici sull’uso dei dati di telefonia mobile per quantificare i flussi di mobilità nel comune di Firenze, con un focus sulle questioni di coerenza dei dati attraverso un confronto con l’informazione statistica ufficiale sulla popolazione residente e pendolare derivata dal progetto ISTAT-Archimede.
Autori: Gianni Dugheri, Comune di Firenze – Laura Grassini, Università degli Studi di Firenze – Alessandra Petrucci, Università degli Studi di Firenze – Giorgio Cecchi, Università degli Studi di Firenze
L’utilizzo degli scanner data per la stima dell’inflazione
Autori: Cristina Dormi, Istat – Stefania fatello, Istat – Carlo Matta, Istat
I flussi di materia a livello regionale: primi risultati
Poster | Ascolta mp3
L’utilizzo efficiente delle risorse naturali, in base a programmi sul consumo e sulla produzione sostenibili, rappresenta uno degli elementi fondamentali del benessere delle popolazioni. In questo contesto la metodologia EW_MFA dei conti dei flussi di materia a livello di intera economia, diventa uno strumento utile per misurare la gestione delle risorse naturali e valutare la pressione che il sistema naturale subisce a fronte dello sviluppo economico del sistema antropico. A livello nazionale è disponibile l’indicatore che misura l’utilizzo ed il consumo di materia da parte dell’economia italiana. L’esigenza che emerge da più parti è di affinare questo strumento a livello regionale perché possa essere utile per le amministrazioni locali in fase di programmazione delle attività. L’obiettivo del poster è presentare i primi risultati della sperimentazione relativamente ai conti dei flussi di materia, realizzati in base al regolamento UE 691/2011. In evidenza, in particolare, gli aspetti relativi alla ricerca e analisi di nuove fonti di dati con dettaglio territoriale e la distribuzione del prelievo di risorse naturali sul territorio.
Autori: Flora Fullone, Istat – Salvatore Cariello, Istat
Utilizzo di una nuova base dati per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo dei prodotti di tecnologia di consumo
Poster | Ascolta in mp3
Il poster presenta la nuova base dati realizzata su big data per la stima dell’inflazione di un ampio sottoinsieme di prodotti di tecnologia di consumo inclusi nel paniere e le principali innovazioni che introduce nella metodologia di calcolo degli indici di prezzo dei prodotti di tecnologia di consumo. La nuova base dati, fornita da una società multinazionale leader nel settore delle ricerche di mercato, consente la produzione di dati settimanali di fatturato, volume e prezzi medi per i modelli più venduti con e-commerce e canale tradizionale, ampliando così la copertura del mercato della tecnologia di consumo e dell’informazione statistica prodotta anche a livello territoriale.
Autori: Maria Moscufo, Istat – Luca Rondini, Istat
L’utilizzo di tecniche di web scraping nella rilevazione dei prezzi al consumo del trasporto ferroviario nazionale
Autori: Giuseppina Natale, Istat – Riccardo Giannini, Istat – Maria Moscufo, Istat
L’uso di dati di fonte amministrativa per il calcolo degli Indici dei prezzi al consumo. L’esperienza dei carburanti per autotrazione
Autori: Luca Rondini, Istat – Antonella Simone, Istat
Social Mood on Economy Index
I giovani lombardi: inclusi o esclusi dal mercato del lavoro
Il poster affronta il tema della capacità di indipendenza e di intraprendenza dei giovani lombardi in termini di accesso al mercato del lavoro. Alla luce di una opinione pubblica su come molti giovani si rassegnino di fronte ad un mercato del lavoro non sempre in grado di offrire delle opportunità tale studio ha l’intento di quantificare i giovani che, in contrasto con le tendenze comuni, ci sono riusciti e soprattutto di individuare se esistono fattori comuni che li identificano. Vengono analizzati i micro-dati del sotto-campione longitudinale lombardo pari a oltre 1.000 giovani 18-29enni dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo relativamente agli anni 2015 e 2016. I giovani sono classificati a partire da informazioni sulla condizione occupazionale presente e passata, sulla posizione occupazionale, la ricerca del lavoro e la disponibilità a trasferirsi, in modo da identificare profili comuni in termini di approccio al mercato del lavoro. Sono così individuate le migrazioni fra profili e i processi di trasformazione in atto. Sono poi individuate le caratteristiche strutturali personali, quelle del contesto socio-culturale di provenienza e una serie di caratteristiche soggettive proprie dell’individuo (valori, livelli di fiducia) che potenzialmente influenzano l’input di intraprendenza.
Autori: Gisella Accolla, Polis-Lombardia
Funzione di produzione della conoscenza. Applicazione al caso italiano
La produzione di innovazione è un fenomeno complesso. La letteratura ha cercato di introdurre nell’analisi empirica specificazioni sempre più avanzate, con la presenza di numerosi input e output. Si sono così generati studi empirici basati su una definizione multidimensionale del processo di produzione di innovazione, concentrando l’attenzione su aspetti di natura sia di teoria economica che di metodologia econometrica. In questo lavoro viene stimata una funzione di produzione della conoscenza con approccio multivariato, considerando input di innovazione connessi ad attività di ricerca e sviluppo sia interna che esterna all’impresa ed input relativi all’utilizzo di macchinari. Per gli output, sono state considerate sia innovazioni di prodotto, che innovazioni di processo, organizzative e di marketing. L’inclusione di input di diversa natura in questo lavoro mostra come le imprese che investono in attività di ricerca e sviluppo interna dovrebbero saper sfruttare più efficientemente input innovativi esterni quali ad esempio macchinari destinati alla realizzazione di innovazione. L’analisi considera infine differenti profili di innovatori rispetto alla capacità di gestire i processi innovativi completamente in-house, in collaborazione, oppure attraverso esternalizzazione. I risultati mostrano che il processo di scelta di investimento in alcuni input innovativi è influenzato da problemi di distorsione nella selezione del campione (sample selection bias); l’ottenimento di finanziamenti pubblici locali, nazionali o europei incide positivamente sulla probabilità di investire in R&S interna e esterna (per quella interna anche sull’entità dell’investimento, per quella esterna solo sulla decisione di investire in macchine e attrezzatura innovative); le barriere relative alle condizioni di mercato hanno un effetto significativo sulla probabilità di investire in R&S interna, mentre quelle di natura finanziaria hanno una influenza sulla probabilità di investire nelle altre due forme di input di innovazione; infine, le differenze a livello territoriale seguono il consueto dualismo Nord-Sud nella capacità delle imprese di produrre innovazione.
Autori: Martina Aronica, Università degli Studi di Palermo – Giuseppe De Luca, Università degli Studi di Palermo – Giorgio Fazio, Università degli Studi di Palermo – Davide Piacentino, Università degli Studi di Palermo
The Impact of Agricultural Patents on European Farmer’s Efficiency
Gli effetti provocati dal cambiamento climatico rappresentano una sfida per l’immediato futuro dell’agricoltura europea. L’Europa ha registrato l’aumento di un grado nell’ultimo secolo, con ricadute per gli agricoltori in termini di efficienza. In una prospettiva di sviluppo sostenibile, gli agricoltori e le sitituzioni devono contemporanamente adattarsi e gestire adeguatamente opportunità e minacce del cambiamento climatico. In tal senso, le strategie di adattamento climatico sono strettamente interconnesse con l’innovazione in agricoltura. L’obiettivo di questo studio consiste nell’analizzare l’impatto dell’innovazione in agricoltura sull’efficienza degli agricoltori europei. I risultati confermano che le aziende agricole innovative possono rafforzare la loro resilienza al cambiamento climatico. Visualizzando il poster è possibile approfondire fonti e metodologie applicate.
Autori: Sabrina Auci, Università degli Studi di Palermo – Nicolò Barbieri, Università degli Studi di Ferrara – Manuela Coromaldi, Università di Roma Niccolò Cusano – Donatella Vignani, Istat
Differenze regionali nel mercato del lavoro in Italia, prima e dopo la crisi
Il poster si pone l’obiettivo di analizzare e descrivere graficamente alcuni aggregati del mercato del lavoro, evidenziandone le differenze fra le regioni italiane prima e dopo la recente crisi economica.
Autori: Massimo Bianco, Regione Puglia – Pamela Ruggeri, Regione Puglia
Il lavoro nel settore non profit e la differenza di genere
Il Censimento permanente delle Istituzioni Non Profit del 2016 ha confermato la crescita costante del settore, nonostante il morso della crisi. Si evidenzia come le Istituzioni non profit, con un modello economico non orientato alla massimizzazione del profitto, siano uno strumento di sviluppo valido e sostenibile, in grado di assicurare posti di lavoro e crearne di nuovi. Le analisi relative all’occupazione nelle Istituzioni non profit mostrano un aumento dei dipendenti soprattutto nelle istituzioni che svolgono attività di carattere sanitario, socioassistenziale o orientate alla promozione dello sviluppo economico e coesione sociale nonché all’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Sono inoltre analizzate le peculiarità della componente femminile dell’occupazione.
Autori: Stefania Della Queva, Istat – Chiara Orsini, Istat – Daniela De Francesco, Istat
Lavoro autonomo tra autonomia e subordinazione
Nell’accezione di lavoro autonomo rientrano figure molto diverse tra loro che spesso hanno poco a che vedere con i caratteri tradizionali di indipendenza e imprenditorialità. Tuttavia, tolta la componente relativamente più omogenea dei datori di lavoro (indipendenti con dipendenti), non è sempre semplice individuare univocamente i tratti peculiari e le caratteristiche che distinguono il lavoro autonomo puro dalle altre forme con livelli di indipendenza molto variabile. La deregulazione del mercato del lavoro e la conseguente diffusione di contratti di lavoro parasubordinato hanno contribuito a rendere il quadro più complesso e a moltiplicare le figure di confine tra lavoro dipendente e indipendente. Il modulo ad hoc dedicato al lavoro autonomo, inserito nella Rilevazione sulle forze di lavoro del 2017, consente di profilare i lavoratori formalmente autonomi sulla base, fra le altre variabili analizzate, delle effettive prerogative di indipendenza in termini di orari di lavoro, della numerosità dei clienti, del possesso dei mezzi di produzione. L’analisi della dipendenza economica viene indagata anche attraverso il campione integrato LFS-ADMIN che, per le annualità disponibili, aggancia alla popolazione della rilevazione forze di lavoro alcune fonti amministrative di natura previdenziale e fiscale.
Autori: Carlo de Gregorio, Istat – Francesca Della Ratta Rinaldi, Istat – Dario Ercolani, Istat – Roberta Rizzi, Istat – Alessia Sabbatini, Istat
I sistemi locali del lavoro in Friuli-Venezia Giulia Titolo: I sistemi locali del lavoro in Friuli-Venezia Giulia. Una diversa prospettiva per le politiche territoriali attraverso una lettura dei principali indicatori demografici e socio-economici.
Nel 2017 in Friuli-Venezia Giulia si sono consolidati alcuni segnali di ripresa economica e il tasso di occupazione ha raggiunto i livelli del 2008. Tuttavia, la regione è caratterizzata da un forte invecchiamento demografico che potrebbe in futuro comportare nuove ricadute occupazionali. Tali evidenze, però, non emergono in modo omogeneo su tutto il territorio. Per questo diventa rilevante un approfondimento basato su aree che esulino dalle tradizionali suddivisioni amministrative. I Sistemi Locali del Lavoro proposti dall’Istat possono rispondere a tale necessità, essendo partizioni territoriali definite dagli spostamenti giornalieri degli individui per conciliare l’attività lavorativa e familiare. La loro articolazione li rende un’utile base per analisi geografiche, demografiche e socio-economiche, adatte allo studio dei processi di sviluppo locale e per la definizione di politiche calibrate sulle effettive specificità territoriali, che potranno farsi ancor più ricche con la progressiva implementazione da parte dell’Istat del Sistema dei registri.
Autori: Enrico Corumbolo, Istat – Roberto Costa, Istat – Elena Marchesich, Istat
Trasformazione digitale e competenze ICT nelle imprese italiane
La trasformazione digitale dell’impresa è funzionale all’integrazione tra tecnologia, processi aziendali e capitale umano. Nel 2017 l’Istat rende disponibili informazioni sugli investimenti effettuati dalle imprese tra il 2014 e il 2016 in aree tecnologiche assimilabili a quelle indicate dal Piano Industria 4.0, licenziato dal precedente Governo. Inoltre, rende note le aspettative relative all’impatto delle stesse aree sulla competitività del sistema produttivo italiano. Il percorso di ricerca è partito da un’analisi in classi latenti che ha considerato le strategie digitali decise dalle imprese nel triennio passato, le ICT utilizzate nel 2017 e le strategie per il futuro con particolare attenzione agli investimenti in tecnologie, a livello di digitalizzazione e alla percezione delle tecnologia come fattore di sviluppo della competitività e della crescita dell’impresa. Infine, si mostra come i diversi comportamenti delle imprese nei confronti del processo di digitalizzazione siano caratterizzati anche da differenti livelli interni di competenze e abilità specialistiche in ICT.
Autori: Alessandra Nurra, Istat – Sergio Salamone, Istat
Formazione e mercato del lavoro: diversità di percorsi tra italiani e stranieri
Il poster analizza la relazione tra la partecipazione al mercato del lavoro della popolazione straniera e le principali variabili sociodemografiche, utilizzando due distinti modelli logit a partire dai dati sulla rilevazione sulle forze di lavoro. I modelli, entrambi costruiti con la procedura backward elimination, sono relativi uno agli stranieri e l’altro agli italiani. In entrambi i modelli la variabile dipendente è l’occupazione e le variabili esplicative il genere, la classe d’età, il titolo di studio, le macroregioni di residenza e, solo per gli stranieri, il paese di nascita. Per studiare la relazione tra il livello di istruzione degli occupati italiani e stranieri e la professione e tra il titolo di studio e il settore di attività economica è stato utilizzato il test del X2. Per entrambi i gruppi il titolo di studio sembra giocare un chiaro effetto positivo sull’occupazione. Per gli italiani si rivela tuttavia un vero e proprio discrimine sia in termini di probabilità di inserimento sia in termini di tipologia di settore.
Autori: Michela Camilla Pellicani, Università degli Studi di Bari – Antonella Rotondo, Istat – Roberto Antonello Palumbo, Istat – Monica Carbonara, Istat
Infografiche e fumetti per comunicare i dati ambientali: l’esperienza dell’annuario dei dati ambientali di ispra
Poster
Per la realizzazione di un’infografica è necessario partire da un modello di base dal quale poi derivare tutte quelle informazioni necessarie che portano alla implementazione definitiva. Dalla banca dati “Annuario dei dati ambientali” l’ISPRA ha costruito il Dataset dal quale partire per la rappresentazione dei contenuti poi inseriti nei diversi prodotti realizzati. Per sintetizzare la complessità delle informazioni presenti nella banca dati annuario e proporle a un target eterogeneo, sono stati realizzati diversi prodotti editoriali con infografiche in grado di semplificare e rendere più avvincenti i contenuti. Per il target “Cittadino/Decisore politico” è stata realizzata la versione “Ricapitolando l’ambiente” che presenta in modo sintetico alcuni temi ambientali d’interesse con infografiche di sintesi. Per il target “Ragazzi/scuole” è stato realizzato il fumetto “L’indagine dell’Ispettore SPRA”, all’interno del quale viene trattata una problematica ambientale diversa per ogni edizione prodotta.
Autori: Giovanni Finocchiaro, ISPRA – Alessandra Mucci, ISPRA – Matteo Salomone, ISPRA
Strumenti interattivi per comunicare, valorizzare e condividere le statistiche locali
I numeri di Bologna metropolitana è un portale di diffusione della documentazione statistica di fonte pubblica prodotta a livello comunale e metropolitano. Si tratta di una nuova generazione di strumenti interattivi realizzati dal Comune di Bologna, con i quali chiunque può personalizzare analisi e ricerche, esplorando dati, utilizzando filtri e funzionalità di drill-down in completa autonomia. Inoltre, si possono scaricare i dati in formato open, condividerli e visualizzarli su dispositivi mobili. Il portale statistico mette a disposizione: l’Atlante statistico metropolitano Mappe interattive che presenta dati e tendenze principali dell’area metropolitana, di aree sub metropolitane e di ogni singolo Comune; Noi Bologna, una raccolta di 100 grafici interattivi che raccontano la città attraverso le sue più importanti trasformazioni demografiche, economiche, sociali e ambientali; Una città e i suoi quartieri, una piattaforma per conoscere la città attraverso l’analisi dei 6 quartieri e delle zone in cui sono articolati; Città a confronto presenta per tutte le città italiane con olte 200.000 abitanti i dati più significativi in ambito demografico, sociale, economico e ambientale; Dati Statistici, Popolazione, Tabelle e grafici interattivi che permettono analisi dettagliate a partire dal 1986 per gli ambiti territoriali comunale e sub-comunale.
