Audizioni

Indagine conoscitiva sull’individuazione di indicatori di misurazione del benessere ulteriori rispetto al PIL

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Commissione V “Bilancio, tesoro e programmazione” della Camera dei Deputati

Audizione del Presidente Enrico Giovannini

Nel corso della storia, a seconda delle influenze culturali e dei regimi politici prevalenti, sono state elaborate diverse nozioni di benessere, di sviluppo o di progresso. Nel XX secolo il benessere è stato sostanzialmente considerato sinonimo di benessere economico, cosicché, dopo la grande depressione e la seconda guerra mondiale, la contabilità nazionale economica (e quindi il Prodotto Interno Lordo – Pil) è stata considerata da molti come lo strumento principale di misurazione dello sviluppo.

Tuttavia, lo stesso Simon Kuznetz, ideatore della riforma della contabilità nazionale americana e di fatto ideatore del Pil come lo conosciamo oggi, già nel 1934 avvisava il Congresso degli Stati Uniti sul fatto che il benessere del Paese difficilmente può essere dedotto solo dalla misurazione del suo reddito nazionale. I limiti del Pil quale indicatore di benessere sono, infatti, noti: ad esempio, esso non considera le attività svolte al di fuori del mercato – come il volontariato o il lavoro domestico -, le esternalità negative sociali e ambientali del sistema produttivo, include le spese difensive (come quelle militari), mentre non tiene conto degli elementi distributivi.

Malgrado le numerose misure alternative di benessere e di progresso sociale elaborate nel corso del Novecento, è solo dal 1990 che le iniziative dedicate allo sviluppo sostenibile e alla misurazione dello sviluppo umano hanno iniziato a catturare l’attenzione dei media e a giocare un ruolo rilevante nel dibattito politico (si pensi ad esempio all’Indice di sviluppo umano del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo – UNDP, o agli Obiettivi di Sviluppo del Millennio). Più di recente, grazie alle azioni svolte da alcune autorità locali e nazionali, agli studi sulla qualità della vita e soprattutto alle iniziative intraprese dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) sulla misurazione del progresso sociale, sta emergendo un nuovo movimento finalizzato a misurare il benessere.

Data di pubblicazione: 22 febbraio 2012

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