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Chi legge, chi non legge, chi va in biblioteca

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Il primo spunto è stato il 23 aprile, giornata internazionale del libro in cui l’Istat ha pubblicato i risultati del primo censimento delle biblioteche italiane, frutto di un prezioso Protocollo d’intesa con il Ministero della Cultura, le Regioni e le Province autonome e in collaborazione con l’Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle biblioteche italiane e l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Italiana. Poi sono arrivati gli aggiornamenti al 2020 dei dati sui lettori di libri. Dati alla mano non poteva resistere all’idea di intercettare storie di libri e lettura in forma di dati statistici.

E non poteva che farlo con Emanuela Bologna (responsabile della valorizzazione dei dati su cultura e tempo libero) e Alessandra Federici (responsabile dell’indagine su istituti e luoghi di cultura).

Partiamo da Emanuela Bologna: cosa ci dicono i dati del 2020 rispetto ai lettori?
Che aumentano un po’. Le persone di almeno sei anni che in Italia leggono almeno un libro all’anno per motivi diversi dallo studio o dalla professione nel 2020 sono il 41,4%, l’anno prima erano il 40%. L’aumento ha riguardato principalmente le donne di 25-34 anni (+4,7 punti percentuali).

Un aumento dovuto al lockdown?
Potrebbe essere una delle cause. Non è facile affermarlo.

Possiamo identificare un trend nell’abitudine alla lettura?
Beh, l’evidenza è che abbiamo avuto un picco di lettori nel 2010, quando erano il 46,8 per cento delle persone di almeno sei anni. Poi dal 2013 al 2019 abbiamo registrato un progressivo calo e i lettori si sono via via assestati intorno al 40%. Abbiano osservato una diminuzione anche dei cosiddetti “lettori forti”, cioè quelli che leggono almeno 12 libri in un anno, in particolare negli ultimi dieci anni sono diminuiti i lettori forti di 50-64 anni.

E i giovani, come si comportano?
Meglio degli adulti. Nel 2020, nella fascia d’età fra i 6 e i 24 anni, i lettori sono il 53,7% e in leggera crescita rispetto all’anno precedente.

Volendo fare un identikit del lettore?
Sulla consuetudine alla lettura – per quanto riguarda gli adulti – influisce il titolo di studio e la condizione occupazionale. In particolare per i lettori forti. Per i giovani è una questione di età: abbiamo percentuali più alte di lettori fra le ragazze fino ai 24 anni e fra i ragazzi fra gli 11 e i 14 anni.

Ma i libri non si trovano soltanto in libreria. Gli italiani vanno in biblioteca? Lo chiediamo ad Alessandra Federici.
La percentuale di persone iscritte ai servizi di prestito sul totale della popolazione dei comuni con almeno una biblioteca, nel 2019, a livello nazionale, è del 15,2%. Ma le differenze territoriali sono molto significative perché passiamo dal 35,7% nella Provincia autonoma di Trento al 4,6% in Campania. Per quanto riguarda la consuetudine a recarsi in biblioteca, ci dice molto l’indice di frequentazione, cioè il rapporto fra il numero di visite che le biblioteche registrano e la popolazione di riferimento, costituita dai potenziali fruitori. Nel 2019 l’indice a livello nazionale è di una visita per cittadino (0,98), superano i due ingressi soltanto Valle d’Aosta (2,39), Emilia-Romagna (2,24) e Provincia di Trento (2,09).

Sembra che i cittadini del Nord abbiano una maggiore dimestichezza con le biblioteche. Da cosa dipende?
In primo luogo dalla presenza di biblioteche. Abbiamo censito 7425 biblioteche attive, fra pubbliche e private comunque aperte al pubblico (quindi non sono comprese le biblioteche scolastiche e universitarie) e il 58,3% dei comuni ne ha almeno una, ma oltre la metà di questi comuni si trova nel Nord.

Qual è l’identikit del frequentatore di biblioteche?
I dati di un’altra indagine, quella su “Aspetti della vita quotidiana”, ci dicono che sono soprattutto i giovani che studiano. Dai 25 anni in poi, di fatto c’è un crollo nella frequenza.

Sappiamo qualcosa del comportamento delle biblioteche durante la pandemia?
Sì, avevamo inserito nel questionario una parte finale dedicata alle reazioni al Covid. Così sappiamo che il 68,1% delle biblioteche ha incrementato i servizi online rivolti all’utenza. Il 31,9% ha sospeso completamente ogni attività.

Vedi l’infografica dedicata alle biblioteche

Per saperne di più leggi il report sulle biblioteche italiane

Per saperne di più consulta i dati sui lettori di libri in Italia

Su libri e statistica, Istat è protagonista di un evento  nell’ambito del “maggio dei libri”

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Data di pubblicazione: 18 maggio 2021