Autori: Brigitta Guarasci, Comune di Bologna
Le streghe di Bayes e altre storie Fiabe statistiche per bambine e bambini curiosi
La statistica gioca un ruolo cruciale nella conoscenza della realtà, offrendo sia ai decisori pubblici che e ai singoli cittadini elementi oggettivi di supporto alle proprie decisioni e scelte. Per far comprendere questa centralità di ruolo anche alle nuove generazioni e favorire la maturazione di un pensiero critico per stimolare l’accesso all’informazione quantitativa e il suo utilizzo per le valutazioni e le decisioni a vario livello, è stato utilizzato il meccanismo della narrazione fantastica. Il prodotto è un volume di sette racconti in cui i protagonisti utilizzano il ragionamento statistico per comprendere e risolvere situazioni critiche. Attraverso un linguaggio modulato sugli strumenti cognitivi dei più giovani, ma senza perdere il rigore scientifico, i ragazzi entrano in contatto con concetti, strumenti e metodi propri della statistica e iniziano ad apprezzare il valore del dato a sostegno delle scelte. Il libro, stampato nel 2017, è disponibile in formato pdf sul sito dell’Istat.
Autori: Monica Bailot, Istat – Rina Camporese, Istat – Silvia Da Valle, Istat – Sara Letardi, Istat – Monica Novielli, Istat – Susi Osti, Istat
Principi-guida del nuovo sito www.istat.it
Il sito istituzionale è stato sottoposto a una rivisitazione complessiva, derivante da numerosi fattori, tra cui i fisiologici cambiamenti del web e soprattutto le esigenze degli utenti esterni e interni. Il progetto si è sviluppato a partire da sei modifiche principali: sito pienamente responsive; migliore rintracciabilità dei documenti; riorganizzazione delle pagine d’argomento; modifica del layout grafico; riscrittura del codice; requisiti di accessibilità secondo normativa vigente.
Autori: Cecilia Addone, Istat – Sofia Barletta, Istat – Alfredina Della Branca, Istat – Paolo Di Domenico, Istat – Francesca Ferrrante, Istat – Ariella Caterina Martino, Istat – Andrea Nunnari, Istat – Roberta Pazzini, Istat – Roberta Roncati, Istat – Gianmarco Schiesaro, Istat – Fabio Tarallo, Istat
La voce dell’utente
Il sito web istituzionale dell’Istituto Nazionale di Statistica www.istat.it – prevede la possibilità per gli utenti, in ogni pagina, di esprimere un giudizio (sì o no) e lasciare un commento: il cosiddetto sistema dei feedback. In base alle Linee guida, previste dalla Direttiva n.8/2009 di Funzione Pubblica, è stato implementato un sistema permanente a garanzia della partecipazione attiva all’azione amministrativa dei cittadini, nonché alla rilevazione sistematica della qualità percepita dall’utenza. Il sistema dei feedback comprende anche un alert che a cadenza oraria invia i commenti a indirizzi di posta elettronica predefiniti per la eventuale presa in carico. Inoltre, tutti i commenti vengono classificati secondo il tipo: osservazione, anomalia, etc. L’avvio del sistema è stato nel luglio del 2012. Nell’aprile 2018 le modalità di fruizione del servizio sono cambiate con il rilascio della nuova versione del sito. Per questo motivo vengono esclusi dalle nostre elaborazioni i feedback rilasciati con il nuovo sistema. Nel periodo di tempo oggetto di studio (luglio 2012-aprile 2018), gli utenti hanno lasciato 13.769 feedback: 9.218 sì e 4.274 no. I 277 feedback rimanenti sono relativi a commenti scritti privi di giudizio sulla pagina. Dal gennaio 2014 tale possibilità è stata inibita ed è diventato obbligatorio esprimere un giudizio per poter scrivere un commento. I sì rappresentano il 67% del numero totale e, di questi, il 24% ha un commento. Quasi il doppio degli utenti che ha scelto il no ha anche commentato: il 45%. Scopo del presente lavoro è confrontare i dati del 2012 e quelli del 2018 al fine di valutare la reazione degli utenti alla novità e l’utilizzo del sistema oramai consolidato. Infatti, se nel 2012 solo il 20% degli utenti che sceglieva il sì lasciava un commento, nel 2018 lo ha fatto il 46%. Stesso trend per chi ha scelto il no: se nel 2018 il 51% ha scritto un commento, nel 2012 la percentuale era del 40%.
Autori: Giuseppina Pica, Istat – Maurizio Firmani, Istat
Tutela e garanzia del diritto di accesso al sito istituzionale dell’Istat, secondo il principio di uguaglianza della Costituzione
Per accessibilità si intende la capacità dei sistemi informatici, nelle forme e nei limiti consentiti dalle conoscenze tecnologiche, di erogare servizi e fornire informazioni fruibili, senza discriminazioni, anche da parte di coloro che a causa di disabilità necessitano di tecnologie assistive o configurazioni particolari. L’Istat, in conformità alla normativa vigente, redige ogni anno un Piano di accessibilità, per raggiungere per approssimazioni successive l’accessibilità totale.
Autori: Roberta Roncati, Istat – Michela Troia, Istat – Andrea Nunnari, Istat – Giorgia Proietti Pannunzi, Istat
Gli utenti al centro. Istat: pluralità di servizi, diffusione sul territorio e competenza
L’Istat mette a disposizione degli utenti diversi canali per l’accesso a numerosi servizi: il contact@centre, lo sportello comunica@istat, lo sportello European Statistical Data Support e la casella di posta elettronica Int_Org_Quest@ istat.it.
Autori: Antonella Bussi, Istat – Antonella Ciccarese, Istat – Anna Rita Dionisi, Istat – Sara Di Veroli, Istat – Luigi Fabiano, Istat – Giulia Peci, Istat – Cinzia Pellicanò, Istat – Emma Testa, Istat – Michela Troia, Istat
The new Statistical Business Register of Enterprises. The implementation of a new statistical unit and its impact on the interoperability of the ASIA System of Registers
La revisione e implementazione di una nuova definizione di unità statistica ha un notevole impatto sull’organizzazione del sistema dei registri delle unità economiche Asia (Archivio statistico delle imprese attive), che dovrà accogliere la nuova unità statistica impresa (ENT) attraverso l’introduzione di un nuovo registro che sia strettamente collegato e interoperabile con l’attuale sistema. Il poster ha l’obiettivo di descrivere il nuovo registro Asia-ENT, presentando la mappatura dei due processi di aggiornamento del sistema attuale (AS-IS) e di quello a tendere (TO-BE); le necessarie modifiche da apportare nel sistema informativo, in termini di struttura delle relazioni tra le unità dei diversi registri del sistema Asia e in termini di revisione delle procedure informatiche; le innovazioni metodologiche relativamente ai processi di stima dei caratteri del registro; le nuove variabili e le necessarie modifiche alle definizioni di quelle già esistenti; l’ampliamento del contenuto informativo dei prodotti per la diffusione.
Autori: Francesca Alonzi, Istat – Monica Consalvi, Istat – Serena Migliardo, Istat – Caterina Viviano, Istat
L’interscambio commerciale con l’estero in Lombardia dei prodotti alimentari di origine animale: una lettura dai dati amministrativi
I luoghi delle eccellenze in agricoltura: relazioni geo-statistiche fra agriturismo e prodotti di qualità DOP e IGP
La crescente importanza dei prodotti agroalimentari di qualità unita allo sviluppo degli agriturismi, soprattutto negli ultimi anni, può essere indagata mettendo in evidenza le possibili interazioni tra questi fattori economici. Attraverso il presente studio si vuole analizzare l’influenza delle dinamiche spazio-temporali sulla localizzazione degli agriturismi e degli operatori (produttori e/o trasformatori delle eccellenze DOP, Denominazione di Origine Protetta, e IGP, Indicazione Geografica Protetta, a esclusione dei vini). Dal punto di vista operativo, si tratta di identificare e misurare’ le possibili relazioni tra i due settori, utilizzando strumenti GIS e tecniche di statistica spaziale. L’unità di analisi è rappresentata dal Comune, mentre quelle di rilevazione sono costituite dalle aziende agrituristiche autorizzate e/o dagli operatori iscritti presso gli Organismi di controllo dei prodotti di qualità. Il periodo di riferimento delle osservazioni è il 2011 e il 2016.
Autori: Mario Adua, Istat – Francesco Giovanni Truglia, Istat – Maria Grazia Magliocchi, Istat
Hub della Statistica del territorio romano
Nell’ambito del progetto “Hub della statistica pubblica”, il progetto “hub dell statistica del territorio romano” ha l’obiettivo di diffondere macrodati prodotti da Roma Capitale e Città Metropoltana di Roma – i due principali enti territoriali dell’area romana – utilizzando vocabolari, classificazioni e ontologie definite nell’ambito del progetto. I due Enti stanno collaborando per inserire e gestire nell’Hub della statistica pubblica i dati statistici contenuti nel loro vasto repertorio pubblicistico a partire dall’Annuario Statistico, al Rapporto annuale sull’area romana. Il progetto rappresenta non solo una sgnificativa esperienza di collaborazione interistituzionale, ma anche un rilevante esercizio di integrazione delle fonti.
Autori: Luisella Panzali, Roma Capitale – Teresa Ammendola, Città Metropolitana di Roma Capitale
Sperimentazione e produzione di indicatori territoriali di pressione e di gestione ambientale sostenibile su territori circoscritti
La caratterizzazione del territorio agricolo del Parco Nazionale dell’Alta Murgia in termini di sostenibilità e tipicità delle sue produzioni è l’obiettivo di questa analisi. D’intesa con un gruppo di docenti del Dipartimento di Scienze agro-ambientali e territoriali dell’Università di Bari, l’attività ha riguardato l’analisi delle produzioni agricole e delle tecniche di coltivazione attraverso l’elaborazione di dati provenienti dai fascicoli aziendali AGEA georiferiti su base catastale e l’integrazione di altre fonti statistiche come l’Archivio delle imprese, i Censimenti, la Rete di Informazione Contabile Agricola. L’inclusione sociale, i servizi alla popolazione, la sicurezza alimentare sono solo alcuni dei tanti ambiti monitorati grazie alla pluralità di fonti considerate che hanno anche consentito il calcolo di indicatori georeferenziabili per monitorare le politiche attivate sul territorio.
Autori: Massimo Armenise, Istat – Beniamino Barile, Istat – Nicola Capacchione, Istat – Monica Carbonara, Istat – Arturo Casieri, Università degli Studi di Bari – Mariagiovanna Dell’Aglio, Parco Nazionale dell’Alta Murgia – Maria Domenica Gabrieli, Istat – Domenico Nicoletti, Parco Nazionale dell’Alta Murgia – Roberto Antonello Palumbo, Istat – Alessandro Petrontino, Università degli Studi di Bari – Simona Anna Vignes, Istat
Sistema informativo statistico del Benessere Equo e Sostenibile delle Province
Il Sistema Informativo Statistico del Bes delle Province e Città metropolitane permette confronti a colpo d’occhio tra i territori, le regioni e il contesto nazionale, integrando gli indicatori di Bes con un’ampia batteria di indicatori strutturali di tipo economico e demografico. Una fotografia dei territori provinciali si configura anche come una buona pratica sul versante organizzativo, che testimonia la vitalità del Sistema statistico nazionale. L’area dedicata all’attività di realizzazione del Sis scaturisce dalla collaborazione di una rete di 23 soggetti formata dagli Uffici di statistica delle Province e delle Città metropolitane. Nel sistema informativo sono presenti le pubblicazioni de “ll benessere equo e sostenibile nei territori degli enti aderenti” e “L’aggiornamento delle basi dati”, file scaricabili in formato open e interfacce open source di consultazione. Nel Documento di Economia e Finanza 2017 si svolge un primo esercizio di simulazione sull’andamento di alcuni indicatori di Benessere equo e sostenibile in funzione della politica economica. L’auspicio è che il consolidamento degli indicatori di Bes a livello locale possa contribuire all’inserimento degli stessi nei nuovi documenti contabili, a partire dal Documento Unico di Programmazione. La collaborazione fra gli Uffici Statistica del Sistan conferma l’impegno comune a restituire alla collettività quanto prodotto nell’ambito del Bes delle province.
Autori: Paola D’Andrea, Provincia di Pesaro e Urbino – Teresa Ammendola, Città Metropolitana di Roma Capitale
Le reti territoriali: comuni, province e città metropolitane insieme per la statistica
La legge 56/2014 ha ridisegnato profondamente le Province trasformandole in enti territoriali di area vasta, che hanno tra le loro funzioni fondamentali anche la raccolta ed elaborazione di dati e l’assistenza tecnicoamministrativa agli enti locali. Per questo motivo negli ultimi anni Province e Città metropolitane hanno intensificato la collaborazione con i Comuni, anche in campo statistico, realizzando alcune attività in sinergia, tra cui pubblicazioni con dati e indicatori utili per la governance del territorio e per gli adempimenti amministrativi degli uffici. In questo poster vengono illustrate le produzioni statistiche realizzate da alcune Province/città metropolitane in collaborazione con i Comuni.
Autori: Michela Dusi, Provincia di Cremona – Rossella Luca, Provincia di Mantova
Inventario nazionale dei progetti di investimento pubblico Per la difesa del suolo – ReNDiS-stat
L’inventario Nazionale delle opere pubbliche finanziate per la Difesa del Suolo ReNDiS-stat è un’indagine che nasce nel 2016 grazie alla volontà di ISPRA di approfondire la conoscenza dei progetti di investimento pubblico per la Difesa del Suolo. La popolazione oggetto d’indagine censuaria è stata ricavata fotografando i dati presenti nell’Anagrafe dei progetti del Sistema Informativo CUP, relativi ai dati nelle categorie infrastrutture ambientali e risorse idriche e difesa del suolo del Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, attivi dal 2000 al 2015, per un totale di 27.865 progetti CUP. Di rilievo, fra gli altri numeri chiave dell’indagine, i 15 mila CUP per la difesa del suolo, finanziati o in attesa di finanziamento di fondi pubblici e una vasta gamma di informazioni statistiche ambientali di particolare interesse per ISPRA.
Autori: Barbara Dessì, ISPRA – Giovanni Finocchiaro, ISPRA – Cristina Frizza, ISPRA – Pier Luigi Gallozzi, ISPRA – Raffaele Morelli, ISPRA – Matteo Salomone, ISPRA
I geositi italiani
L’Inventario Nazionale dei Geositi di ISPRA è un progetto che consiste nella raccolta e organizzazione dei dati relativi ai geositi individuati sull’intero territorio nazionale. Si tratta di luoghi la cui preziosità per particolare valore scientifico, rarità, bellezza paesaggistica ne determina un interesse alla conservazione, salvaguardia, tutela e valorizzazione. Un “geosito” è un sito di interesse geologico che da una parte, per caratteristiche scientifiche, è in grado di fornire un contributo indispensabile alla comprensione della storia geologica del territorio in cui si trova e, dall’altra, per motivi economici, può essere al centro di progetti di promozione geoturistica. Tramite un’apposita scheda di censimento, disponibile sul proprio sito, l’ISPRA raccoglie le segnalazioni e le relative informazioni scientifiche e logistiche relative ai geositi italiani e le revisiona con l’ausilio delle amministrazioni regionali e provinciali. I dati sono inventariati in un geodatabase consultabile sul sito web dell’Istituto e gli indicatori statistici ambientali divulgati al network della statistica ufficiale.
Autori: Giovanni Finocchiaro, ISPRA – Maria Cristina Giovagnoli, ISPRA
Mappe in agricoltura e loro utilizzi: esempio di un Comune
Questo poster illustra l’utilità del catasto come base per la georeferenziazione, in comparazione ad altre basi geografiche. Per l’analisi dell’area campione, centralità è stata data ad una metodologia di integrazione e di miglioramento della qualità dei dati di input, quali fascicoli aziendali Agea, il catasto, sezioni di censimento e limiti comunali. I principali output che si sono ottenuti sono stati una mappa dei macro-usi nelle sezioni di censimento e una mappa dei centri aziendali. Visualizza il poster per approfondire tutte le applicazioni sperimentate e in via di sperimentazione.
Autori: Marina Macchia, Istat – Giovanni Lombardo, Istat – Massimo Greco, Istat – Claudio Santoro, Istat – Francesco Cuccia, Istat
Indicatori nazionali su “Consumo di suolo e frammentazione”
Il consumo di suolo è una variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale dovuta all’occupazione di superficie originariamente agricola, naturale o seminaturale. La frammentazione del territorio è il processo di trasformazione di patch non artificiali di grandi dimensioni in parti di territorio di minor estensione e più isolate, risultato di fenomeni di espansione edilizia e urbana e dello sviluppo della rete infrastrutturale. ISPRA, insieme alle Agenzie del Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), produce la cartografia nazionale del consumo di suolo ad alta risoluzione con frequenza annuale basata su un sistema che distingue il suolo consumato da quello non consumato. Un sistema più dettagliato di classificazione è in fase di sperimentazione con riferimento ai dati 2017. La metodologia prevede l’utilizzo integrato di immagini SAR e multispettrali ad alta e ad altissima risoluzione. Questi dati permettono di elaborare indicatori utili per la valutazione di fenomeni quali: lo sprawl urbano, la dispersione e la diffusione insediativa, la frammentazione. In particolare l’indice di frammentazione risulta idoneo per il confronto tra ambiti territoriali caratterizzati da diverse superfici e con proporzioni differenti di suolo consumato.
