Ormai si sa, la conta della popolazione che avveniva ogni dieci anni appartiene al passato. Dal 2018 il censimento è permanente e l’Italia ha bisogno di campioni. Campioni statistici, naturalmente, quelli che l’Istat coinvolge ogni anno in due diverse rilevazioni per raccogliere dati che, in seguito, integra con informazioni che provengono dalle fonti amministrative per ottenere quello che in gergo si chiama output censuario, cioè informazioni dettagliate che riguardano tutta la popolazione e le abitazioni. In questo modo l’Istat può offrire al Paese informazioni statistiche continue e tempestive, che rappresentano tutti i cittadini ma ne coinvolgono solo una parte.
Campioni statistici, dicevamo, ma in fondo anche campioni in senso stretto perché fare la propria parte, contribuire alla costruzione della statistica ufficiale significa salire sul podio della cittadinanza attiva e responsabile.
Quest’anno il campione è particolarmente ampio: coinvolge poco meno di due milioni e mezzo di famiglie in più di 4500 comuni. Questo per recuperare il gap del 2020 in cui il Covid ha ostacolato il normale svolgimento delle attività censuarie.
La sorpresa di questa edizione la vedremo a novembre, in seconda serata su Rai Due, quando il censimento oltre a garantirci informazioni preziose ci strapperà anche qualche sorriso. Per ora non anticipiamo nulla…
Per saperne di più: