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Storia del paniere, storia degli Italiani
C’è un mondo da scoprire osservando l’evoluzione del paniere, cioè di quell’insieme di beni e servizi le cui variazioni di prezzo vengono monitorate per produrre il dato dell’inflazione.
Perché il paniere esiste dal 1928, due anni dopo la nascita dell’Istat, e vive ancora oggi. Quello che è profondamente cambiato nel tempo è il suo contenuto, a testimonianza delle abitudini di spesa di chi abita in Italia. Insomma, è un pezzo della nostra storia di cui la redazione di Dati alla mano ha voluto seguire alcune tracce.
Ma partiamo dall’inizio, da quel 1928 che vede il paniere suddiviso in cinque capitoli di spesa per un totale di 59 prodotti, per gran parte di tipo alimentare, e tanto per capire la distanza da allora ricordiamo che oggi di capitoli ne abbiamo 12 per un totale di 1772 prodotti monitorati.
In quel primo paniere, attivo fino al 1938, accanto all’energia elettrica e al gas compaiono la legna secca per il riscaldamento e quella per la cottura dei cibi, che ci riportano a un’Italia molto rurale, con le cucine economiche nelle case e i caminetti per riscaldare gli ambienti. La legna da ardere la vediamo ancora nei panieri fra il 1939 e il 1966, mentre nel 1967-70 troviamo un più generico “legna” che scompare nel paniere successivo, quello degli anni 1971-75.
A questo punto occorre un chiarimento: a partire dal 1999 il paniere viene aggiornato ogni anno, in precedenza l’aggiornamento avveniva a intervalli diversi: grossomodo quadriennali dal 1967 in poi, mentre i primi panieri hanno avuto durata più o meno decennale; il più longevo è stato quello a cavallo della seconda Guerra mondiale, utilizzato dal 1939 al 1953.
Ma torniamo ai prodotti e servizi. La sottoveste entra nel paniere nella seconda metà degli anni ’50 e ne esce all’inizio degli anni ’70. Le donne cambiano abitudini in quegli anni e, ricordiamo, più d’una brucia il reggiseno. Nel ’77 compaiono gli zoccoli, quelli che le ragazze indossano all’epoca sotto i jeans e le gonne a fiorellini. Negli stessi anni troviamo fra le new entry le merendine – monitorate in otto varietà diverse – e la coca cola.
Nell’’86 entra la carta da lettere ma scompare dopo un decennio (scalzata dalla posta elettronica?). Nel ’96 entrano il walkman e l’autoradio con frontalino. A proposito, l’acquisto dell’auto e della moto fanno il primo ingresso nel paniere nella seconda metà degli anni ’60, a testimonianza dell’espansione economica del Paese che rende accessibili questi beni a una più vasta platea di famiglie.
Lo sci diventa uno sport di massa all’inizio degli anni Novanta – anche sulla spinta delle vittorie di Alberto Tomba – e dal ’91 entrano nel paniere le scarpe da sci, ma non gli sci che, probabilmente, vengono più frequentemente affittati. Li troviamo però dal ’96.
Passando a epoche più recenti, nel paniere del 2018 entrano mango e avocado, segno di nuove abitudini alimentari. Soltanto un decennio prima non sarebbe stato pensabile trovare normalmente sui banchi dei mercati questi prodotti esotici che, invece, hanno consolidato la loro presenza sulle nostre tavole.
Nello stesso anno – il 2018 – scompaiono dal paniere i servizi di telefonia pubblica, segnale inequivocabile di un cambiamento radicale nelle comunicazioni. A proposito, i telefoni cellulari erano entrati nel paniere nel 1996, l’abbonamento a Internet nel 1999.
Si potrebbe continuare a lungo, perché la storia degli ingressi e delle uscite dei prodotti è affascinante. Per chi volesse approfondire, Dati alla mano segnala che nella pagina web che presenta il paniere più recente, dal colonnino di destra si può fare il download delle tavole descrittive di tutti i panieri, a partire da quello del 1928 .
Buona lettura.
Per saperne di più:
vedi la voce “inflazione”
vedi l’infografica del paniere 2022
leggi la nota informativa sugli indici dei prezzi al consumo