Il 31 ottobre 2019, l’Istat rende disponibili sul data warehouse I.Stat – nel tema “Conti nazionali”, sottotema “Conti ambientali\Gettito delle imposte ambientali” – i dati sul gettito delle imposte ambientali per gli anni 2008-2018.
La serie diffusa introduce innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti; incorpora inoltre i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2019, concordata in sede europea a cinque anni dal passaggio al SEC 2010. Ad oggi la serie è stata ricostruita fino al 2008. I dati precedentemente diffusi sono disponibili nella sezione “Conti ambientali versioni 2014 e 2011\Gettito delle imposte ambientali versione 2014” di questo stesso sito.
Le imposte ambientali, in quanto appartenenti all’insieme più generale delle imposte, costituiscono prelievi obbligatori non commisurati ai benefici che il singolo riceve dall’azione delle amministrazioni pubbliche. Un’imposta è ambientale se la sua base impositiva è ‘costituita da una grandezza fisica (eventualmente sostituita da una proxy) che ha un impatto negativo provato e specifico sull’ambiente’. Tale approccio, mutuato dalle linee guida internazionali per la compilazione di statistiche sulle imposte ambientali, assegna un ruolo fondamentale alla base impositiva per stabilire l’inclusione o meno di una imposta nell’insieme delle imposte ambientali, mentre non risulta determinante l’obiettivo dell’imposta per come risulta espresso dal legislatore. Pertanto, sono comprese sia imposte introdotte con esplicite finalità di tipo ambientale sia imposte in cui una tale finalità non si ravvisa nella formulazione normativa. Il gettito è calcolato per categoria – energia, inquinamento, trasporti e risorse – e unità che lo corrisponde: attività economiche (classificate secondo la Ateco), famiglie residenti e unità non residenti.
La serie è coerente con i dati delle Imposte e contributi sociali diffusi a ottobre 2019 in I.Stat – tema “Conti nazionali”, sottotema “Conti e aggregati economici delle Pubbliche Amministrazioni\Conto annuale\Imposte e contributi sociali per sottosettore”, che costituiscono la principale fonte per le stime.
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