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Uno sguardo su sigarette elettroniche e prodotti a tabacco riscaldato

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Forse è capitato anche a voi di entrare in tabaccheria – magari per acquistare un francobollo – mentre qualcuno stava chiedendo un particolare “gusto” di sigaretta elettronica. Eh già, la sigaretta elettronica è un prodotto relativamente recente – l ’Istat ha iniziato a rilevarne l’uso nel 2014 – ma i consumatori sono in aumento costante, anche se lento; questo ha evidentemente spinto i produttori a diversificare l’offerta. Se nel 2014 i consumatori erano circa 800mila, nel 2021 il fenomeno coinvolge circa un milione e mezzo di persone.

Ma cos’è esattamente la sigaretta elettronica? È un dispositivo che consente di inalare vapore variamente aromatizzato, con o senza nicotina. In teoria – in particolare la versione con nicotina – è un prodotto nato per il target dei fumatori abituali. Sempre in teoria la sigaretta elettronica, con un contenuto di nicotina minore rispetto alle sigarette “standard”, consente di gestire l’assuefazione e diminuire i rischi per la salute. Magari anche di allontanarsi del fumo “vero” mantenendo però la gestualità tipica del fumatore.

Poi ci sono i prodotti a tabacco riscaldato, si chiamano con una sigla: HnB. Si tratta di mini-sigarette o capsule riscaldate da appositi dispositivi a temperature più basse di quelle raggiunte nelle sigarette standard. Il tabacco viene riscaldato, insomma, e non bruciato. L’Istat ha iniziato a raccogliere i dati sull’uso di HnB dal 2021.

Ma chi sono i consumatori della cosiddetta e-cig? La redazione di Dati alla mano l’ha chiesto a Emanuela Bologna e a Elisabetta Del Bufalo, le due ricercatrici che hanno analizzato i dati raccolti tramite l’Indagine “Aspetti della Vita quotidiana”.

Risposta. Sono soprattutto i giovani fra i 18 e i 34 anni, sia per quanto riguarda la sigaretta elettronica sia per i prodotti a tabacco riscaldato. Al crescere dell’età notiamo che l’uso di questi dispositivi diminuisce, tanto che fra le persone di 65 anni e oltre quasi scompare.

Domanda. E i giovani ancora più giovani?

R. Beh, abbiamo quote di consumatori – sia per la sigaretta elettronica sia per i dispositivi HnB – anche fra i giovanissimi di 14-17 anni. Siamo intorno all’1,5%

D. Possiamo ipotizzare le cause di questa diffusione?

R. Un po’ la moda, il passaparola tipico delle giovani generazioni. Fra l’altro all’inizio della loro comparsa sul mercato questi dispositivi erano diffusi soprattutto nelle aree metropolitane. Oggi la situazione è diversa e i consumatori sono più o meno equamente distribuiti sul territorio, segno di una distribuzione più capillare dei prodotti e di una più capillare richiesta. Poi, c’è il fatto che la e-cig è più facile da usare in contesti diversi, laddove il fumo tradizionale risulta proibito dalla legge, e questo probabilmente ha attratto i giovani consumatori.

D. Fumano e-cig più gli uomini o le donne?

R. Il consumo è leggermente più diffuso presso i maschi rispetto alle femmine. Ma la distanza non è molta e l’aumento dei consumatori nel tempo ha riguardato entrambi i sessi. Possiamo dire che non c’è una vera differenza di genere, così come non c’è differenza legata al titolo di studio. L’unica reale differenza è proprio l’età.

D. Visto che si tratta di dispositivi nati per offrire un’alternativa ai prodotti tradizionali, viene spontaneo chiedersi: funzionano come deterrenti al fumo?

R. Sembrerebbe di no: tre consumatori su quattro sono anche fumatori, quindi più che prodotti alternativi al fumo si può parlare di prodotti che vengono associati al fumo.

In attesa di capire come evolverà il fenomeno, la domanda che ci poniamo è: questi dispositivi sono innocui? Secondo il Ministero della Salute,  che sul proprio sito riporta il parere della Commissione europea Scheer (Scientific Commetee on Health, Enviromental and Emerging Risks),  il cui compito è valutare i rischi emergenti per la salute, fumare anche queste pseudo sigarette non fa esattamente bene. Inoltre, questi dispositivi possono indurre ad avvicinarsi al fumo, cioè proprio a quell’abitudine da cui dovrebbero dissuadere.

Per saperne di più, leggi il report completo

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Data di pubblicazione: 26 gennaio 2023