Comunicato stampa

Come cambiano le forme familiari

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Crescono le nuove forme familiari: sono 6 milioni 866 mila i single non vedovi, i monogenitori non vedovi, le coppie non coniugate e le famiglie ricostituite coniugate. Vivono in queste famiglie 12 milioni di  persone, il 20% della popolazione, dato quasi raddoppiato rispetto al 1998.

I single non vedovi sono soprattutto uomini (55,3%), mentre i monogenitori sono in gran parte donne (86,1%). Le nuove forme familiari sono cresciute per l’aumento di separazioni e divorzi.

Quasi 6 milioni di persone hanno sperimentato nel corso della loro vita la convivenza, considerando sia quelle che continuano a convivere, sia quelle che si sono sposate con il partner con cui convivevano, che quelle che hanno concluso definitivamente l’unione.

Le libere unioni nel 2009 sono 897 mila e rappresentano il 5,9% delle coppie. Sono più diffuse nel Nord-est, presentano un titolo di studio più elevato e una quota di coppie in cui ambedue lavorano più alta di quelle coniugate. Diminuisce la quota di chi era deciso a sposarsi fin dall’inizio dell’unione e cresce la percentuale di “possibilisti” (34%).

Le convivenze prematrimoniali sono in crescita. Hanno raggiunto il 7,9%. Il fenomeno è aumentato e per le coorti tra il 2004 e il 2009: il 33% per i primi matrimoni e il 70% per i matrimoni successivi. Aumenta la durata di tale convivenza, che si consolida come “periodo di prova dell’unione”.

Nel 2009 sono 2 milioni 890 mila le persone che vivono con regolarità in un luogo diverso dalla loro dimora abituale per alcuni giorni dell’anno per motivi vari (lavoro, studio, stare con i familiari o altri motivi). Rappresentano il 4,8% della popolazione: Il fenomeno è più sviluppato tra i maschi (5,2%), tra i giovani di 20-29 anni (12,9%) e nelle Isole (6,3%). La durata media del soggiorno altrove è di 155,5 giorni all’anno.

I motivi di tale scelta vedono al primo posto il lavoro (30%). Seguono gli spostamenti per studio (20,3%), per stare con il coniuge/partner (12,2%) e per stare con i genitori (10,9%).

Per i minori di 18 anni il motivo principale è stare con i genitori (59,6%); per i giovani è lo studio (l’80,8% tra i pendolari della famiglia di 18-19 anni).

Nota. In data 11 febbraio 2013 la nota metodologica nell’area download è stata sostituita a causa di alcuni refusi, riscontrati nei tre  esempi  per il calcolo degli errori campionari.


Per informazioni
Direzione Centrale per le indagini su condizione e qualita della vita
Lidia Gargiulo
tel. 06 4673.4547

Periodo di riferimento: Anno 2009

Data di pubblicazione: 15 settembre 2011

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