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Prime impressioni dei secondi

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Cronache dalle Olimpiadi di statistica. Conclusa la fase a squadre, diamo un’occhiata al podio: i ragazzi dell’Istituto superiore “Giotto Ulivi” di Borgo San Lorenzo (FI) sono arrivati secondi nella sezione dei più giovani (classi prime e seconde). Non è poca gloria perché la competizione è stata dura e moltissimi fra i lavori presentati meritavano un premio. Per la commissione di valutazione il compito è stato tutt’altro che semplice, ma il bel lavoro di Sofia Fasano, Ettore Leonelli e Sara Ticci sulla mobilità sostenibile –  il tema di quest’anno –  non poteva passare inosservato.

La redazione di Dati alla mano ha raccolto le impressioni dei ragazzi sull’esperienza che hanno vissuto e, per prima cosa, ha chiesto loro come si sono sentiti rispetto all’argomento proposto.

In un primo momento ci è sembrato che il tema offrisse pochi spunti, ma poi le idee sono arrivate. Per noi è stata l’occasione per focalizzare l’attenzione su aspetti della nostra vita quotidiana cui di solito non pensiamo, invece è giusto prendere consapevolezza del nostro impatto sull’ambiente e capire quali sono le scelte migliori, spesso semplici, che possiamo adottare.

Come avete lavorato? Vi siete divisi i compiti o avete affrontato insieme tutti gli aspetti?

Abbiamo unito le due cose, inizialmente ci siamo divisi i compiti per fare una prima bozza su cui lavorare, infine abbiamo fatto una revisione tutti insieme correggendo e cercando di migliorare il lavoro svolto.

Quali aggettivi usereste per definire l’esperienza delle Olimpiadi?

 Impegnativa, interessante, utile, stimolante, gratificante, collaborativa, divertente.

All’insegnante Laura Morolli, responsabile dell’attività e guida ragazzi, la redazione ha invece chiesto com’è, secondo la sua esperienza, il rapporto degli studenti con i dati statistici?

 Trovo che i ragazzi siano attratti dalla statistica, è un “tipo di matematica” che li coinvolge perché nel trattare i dati affrontano aspetti della realtà di cui hanno esperienza.  Però mi stupisco sempre del fatto che l’apprendimento di alcuni concetti, anche di statistica descrittiva, non sia per niente semplice.

E il suo rapporto di docente rispetto alla statistica?

 Quando insegnavo nella scuola secondaria di primo grado accoglievamo i ragazzi in prima con una indagine statistica, la utilizzavamo per familiarizzare con la classe e per introdurre tutta l’attività di matematica. Poi nel corso dei tre anni lavoravamo molto sulla rappresentazione e la lettura di grafici.

Il mio primo anno di scuola secondaria di secondo grado è stato quello del Lockdown e, insieme ai colleghi, la statistica l’abbiamo messa un po’ da parte per assenza di tempo. Credo però che sia stato un errore perché, proprio nella situazione attuale, per essere cittadini consapevoli sono indispensabili competenze di base in ambito statistico. Così, quest’anno ho proposto di partecipare alle Olimpiadi di statistica proprio per valorizzare questo aspetto.

Pensa di ripetere l’esperienza nella prossima edizione delle Olimpiadi?

 L’esperienza è stata molto importante e ben accolta dai ragazzi; in questo tipo di competizione pochi si sono sentiti del tutto spiazzati. Inoltre abbiamo avvertito che la competizione è organizzata e voluta da persone che credono nella promozione di questa disciplina e che intendono trasmetterne l’importanza, quindi abbiamo trovato tanta disponibilità e cura nell’organizzazione. Spero proprio che anche l’anno prossimo l’esperienza possa essere ripetuta, anzi ampliata a più classi, da parte mia ci sarà senz’altro la volontà di riproporla.

Data di pubblicazione: 07 aprile 2022