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Cause di morte
L’Istat diffonde alcune tavole con          i dati definitivi dell’indagine sulle cause di morte relativa all’anno          2002 i cui risultati sono interamente pubblicati, oltre che su questo          sito, sui volumi “Cause di morte” e “Decessi: caratteristiche          demografiche e sociali” della collana Annuari.
La rilevazione delle cause di morte viene effettuata correntemente attraverso          l’utilizzo dei modelli Istat/D.4, Istat/D.5, Istat/D.4 bis e Istat/D.5          bis (i fac-simili di tali modelli sono disponibili online). Su tali modelli il medico curante          o il necroscopo sono tenuti ad indicare la sequenza morbosa che ha condotto          al decesso e gli altri stati morbosi rilevanti. Nelle statistiche ufficiali          si fa riferimento alla “causa iniziale” di tale sequenza ossia          alla malattia o evento traumatico che, attraverso eventuali complicazioni          o stati morbosi intermedi, ha condotto al decesso, individuata sulla base          delle regole della Classificazione Internazionale delle Malattie, IX Revisione          (Icd IX).
Nel 2002 sul territorio italiano sono stati rilevati 560.390 decessi e          per la prima volta il numero di decessi di persone di sesso femminile          ha superato quello dei maschi: 281.094 le prime e 279.296 i secondi. Questo          fenomeno è dovuto soprattutto alla mortalità nelle classi          di età più anziane dove il contigente femminile diventa          negli anni sempre più numeroso rispetto a quello maschile. Infatti          la maggior parte dei decessi si verifica oltre i 75 anni (il 56 per cento          dei decessi negli uomini e il 75 per cento nelle donne) e solo dopo gli          80 anni di età si osserva un numero di decessi più alto          tra le donne che tra gli uomini, malgrado i tassi di mortalità          rimangano nelle donne sempre inferiori. Il continuo invecchiamento della          popolazione, dovuto all’aumento della vita media, spiega anche l’apparente          contraddizione tra la diminuzione del tasso standardizzato di mortalità          e l’aumento del numero assoluto di decessi. Quest’ultimo è          tornato ad aumentare dopo l’inversione di tendenza registrata tra          il 1998 e il 2001 in cui l’effetto della continua diminuzione del          livello di mortalità sembrava riflettersi anche sul numero di decessi.