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Aggiornamento delle FUA (Aree Funzionali Urbane)

In linea con quanto previsto dal  Regolamento (UE) 2017/2391, che definisce le classificazioni statistiche territoriali a livello europeo nonché i relativi obblighi di aggiornamento da parte dei paesi membri dell’Ue, l’Istat rende disponibili le nuove geografie delle Città/City e delle Zone urbane funzionali (FUA, Functional Urban Areas); l’aggiornamento della classificazione dei Comuni italiani secondo il grado di urbanizzazione e dei Comuni costieri[1]. Tali aggiornamenti sono basati sui dati di popolazione per griglia regolare e sulla matrice di pendolarismo per motivi di lavoro 2021  recentemente pubblicati dall’Istat.

Tutte le informazioni riguardanti questi aggiornamenti sono da oggi disponibili sul portale Situas (Sistema Informativo Territoriale delle Unità Amministrative e Statistiche) e in forma di tavole scaricabili in vari formati (excel, csv, json).

La classificazione dei Comuni secondo il loro grado di urbanizzazione e la classificazione dei Comuni costieri è disponibile nel report “Comuni-Caratteristiche del territorio” nella home page alla sezione “I più consultati” (la variabile DEGURBA, dall’inglese DEGree of URBAnisation). È possibile applicare la classificazione con riferimento ad altri periodi, andando alla sezione “Unità territoriali” e selezionando la data di interesse, l’ambito geografico “Unità amministrative” e quindi “Comuni”.

La lista delle Zone urbane funzionali (FUA), con l’elenco dei Comuni che ne fanno parte, è disponibile nel report “Zone urbane funzionali 2021 – Composizione” nella sezione “Unità territoriali” selezionando l’ambito geografico “Unità statistiche” e quindi “Zone urbane funzionali”.

Infine, nella medesima sezione dedicata alle FUA, è disponibile anche la lista delle Città (City) e la loro composizione in termini di Comuni componenti l’universo nell’area “Composizione delle Città (Cities) 2021”.

Metodologia

Per poter confrontare territori tra loro molto diversi e definire in modo univoco e misurabile il concetto di città europea è necessario disporre di unità territoriali di base comparabili; per questo è stata applicata una geografia non amministrativa, costituita da una griglia regolare di celle di 1 km2 di superficie, che ricopre il territorio di tutti i paesi dell’Unione europea. Tutti gli Istituti nazionali di statistica hanno stimato la popolazione che ricade in ciascuna delle celle.

di questa griglia regolare, con riferimento al Censimento della popolazione 2021. Questi dati sono stati ulteriormente elaborati[2] per identificare tre tipologie di celle: gli agglomerati ad alta densità[3], gli agglomerati urbani[4] e le celle rurali[5].

La classificazione dei Comuni italiani per grado di urbanizzazione e le Città (City)

La classificazione per grado di urbanizzazione (DEGURBA) distingue i Comuni italiani ed europei in tre classi:

  • Città o Zone densamente popolate”: se almeno il 50% della popolazione ricade in uno o più agglomerati ad alta densità;
  • “Piccole città e sobborghi o Zone a densità intermedia di popolazione”: se meno del 50% della popolazione ricade in agglomerati ad alta densità ma almeno il 50% della popolazione ricade in agglomerati urbani;
  • “Zone rurali o Zone scarsamente popolate”: se più del 50% della popolazione vive in Celle rurali della griglia.

Se l’agglomerato ad alta densità risulta particolarmente esteso e interessa il territorio di più Comuni (come ad esempio nei casi di Milano e Napoli) si identifica una Greater City (Regolamento Ue 2019/1130).

In Italia, sulla base dei dati del Censimento 2021, sono state individuate 89 Città (City), di cui 11 Greater City per un totale di 298 Comuni nella classe DEGURBA corrispondente alle “Città” (quasi il 4% dei Comuni). Sono identificate tre nuove City: Vigevano, Guidonia Montecelio e Tivoli. Poco più del 30% dei Comuni (2.465) ricade nella classe “Piccole città”, corrispondenti a zone a densità intermedia di popolazione. Il rimanente 65% è incluso nella classe delle zone scarsamente popolate o zone rurali (5.141 Comuni).

Le Zone urbane funzionali (FUA)

Se la prima caratteristica di una Città è connessa alla dimensione demografica e alla concentrazione della sua popolazione in termini di densità (superiore a una soglia sufficientemente elevata da garantire l’attivazione di funzioni economiche complesse), la seconda caratteristica riguarda aspetti funzionali e di attrazione economica dei territori circostanti, misurabile in termini di pendolarismo per motivi di lavoro. Intorno alla Città/City viene quindi costruita una zona di pendolarismo definita dall’insieme di Comuni circostanti in cui almeno il 15% della popolazione occupata è costituito da pendolari che lavorano nella Città/City. Quest’ultima, insieme alla sua area di pendolarismo, costituisce la Zona urbana funzionale (FUA), una unità territoriale statistica, comparabile a livello europeo, che consente di valutare le dinamiche spaziali, quelle di sviluppo socio-economico e la complessiva sostenibilità di ciascuna area urbana. 

L’aggiornamento al 2021 individua 83 FUA in Italia, un numero stabile rispetto alla precedente edizione del 2011. Ulteriori analisi verranno presentate in approfondimenti successivi.


[1] Classificazione europea dei Comuni secondo il grado di vicinanza dalla costa. Comuni situati sulla costa o aventi almeno il 50 per cento della superficie a una distanza dal mare inferiore a 10 km; a questi sono aggiunte le enclave (Comuni non costieri circondati da Comuni costieri adiacenti).

[2] L’Istat, attraverso la piattaforma gisportal, rende possibile la visualizzazione e navigazione dei dati della griglia di popolazione 2021 e relative variabili censuarie, interagendo con l’apposito servizio mappa (WebMapService). Tali dati sono disponibili nella GalleryLayer di IstatViewer alla voce “Griglia di popolazione 2021”.

[3] Gruppi di celle contigue, con densità non inferiore a 1.500 abitanti per km2 e popolazione non inferiore a 50 mila abitanti.

[4] Gruppi di celle contigue di densità non inferiore a 300 abitanti per km2 e popolazione non inferiore a 5 mila abitanti.

[5] Celle che non rientrano nei due gruppi precedenti.

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