Autori: Michele Munafò, ISPRA – Ines Marinosci, ISPRA – Stefano Pranzo, ISPRA – Roberta Bruno, ISPRA – Luca Congedo, ISPRA – Paolo De Fioravante, ISPRA – Andrea Strollo, ISPRA
Roma Capitale: il sito Unesco e le quattro città definite dal Piano Regolatore genrale vigente
Il poster illustra dati e analisi statistiche tratte da uno studio che l’Istat sta realizzando sulle quattro città individuate dal Piano Regolatore Generale vigente di Roma Capitale e sul suo Centro Storico. In particolare, le aree messe a confronto nelle tabelle e nei cartogrammi sono il Sito Unesco, la Città Storica, la Città Consolidata, la Città da Ristrutturare, la Città della Trasformazione. Lo studio è suddiviso in due parti: nella prima parte vengono messe in risalto le caratteristiche edilizie ed abitative dei tessuti urbani relativi alle cinque aree analizzate; nella seconda parte vengono evidenziate le differenze di natura demografica dei residenti che abitano nelle quattro città individuate dal PRG vigente e nel Sito Unesco. Lo studio ha lo scopo di fornire elementi conoscitivi utili alla definizione del programma di Rigenerazione Urbana che l’attuale Amministrazione Capitolina intende realizzare. Le analisi elaborate possono dare indicazioni sulle priorità, oltre che sulle modalità, delle strategie d’intervento che si renderanno necessarie.
Autori: Omero Noci, Roma Capitale – Franco Del Mastro, Roma Capitale
Cartografia e Statistiche sul consumo di suolo nel Comune di Roma
Per fornire all’amministrazione capitolina uno strumento per interventi utili ad incrementare la resilienza della città e uno sviluppo urbano maggiormente sostenibile che includa la difesa delle risorse naturali, il poster presenta uno studio sul consumo di suolo, comprendente lo sviluppo di una nuova cartografia più dettagliata attraverso l’interpretazione di immagini satellitari con scala 1:2000-1:5000; l’integrazione di dati di diverse fonti come Urban Atlas, Open Street Map e CTR di Roma e dati Istat.; l’uso del III livello di classificazione della mappatura del consumo di suolo nazionale e la comparabilità con il dato nazionale. Visualizza il poster per approfondire le traiettorie di analisi.
Autori: Alice Cavalli, Roma Capitale – Valentina Falanga, Roma Capitale – Mario Falcetta, Roma Capitale – Francesca Palaferri, Roma Capitale – Romina Polverini, Roma Capitale – Michele Munafò, ISPRA
Il turismo domestico: il potere attrattivo delle regioni italiane
Il poster ha l’obiettivo di individuare alcuni fattori di attrattività turistica delle regioni italiane, sulla base delle stime dell’indagine Viaggi e vacanze, per fornire elementi di valutazione utili ai policy makers, al fine di migliorare la qualità dei servizi turistici offerti dal territorio e incrementarne la competitività. Nel poster è possibile visualizzare la graduatoria delle regioni preferite come destinazione turistica, la descrizione delle attività svolte per evidenziare le specifiche attrattività dei diversi territori, la capacità di intercettare i turisti digitali, analizzando la diffusione delle prenotazioni tramite internet e, infine, la soddisfazione multidimensionale del turista in relazione alle sue aspettative.
Autori: Mascia Di Torrice, Istat – Barbara Dattilo, Istat – Mariangela Sabato, Istat
Il potere informativo dei dati comunali sul turismo
Da 60 anni l’Istat, attraverso le indagini Capacità e Movimento, raccoglie informazioni sulla ricettività e sui flussi turistici relativi alle strutture ricettive italiane. Negli ultimi anni, la domanda da parte degli utenti d’informazioni dettagliate a livello territoriale è in forte crescita. Questa esigenza di dettaglio si scontra con la tempestività dei dati e il tempo necessario ad averne di qualità. L’Istituto, conscio del valore dell’informazione territoriale, ha messo in campo, tra le altre, un’iniziativa strategica dal titolo Miglioramento del dettaglio territoriale e integrazione delle fonti sul turismo. Nel 2017 si registra il primo importante risultato: la diffusione dei dati di circa 3.500 comuni sui flussi turistici. Il poster, con riferimento ai dati definitivi del 2016, presenta alcune innovative letture territoriali dei flussi turistici, sottolineando, ad esempio, quanto siano importanti la vicinanza al mare, la distanza dai centri urbani, la dimensione territoriale o le certificazioni dei territori (borgo, bandiera arancione, etc.).
Autori: Lorenzo Cavallo, Istat – Silvia Di Sante, Istat – Francesca Petrei, Istat – Maria Teresa Santoro, Istat – Francesco Zarelli, Istat
Temperatura, precipitazione e Indici di estremi climatici nelle principali città
Lo studio delle variazioni climatiche e degli eventi estremi climatici e? sensibilmente aumentato negli ultimi anni, per poterne valutare le conseguenze sull’ambiente naturale, sulla salute umana e sui sistemi socio-economici urbani. Framework statistici collegati allo studio del clima, sviluppati da organismi internazionali, forniscono metodologie condivise nella produzione di dati e indicatori comparabili. Il poster rappresenta i primi risultati diffusi dall’Istat della rilevazione Dati meteo-climatici ed idrologici del giugno di quest’anno. Le analisi illustrano le condizioni meteo-climatiche nelle citta? capoluogo di regione e sono basate su valori medi dei parametri meteorologici osservati nelle stazioni di misura esaminate e sul calcolo di indici di estremi climatici di precipitazione e temperatura, definiti a livello internazionale dalla World Meteorological Organization. Visualizza il poster per approfondire i risultati.
Autori: Donatella Vignani, Istat – Francesca Budano, Istat – Claudia Busetti, Istat – Mario Di Gennaro, Istat – Maria Grazia Filogna, Istat – Tiziana Baldoni, Istat
City users e popolazione insistente diurna. Un primo approccio con dati amministrativi. Anno 2015
Per la progettazione di piani di prevenzione e intervento in tema di protezione civile, per la programmazione di servizi di trasporto e l’analisi del fabbisogno abitativo è fondamentale quantificare la popolazione che usa territori e città. In questo poster, che per la prima volta analizza la pressione sui territori in termini di popolazione insistente, si presentano i risultati di un approccio basato sull’uso integrato di fonti amministrative. Per il calcolo della Popolazione insistente è stata costruita una base di microdati a partire da informazioni selezionate da 34 archivi amministrativi e registri statistici. A questa base sono state aggiunte variabili create ad hoc, come quella relativa ai City user (Statici, dinamici in ingresso, dinamici in uscita) e variabili che fanno riferimento al Luogo di Origine e al Luogo di Destinazione degli spostamenti per lavoro/studio. Alcune elaborazioni sono presentate in termini di partizioni territoriali funzionali, tra cui le città metropolitane e la classificazione comunale del rischio sismico.
Autori: Roberta Vivio, Istat – Sara Casacci, Istat – Stefania Di Domenico, Istat – Maria Liria Ferrario, Istat – Gaia Rocchetti, Istat
La qualità della vita nella Città metropolitana di Bologna: un’indagine campionaria e relazioni con il BES
L’indagine rientra nel piano delle attività integrate 2018 dell’Accordo di collaborazione funzionale tra gli uffici di statistica del Comune di Bologna e della Città Metropolitana. L’obiettivo principale consiste nel rilevare il benessere/malessere soggettivo delle persone. L’indagine favorisce l’implementazione di indicatori relativi al BES, con le declinazioni locali del BES delle Province e di Urbes, integrando le informazioni istituzionali con gli aspetti soggettivi e consentendo di esplorare la dimensione del Benessere soggettivo. L’analisi individua le problematiche prioritarie della popolazione (personali e rispetto al proprio ambiente) e le principali domande rivolte alla Pubblica Amministrazione (soddisfazione dei servizi pubblici e delle politiche pubbliche), cercando di individuare e valutare la portata delle condizioni di disuguaglianza o marginalità interne al territorio.
Autori: Boccafogli Fabio, Città Metropolitana di Bologna – Varini Paola, Città Metropolitana di Bologna
Delitti denunciati dalle Forze di polizia all’Autorità giudiziaria, nei capoluoghi di provincia e negli “altri comuni’”
La grande crisi migratoria che negli ultimi anni ha interessato il nostro Paese è stata oggetto di grande attenzione da parte del governo italiano che ha inserito il tema tra i primi posti dell’agenda politica. I provvedimenti normativi per far fronte all’emergenza migratoria si sono orientati prevalentemente all’attivazione di strutture straordinarie e provvisorie spesso non adatte a fornire servizi adeguati. L’indagine sui presidi residenziali socio assistenziali e socio sanitari, condotta annualmente dall’Istat, fornisce una dimensione dell’offerta residenziale al netto delle strutture di emergenza, consentendo di rilevare la presenza straniera più stabile sul territorio. La fotografia mostra le principali caratteristiche socio-demografiche degli ospiti stranieri come età, sesso, motivo d’ingresso e la dimensione dell’offerta residenziale in termini di posti letto disponibili, evidenziando l’eterogeneità territoriale e le variazioni temporali. Negli ultimi anni gli stranieri ospiti delle strutture residenziali sono sensibilmente aumentati passando da meno di 17mila nel 2013 a più di 21mila nel 2015, senza un equivalente aumento dell’offerta di posti letto. Ad accrescere la presenza straniera nelle residenze sono soprattutto gli ospiti minori che, in soli 2 anni, hanno sperimentato un incremento di oltre il 40%.
Autori: Alessandra Battisti, Istat – Claudia Di Priamo, Istat
Negli ultimi decenni la domanda di turismo e di attività ricreative è costantemente cresciuta, contribuendo all’economia nazionale, ma determinando anche pressioni e impatti sulle principali risorse ambientali, l’aria, l’acqua, la biodiversità, il suolo. Per rafforzare la base dati su “turismo e ambiente”, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) lavora dal 2013, in collaborazione con un gruppo di esperti Eionet di cui l’ISPRA fa parte e con il Centro europeo tematico sui sistemi urbani, terrestri e relativi al suolo, per esplorare la fattibilità del TOUERM (Tourism Environmental Reporting Mechanism), un meccanismo di reporting comunitario basato su indicatori, volto a monitorare la connessione tra turismo e ambiente in Europa. A livello nazionale, l’unica esperienza in tal senso è rappresentata dal capitolo dedicato al turismo dell’Annuario dei dati ambientali di ISPRA. Nel capitolo Turismo dell’edizione 2017 sono rappresentati 11 indicatori pertinenti al tema, mentre nel report tematico Ambiente: Sfida e opportunità per il turismo è stata fatta una lettura integrata anche con altri indicatori ambientali non prettamente turistici, ma ugualmente molto significativi. Altri indicatori riguardano i diversi tipi di turismo, culturale, sportivo, balneare, ecoturismo, le pressioni generate dal turismo e le azioni per la sostenibilità.
Autori: Giovanni Finocchiaro, ISPRA – Silvia Iaccarino, ISPRA – Matteo Salomone, ISPRA
Il lavoro si propone di analizzare i percorsi di integrazione socio-educativa degli adolescenti stranieri in Italia, esaminando in un’ottica comparativa il livello di apprendimento e gli esiti scolastici dei giovani che vivono in nuclei familiari completi e dei loro coetanei appartenenti a famiglie transnazionali in cui uno o entrambi i genitori sono rimasti nel paese d’origine. L’assenza dei genitori può rendere gli adolescenti stranieri più vulnerabili o influenzare le loro performances in ambito scolastico? Il poster risponde a questi interrogativi utilizzando i dati dell’Indagine Istat “Integrazione delle seconde generazioni Anno 2015” e ricorrendo a modelli di analisi multivariata.
Autori: Lucia Mongelli, Istat – Maria Carella, Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” – Roberto Palumbo, Istat
Nel 2016 l’Istat ha svolto la prima edizione del Censimento permanente delle istituzioni non profit e i risultati finora diffusi confermano la crescita costante del settore e il ruolo sempre più rilevante, soprattutto riguardo al volontariato organizzato. Il poster illustra i dati relativi ai volontari attivi nelle istituzioni non profit, al fine di descriverne le attività a favore di particolari contesti o tipologie di disagio sociale. Vengono individuate le diverse anime del volontariato: l’anima solidaristica come risposta ai bisogni sociali di una comunità e di categorie in condizioni di disagio culturale ambientale e, soprattutto sociale; l’anima espressiva, riguardante le necessità di socializzazione e di espressione individuale e l’anima partecipativa, di cittadinanza attiva, che si esplica anche tramite forme di mobilitazione e sensibilizzazione.
Salute, stili di vita e alimentazione in Italia
L’infografica costituisce uno dei nuovi metodi per rappresentare un’elevata quantità di informazioni in modo immediato e facilmente comprensibile a target esperti e non esperti, attraverso l’uso di elementi grafici, visuali e brevi elementi testuali. In questo studio sulla salute e sull’alimentazione un’infografica illustra abitudini alimentari e stato di salute della popolazione italiana, a partire dalle rilevazioni Istat sui Decessi e le cause di morte e Aspetti della vita quotidiana. Diffondere infografiche come questa presso studi medici e scuole è un passo importante per stimolare la popolazione verso comportamenti virtuosi.
Autori: Domenico Tucci, Istat – Lorella Sicuro, Istat
Abitudini nel consumo di bevande alcoliche nelle regioni italiane
Autori: Vito D’Agostino, Regione Puglia – Alfredo Refaldi, Regione Puglia
L’analisi del consumo di droghe come strumento di conoscenza e pianificazione
La costruzione di indicatori relativi al consumo di droga rappresenta uno strumento di conoscenza ed un elemento necessario per la valutazione delle politiche in atto e per la pianificazione delle stesse. Non esistono informazioni dirette per la costruzione delle stime del consumo di droga e della dimensione economica del fenomeno. Risulta quindi fondamentale per la costruzione delle stime e dell’analisi, l’esplorazione di nuove fonti e l’integrazione con quelle già note. La combinazione di informazioni sulle abitudini di consumo ottenute attraverso l’analisi della “Global Drug Survey” e i tassi di prevalenza di utilizzo derivanti dall’ultima “Italian Population Survey on Alcohol and other Drugs” condotta dall’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR consente di procedere alla costruzione di nuove stime della dimensione del fenomeno droga e di analizzarle in un’ottica di pianificazione.
Autori: Sara Basso, Istat – Emanuela Colasante, CNR – Istituto di Fisiologia Clinica – Sabrina Molinaro, CNR – Istituto di Fisiologia Clinica
PROGETTO MAKSWELL da Horizon 2020 a FP9, il ruolo della statistica ufficiale a supporto della politica
Il poster è dedicato al progetto MASKWELL, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del Programma Quadro Horizon2020 e coordinato dall’Istat, che ha un ruolo sempre più importante nell’ambito della ricerca internazionale mediante la partnership con altri istituti di statistica europei, università e centri di ricerca. Da questo lavoro emerge l’interesse crescente della statistica verso le nuove fonti di dati, come i Big Data, e l’utilizzo di metodologie adeguate per migliorare la tempestività e l’accuratezza della misurazione degli indicatori di benessere e quelli riferiti ai Sustanaible Developments Goals. Il progetto MASKWELL contribuisce alla definizione dei temi di ricerca per il prossimo Programma Quadro. Infine, questo progetto aiuta a delineare un nuovo framework integrato sul benessere e la sostenibilità, con lo scopo di fornire supporto alle decisioni politiche.
Autori: Tamara Zangla, Istat – Maria Francesca D’Ambrogio, Istat
La programmazione della statistica ufficiale tra offerta e fruizione
Il rafforzamento della governance di Istat e dell’intero Sistema statistico nazionale (Sistan) deve poggiare su una corretta programmazione della statistica ufficiale, ovvero sulla definizione puntuale dell’offerta di informazione statistica e sul monitoraggio dell’attuazione delle attività programmate. Una gestione procedurale armonica del Programma nazionale statistico (Psn) consente a Istat di sviluppare parallelamente i temi della statistica ufficiale e di rafforzare la credibilità della statistica pubblica. Il poster vuole comunicare efficacemente le modalità di definizione dell’offerta statistica e garantirne l’agevole fruizione dell’utente finale. I punti principali sono cinque: l’evoluzione del Psn, le categorie di soggetti titolari di lavori statistici nel Psn, il numero e la tipologia dei lavori inclusi nel Psn, le rilevazioni dirette ai lavori complessi e il rilascio dei prodotti di diffusione.
Autori: Ilaria Diaco, Istat – Riccardo Carbini, Istat – Andrea Endennani, Istat
I conti fisici per l’economia circolare e la governance: situazione e progetti
Le politiche per l’economia circolare necessitano del supporto di specifici strumenti statistici. La monitoring framework per l’economia circolare della UE si focalizza sulla gestione dei rifiuti e sul riciclo dei materiali. I conti ambientali in termini fisici, coerenti con i conti economici nazionali, sono uno strumento idoneo a supportare le politiche per la sostenibilità ecologica del processo economico. I conti fisici dell’ambiente inquadrano l’economia circolare e la governance territoriale nell’ottica ampia del metabolismo socio-economico. Quelli disponibili per l’Italia – relativi a flussi di materia (Ew-Mfa) limitatamente al Consumo materiale interno e sue componenti, flussi di Energia (Pefa), emissioni in atmosfera (Aea) – sono realizzati per il momento solo a livello nazionale. Nell’ambito del progetto CReIAMO PA del MATTM, l’Istat svilupperà conti fisici su base regionale, estendendo agli output verso l’ambiente naturale e ai materiali inutilizzati i conti dei flussi di materia, realizzando conti regionali dell’energia e delle emissioni atmosferiche, nonché analisi significative ai fini dell’economia circolare.
