Conti dei flussi di materia - 2022
L’Istat diffonde regolarmente, attraverso la banca dati dell’Istituto IstatData, dati sui flussi fisici dell’economia italiana, rispondenti al Regolamento EU 691/2011, coerenti con i dati economici di contabilità nazionale e perciò adatti all’analisi integrata economico-ambientale.
I dati oggi diffusi si riferiscono in particolare ai flussi di materia a livello di intera economia, misurati in unità di peso e con esclusione degli impieghi di aria e acqua. I principali indicatori aggregati dei flussi di materia comprendono il consumo di materiale interno (DMC), l’input materiale diretto (DMI), il saldo della bilancia commerciale fisica (PTB), oltre all’estrazione interna di materiali (DE) e alle importazioni (IMP) ed esportazioni (EXP) di materiali da e verso l’estero. La serie storica pubblicata decorre dall’anno 1990. Alcuni di questi indicatori (DMC, PTB e DE per macrocategoria di materiali) sono diffusi anche su scala regionale. La serie regionale è aggiornata all’anno 2021, e decorre dall’anno 2015.
L’indicatore “consumo di materiale interno” (Domestic Material Consumption – DMC) è una misura dei materiali utilizzati nel sistema economico e trasformati in nuovi stock o residui restituiti all’ambiente naturale. È calcolato come somma tra l’Estrazione interna di materiali utilizzati (DE – biomasse, minerali non energetici e combustibili fossili) e il saldo della Bilancia commerciale fisica (PTB). A livello regionale l’import netto (PTB) è calcolato come differenza fra la materia importata dalle altre regioni, oltre che dall’estero, e quella esportata, verso l’estero come verso le altre regioni italiane.
Il DMC è utilizzato per definire e monitorare le politiche per lo sviluppo sostenibile in contesti nazionali ed internazionali, per monitorare i materiali utilizzati internamente rilasciati nell’ambiente o accumulati in stock antropici, per misurare l’economia circolare e per misurare il benessere equo e sostenibile (BES).
Nell’anno 2022 il DMC nazionale si mantiene sostanzialmente stabile, con un aumento di circa 7 milioni di tonnellate (Mt), pari a poco più del 1%, dopo l’aumento considerevole (circa il 10%) registrato nel 2021 rispetto al 2020, che lo aveva portato a superare nuovamente i 500 Mt per la prima volta dal 2013.
E’ però significativo un cambiamento nella composizione nel DMC: a fronte di una diminuzione della DE di circa 8 Mt, quasi tutta dovuta al ridotto prelievo di biomasse, vi è un aumento delle importazioni di circa 14 Mt, delle quali circa 6 Mt proprio di biomasse. Questo dato si inscrive in una tendenza di lungo periodo alla sostituzione dell’“estrazione” di biomasse con la loro importazione: nel 1991 DE e PTB erano rispettivamente di 138 e 46 Mt, nel 2022 sono di 95 e 70 Mt.
Per informazioni:
Servizio Domanda finale, input di lavoro e capitale, conti ambientali
Aldo Femia
femia@istat.it
Flora Fullone
REF – Ufficio Territoriale AREA SUD
ffullone@istat.it