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Nota sulle misure del BES dei territori

L’Istat pubblica per la prima volta un sistema di indicatori del Benessere equo e sostenibile riferito alle province e città metropolitane italiane. Le tavole di dati diffuse sono il primo risultato del progetto “Misure del benessere equo e sostenibile dei territori”, avviato dall’Istat per costruire e alimentare regolarmente un sistema di indicatori utili a soddisfare la domanda di informazione statistica territoriale, coerenti e integrati con il framework Bes adottato a livello nazionale.

Gli indicatori statistici, in tutto 61, sono articolati in 11 domini: Salute; Istruzione e formazione; Lavoro e conciliazione dei tempi di vita; Benessere economico; Relazioni sociali; Politica e istituzioni; Sicurezza; Paesaggio e patrimonio culturale; Ambiente; Innovazione, ricerca e creatività (prima denominato Ricerca e innovazione); Qualità dei servizi. Rispetto al Rapporto Bes a livello nazionale, composto da 12 domini, non è considerato il Benessere soggettivo, per la mancanza di fonti di adeguata qualità statistica mentre diverse componenti del benessere sono descritte per mezzo di misure ulteriori.

Nell’analisi del Benessere equo e sostenibile è importante considerare non soltanto i livelli di benessere e il loro andamento nel tempo ma anche le differenze nella loro distribuzione e articolazione territoriale. Guardare alla distribuzione del benessere nello spazio geografico aggiunge precisione all’analisi, in quanto mette a fuoco nel dettaglio le aree di vantaggio o di deprivazione relativa.

La lettura territoriale del benessere è di grande interesse anche per le politiche locali, come evidenziato, tra l’altro, dall’iniziativa “How’s life in your region? Measuring Regional and Local Well-being for Policy Making” dell’OECD e dalle linee guida “Europa 2020 per le città e i territori”, e può supportare la pianificazione strategica degli Enti locali in una prospettiva multidimensionale.

Inoltre, in Italia, il livello provinciale coincide con l’ambito amministrativo delle Città metropolitane, oggetto di una crescente attenzione da parte delle politiche europee e nazionali.

Nota. Il 15 giugno la nota per la stampa in allegato è stata sostituita poichè nella sezione “Istruzione e formazione” sono stati modificati i valori riferiti alle differenze tra Centro e Mezzogiorno in relazione alla quota di popolazione con almeno il diploma e alla percentuale di laureati. I dati modificati sono evidenziati in grassetto.

Per informazioni
Stefania Taralli
tel. 06 4673.5494
taralli@istat.it

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