Autori: Aldo Femia, Istat – Claudio Paolantoni, Istat
Beni confiscati alla criminalità organizzata. Il potere dei dati a supporto della valutazione delle politiche
Il poster ha come oggetto l’analisi dei dati disponibili per la valutazione delle politiche di uso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, con un focus sui Comuni di Palermo e Bari. La principale fonte di dati è l’Agenzia Nazionale per i beni confiscati (ANBSC), tramite Open Re.G.I.O. Un’altra fonte (informale ma molto importante) è il progetto ConfiscatiBene 2.0 (Libera/OnData) I Comuni inoltre hanno l’obbligo di rendere pubblico l’elenco dei beni confiscati ad essi destinati. Si propone un’analisi critica dei dati disponibili e delle potenzialità di informazioni statistiche strutturate di qualità per l’analisi e la valutazione dell’impatto sociale delle politiche di riuso e riassegnazione dei beni a finalità sociale, a supporto della programmazione di enti locali e altri enti Sistan interessati.
Autori: Ludovica Ioppolo, Istat – Vincenzo Patruno, Istat
The Big Data age and economies on the rise: Assessing the value of Human capital in a Data-Driven World
Nell’era dei Big Data l’evoluzione di produzione e diffusione di conoscenza a livello spaziale e territoriale accorcia le distanze nelle interazioni socioeconomiche e genera sfide per una collaborazione tra i sistemi nazionali di innovazione. Le analisi presentate nel poster offrono spunti di discussione sulla situazione economica della Sicilia e sulla questione meridionale. Nel complesso andrebbero potenziati gli sforzi su istituzioni, infrastrutture, stabilità politica, poiché sono fattori che influenzano il potenziale di assorbimento, uso e assimilazione della conoscenza nel Paese. Visualizzando il poster si approfondiscono le fonti di dati, la metodologia di analisi e i risultati.
Autori: Rita Lima, Istat
Portfolio e project management nella statistica ufficiale
Negli ultimi anni le Amministrazioni Pubbliche hanno dovuto affrontare pressanti richieste di cambiamento per garantire efficienza, competitività e innovazione. I processi di cambiamento sono portatori di rischi, ma anche di opportunità, perché in grado di creare valore. Le metodologie di Portfolio e Project Management (PPM) sono di supporto alla gestione dei rischi. L’attenzione all’analisi del rischio, sia a livello strategico che operativo, permette il raggiungimento degli obiettivi. Nel programma di modernizzazione, l’Istat ha adottato un cambiamento che ha permesso di superare i processi verticali silos, verso un nuovo modello a matrice. Secondo il modello di Business Architecture (BA), a livello strategico la gestione del rischio è implementata attraverso un’organizzazione delle attività in portfolio tematici collegati ai registri statistici. A livello aziendale le azioni implementate per minimizzare i rischi delle attività statistiche sono l’identificazione di sette programmi di innovazione strategica e l’adozione di un approccio di Portfolio e Project Management (PPM). A livello operativo, l’organizzazione delle attività statistiche segue invece un approccio gestionale per progetto con un’organizzazione del lavoro in fasi e con uno specifico controllo dei rischi associati alla singola fase.
Autori: Rosario Magro, Istat – Manuela Cola, Istat – Sabrina Pifferi, Istat
La statistica ritorna al territorio: elaborazioni ed analisi degli Uffici di statistica di Province e Città Metropolitane
Il poster illustra esempi di attività degli Uffici di Statistica delle Province volte a supportare scelte consapevoli di istituzioni, imprese, associazioni e cittadini che operano nel territorio. L’obiettivo è illustrare come, mediante tali attività, la statistica ufficiale si coniughi con la consapevolezza delle peculiari esigenze conoscitive degli attori politici, economici e sociali che operano in ambito provinciale, adottando di volta in volta modalità di comunicazione adeguate agli interlocutori coinvolti.
Autori: Lorenzo Maraviglia, Provincia di Lucca – Grazia Brunetta, Provincia di Lecce – Maria Antonietta Negro, Provincia di Lecce
Un indice della complessità organizzativa delle Istituzioni Pubbliche basato su dati censuari. Verso una misura extracontabile dell’efficienza
Si presentano le fasi realizzative e i risultati applicativi di un indice di complessità organizzativa delle Istituzioni Pubbliche, che sintetizza alcune variabili descrittive del loro funzionamento, non espresse in costi economici, ma a essi riconducibili, di provenienza censuaria (Censimento permanente delle Istituzioni pubbliche 2015). Se ne illustreranno la costruzione: tramite la definizione del concetto di complessità organizzativa, la selezione delle variabili censuarie necessarie e il trattamento di quelle disponibili, anche alla luce della loro coerenza con gli aggregati della spesa per consumi finali delle Amministrazioni Pubbliche, riportati nel Conto economico consolidato della PA; l’analisi: studiando la distribuzione delle forme giuridiche, secondo l’indice di complessità organizzativa e analisi dei risultati con riferimento ai due principali modelli organizzativi degli enti pubblici, istituzionale e associativo; e le prospettive future: attraverso il confronto della complessità organizzativa con i risultati raggiunti dalle istituzioni pubbliche in termini di servizi finali direttamente prestati alla collettività, in modo da rappresentare diacronicamente il grado di efficienza organizzativa istituzionale, attraverso variabili non economiche di provenienza censuaria.
Autori: Nevio Albo, Istat – Ilaria Straccamore, Istat – Marcello Zerilli, Istat
Monitorare il processo di digitalizzazione nella PA
Nell’autunno del 2017 la Prefettura di Roma ha realizzato in collaborazione con l’Istat il secondo monitoraggio del processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione delle istituzioni appartenenti alla cosidetta Conferenza Permanente. Il monitoraggio ha avuto come obiettivo quello di verificare il grado di interconnessione telematica nei processi di lavoro, incentivare e valorizzare i comportamenti innovativi relativi alla qualità dei servizi con l’uso di tecnologie informatiche, anche centrali per la riorganizzazione e semplificazione dei processi di lavoro. La rilevazione ha evidenziato numerosi aspetti come lo stato di avanzamento del processo di digitalizzazione in relazione anche alla normativa vigente; la fruibilità on-line dei servizi forniti a cittadini, imprese e istituzioni; i rapporti con le altre amministrazioni; la soddisfazione degli utenti, le aspettative e il sentiment delle istituzioni coinvolte.
Autori: Paola Francesca Cortese, Istat Roberta Panaccione, Istat
Rapporto Annuale sull’area romana 2017
Il Rapporto Annuale sull’area romana 2017 nasce con l’intento di mettere a sistema, in un’unica pubblicazione, le statistiche riguardanti il territorio dell’area metropolitana romana, analizzando il dettaglio dei 15 municipi e dei 120 comuni metropolitani. Gli amministratori possono trarre dal Rapporto informazioni utili a individuare priorità e a ipotizzare scenari. Allo stesso modo il lavoro può essere utile sia al mondo della ricerca che ai cittadini. Il Rapporto Statistico sull’area romana per la sua seconda edizione ha scelto una prospettiva metropolitana per la rappresentazione dei principali fenomeni demografici, ambientali, economici e sociali. La qualità della vita degli oltre quattro milioni di persone che vivono e lavorano nel territorio romano dipende dalle politiche che per questo territorio vengono attuate e promosse. È al suo secondo anno anche l’accordo operativo tra l’Ufficio metropolitano di Statistica e l’Ufficio di Statistica di Roma Capitale, il team che ha redatto le oltre 1000 pagine di Rapporto e reso disponibili alla comunità del territorio dati statistici tempestivi e di qualità in grado di fornire ai decisori politici una bussola di orientamento e ai cittadini elementi di valutazione per l’azione amministrativa e politica.
