Produzione editoriale

La determinazione della Family home e il suo ruolo nella stima della dimora abituale: uno studio sperimentale

  • Ascolta questa pagina usando ReadSpeaker
  • Condividi
  • Lascia un feedback

di Sara Casacci, Davide Di Laurea, Pierpaolo Massoli, Gaia Rocchetti e Maria Carla Runci

Versione integrale del n. 3/2020

Il concetto di dimora abituale, il luogo in cui un individuo trascorre normalmente il proprio periodo di riposo (Reg. CE N. 1260/2013), rappresenta uno degli elementi fondamentali nella definizione dei criteri di stima della Popolazione per le statistiche sociali. In Italia si è sempre fatta coincidere la residenza anagrafica con la dimora abituale, intesa come luogo dove l’individuo svolge le proprie consuetudini di vita e le proprie relazioni sociali, anche se si reca a lavorare o a svolgere altre attività altrove, purché vi mantenga le proprie relazioni familiari e sociali. Come tutti i registri amministrativi, anche l’anagrafe della popolazione residente può presentare degli errori. Gli stessi responsabili delle anagrafi comunali utilizzano fonti amministrative per verificare la correttezza
delle dichiarazioni rese dai cittadini, circa la loro reale dimora abituale nel Comune.

La sempre più ampia disponibilità di dati amministrativi unitamente alla crescente consapevolezza di come poterli usare a fini statistici permette di verificare se è possibile determinare la dimora abituale di una persona a partire da una integrazione mirata di questi dati. È difatti possibile prendere in considerazione tutti i luoghi in cui gli individui e i loro familiari svolgono le proprie attività di lavoro e/o studio per inferire quale sia il luogo dove trascorrono i propri periodi di riposo. La struttura e la composizione delle famiglie sono inferite esogenamente a partire dalle informazioni sui familiari a carico presenti negli archivi fiscali.

Partendo da questi presupposti, nell’ambito delle attività svolte all’interno del gruppo di lavoro ARCHETIPO (ARCHivi E sisTema di Indagini integrate per il Censimento permanente della Popolazione), sono state condotte alcune sperimentazioni volte a identificare la Family home, ovvero il luogo fisico in cui si realizza verosimilmente l’effettiva convivenza degli individui del “nucleo familiare”. Il presente lavoro descrive e mette a confronto due approcci per l’identificazione della Family home, applicati a dati amministrativi integrati. Si tratta di un approccio deterministico, basato sull’assegnazione di punteggi alle residenze dei vari membri della Family home e di un approccio basato su un modello grafico probabilistico, interpretato come un problema di knowledge discovery in un dominio di incertezza.

Vengono svolte alcune considerazioni sulla qualità degli esercizi sperimentali, in termini di completezza e di affidabilità dei risultati. La discussione di vantaggi e svantaggi delle metodiche di stima utilizzate conclude il lavoro. In sintesi, la costruzione di un sistema di relazioni fra individui, a partire da informazioni provenienti da più fonti amministrative integrate, mette in luce alcune differenze fra famiglia (o nucleo familiare) che si può potenzialmente ricostruire utilizzando queste fonti e famiglia anagrafica. Inoltre, al netto di alcune peculiarità, i metodi proposti presentano una forte sovrapposizione nella determinazione della Family home.

Data di pubblicazione: 16 aprile 2020

Download

Istat Working Papers

Pagina principale

Numeri pubblicati

Per contattare la redazione degli Istat working papers scrivere a iwp@istat.it