Autori: Luisella Panzali, Roma Capitale – Teresa Ammendola, Città Metropolitana di Roma Capitale
An Index of Tax Convextly on Corporate Investments
Il nuovo indice creato è in grado di misurare il livello di progressività del sistema di tassazione (IRES,IRAP,IMU) sui profitti ipoteticamente generati da un investimento potenziale (in macchinari, immobili, etc.). L’indice varia tra 0 e 1, dove lo 0 indica un sistema puramente proporzionale, mentre il valore 1 indica un grado di tassazione talmente progressiva da invertire il ranking di profittabilità degli investimenti tra un mondo senza tasse e uno dotato di tassazione. In seconda battuta viene proposto un valore di riferimento dell’indice che consente, almeno in prima battuta, di non influenzare le decisioni di investimento delle imprese. L’indice si colloca nell’ambito del filone che studia l’impatto della progressività sulle decisioni di investimento delle imprese. I modelli matematici sull’argomento modellizzano la progressività tramite ipotesi di scuola, quasi mai inerenti alla realtà. L’indice rappresenterebbe un ponte tra questi modelli semplificati e la realtà di sistemi fiscali molto complessi. Infinem è fornito il calcolo dell’indice degli ultimi anni per asset e fonte di finanziamento.
Autori: Marco Rinaldi, Istat
La modellizzazione dei processi ai fini della prevenzione del rischio di corruzione
La mappatura dei processi dell’Istat nasce dalle raccomandazioni contenute nel Piano Nazionale Anticorruzione (PNA) e risponde all’esigenza di identificare le aree che, in ragione della natura e delle peculiarità dell’attività dell’Istat, risultano potenzialmente esposte al rischio di corruzione. I processi sono stati esaminati prendendo a riferimento gli standard internazionali adottati nella Business Architecture dell’Istituto: Generic Statistical Business Process Model (GSBPM) per l’analisi delle fasi produttive e Generic Activity Model for Statistical Organizations (GAMSO) per i processi a supporto. La mappatura è stata effettuata, in via sperimentale, su tre indagini, ciascuna rappresentative di una specifica area tematica (sociale, economica e ambientale), avvalendosi del linguaggio Archimate. La metodologia adottata, unitamente alle informazioni contenute nel Catalogo dei rischi di corruzione dell’istituto e nel sistema informativo sulla qualità SIDI/SIQual, ha permesso di: individuare nuovi rischi di corruzione specificamente focalizzati sui processi modellati; identificare specifiche misure di prevenzione per il trattamento dei rischi individuati; associare i rischi alle singole fasi produttive e ai processi a supporto; realizzare il prototipo di applicazione AntiCoBox, che consente di visualizzare le singole fasi del processo statistico e di associare a esse il relativo rischio di corruzione e i processi a supporto coinvolti. Partendo dai risultati della sperimentazione, per la fase a regime si prevede di: analizzare i processi di tutte le indagini realizzate dall’Istituto, mediante l’identificazione di cluster di indagini simili da mappare in maniera standardizzata individuando rischi standard, attribuibili ai processi comuni a ogni cluster di indagine; consolidare l’analisi dei processi a supporto.
Autori: Francesco Amato, Istat – Gerarda Grippo, Istat – Eleonora Rocchi, Istat – Giuseppina Ruocco, Istat
PM²: la metodologia di project management per la statistica ufficiale e i progetti europei
PM² è una metodologia di gestione efficace ed efficiente di progetti, sviluppata dalla Commissione europea, ideata considerando l’ambiente e le esigenze delle istituzioni e dei progetti dell’UE. Per tutti i progetti Eurostat adotta PM². Questa metodologia è progettata per facilitare la gestione dell’intero ciclo di vita dei progetti all’interno delle istituzioni europee e pensata per i progetti di innovazione in ambito statistico. PM² consente ai team di gestire il proprio progetto e fornire soluzioni e benefici alle organizzazioni e ai differenti stakeholder. È stata realizzata per soddisfare le esigenze, la cultura e i vincoli specifici, ma incorpora anche elementi di buone pratiche,standard e metodologie internazionali. La gestione del progetto con PM², oltre ad essere più efficace focalizzandosi sugli aspetti realmente importanti, tende a migliorare la comunicazione e la diffusione delle informazioni; pianificare il ciclo di vita del progetto; introdurre attività di monitoraggio e controllo; fornire un insieme condiviso di conoscenze e competenze.
Autori: Mauro Sodani, Istat – Elisabetta De Santis, Istat
Disegnare itinerari, costruire reti. I percorsi tra i musei in Italia
In questo poster sono individuati dei percorsi museali a livello locale. Questi percorsi valorizzano realtà museali che per motivi quali la dimensione, la tipologia o l’accessibilità restano poco note al pubblico. Lo scopo è quello di creare percorsi studiati in modo che le realtà museali minori abbiano scambi emancipanti con l’istituzione museale più attrattiva dell’area. Per individuare percorsi museali di questo tipo i passi da affrontare vanno dalla georeferenziazione dei musei, all’ individuazione del museo più visitato a livello provinciale, alla definizione delle aree percorribili in auto in 20 – 40 minuti a partire dal museo più attrattivo e delle istituzioni di tipo museale presenti in tali aree ed infine alla caratterizzazione delle aree iso-distanti con indicatori sull’offerta e la domanda museale e turistica nonché di accessibilità. Questo lavoro, basato sull’applicazione di tecniche GIS, consentirà un ampliamento della conoscenza del territorio e la creazione di uno strumento utile ai decisori per la definizione di politiche di sviluppo culturale a livello locale.
Autori: Alessandro Caramis, Istat – Marcica D’Elia, Istat – Raffaello Martinelli, Istat – Maria Rosaria Prisco, Istat – Silvia Talice, Istat
La valutazione delle politiche e del benessere attraverso un indice di corruzione europea
La corruzione è un fenomeno pervasivo e nebuloso che, in generale, non desta allarme sociale e, pertanto, resta sommerso fin quando le indagini non lo fanno venire alla luce. Le analisi condotte dimostrano come la corruzione rappresenti un fenomeno ciclico che raggiunge un massimo nei periodi di maggior lassismo nella repressione statale e diminuisca nei periodi in cui lo stato aumenta il livello di controllo. Il danno sociale prodotto non rimane limitato solo allo spreco di risorse, ma distorce i meccanismi di meritocrazia che sono alla base di ogni democrazia economica. Una misurazione della corruzione con un indice sintetico, costruito come quelli del Bes, permette una valutazione delle politiche e del benessere sociale europeo connesso. Secondo la metodologia BES, la costruzione dell’indice necessita di tre fasi. La prima è la definizione del framework teorico: metodologia di sintesi e indicatori utilizzati per calcolare la corruzione potenziale e percepita. La seconda è la descrizione dei risultati dell’analisi descrittiva: in particolare si valuterà la robustezza del metodo individuato attraverso l’analisi di influenza che consente di studiare gli indicatori che pesano di più. Infine, la sintesi delle conclusioni attraverso una mappa georeferenziata della corruzione totale europea.
Autori: Domenico Tebala, Istat
I conti ambientali per le decisioni pubbliche
L’obiettivo del poster è presentare le potenzialità informative dei conti satellite ambientali per il decisore. A questo scopo sono state realizzate elaborazioni che esemplificano il contributo informativo dei conti ambientali oggetto di Regolamento europeo alle principali fasi in cui si può scomporre un processo decisionale. Gli esempi sono stati desunti dai più recenti dati dei conti ambientali, a livello nazionale o per l’Ue. Visualizza il poster per approfondire.
Autori: Federica Battellini, Istat – Emanuela Recchini, Istat – Angelica Tudini, Istat
I conti dei flussi fisici dell’energia (PEFA): primi risultati e possibilità di utilizzo anno 2015
L’obiettivo del poster è presentare le prime evidenze empiriche desumibili dai Conti dei flussi fisici di energia (Pefa Physical Energy Flow Accounts) e le loro potenzialità informative. L’analisi è partita dalla definizione dei conti, dal momento che il Pefa fornisce una rappresentazione completa dei flussi di energia dall’ambiente verso l’economia (input energetici naturali), all’interno dell’economia (prodotti energetici) e dall’economia verso l’ambiente (residui energetici), espressi in Terajoule; arrivando ad indagare il valore informativo del Pefa rispetto alle altre statistiche sull’energia, considerando che il maggior valore aggiunto del Pefa consiste nella comparabilità con gli aggregati economici di Contabilità Nazionale e nella conseguente idoneità specifica all’utilizzo nell’analisi integrata economico-ambientale; per esplorare,infine, i risultati e le possibilità di utilizzo. A partire dai dati del Pefa, infatti, sono realizzate e commentate elaborazioni relative alle interazioni tra sistema naturale e sistema antropico e in particolare all’approvvigionamento di energia da parte delle attività produttive, alla trasformazione in prodotti energetici, all’utilizzo dell’energia per attività di consumo e alla restituzione all’ambiente sotto forma di residui solidi, liquidi e gassosi.
Autori: Giusy Vetrella, Istat – Silvia Zannoni, Istat