Occupazione e valore aggiunto nelle province

Vengono pubblicate le stime provinciali, per gli anni 1995-2002, relative agli occupati interni, alle unità di lavoro e al valore aggiunto ai prezzi base. Tali dati non costituiscono un semplice aggiornamento al 2002 delle serie pubblicate nel novembre scorso, ma incorporano una revisione delle stesse, relativamente agli anni 2000 e 2001, resasi necessaria, sia per il riallineamento con i dati nazionali (diffusi a marzo 2004) e regionali (diffusi a settembre 2004), sia per l’opportunità di utilizzare un’informazione statistica di base più completa. I dati sono stati trasmessi all’Eurostat in anticipo rispetto alle scadenze imposte del Regolamento comunitario 2223/96 sul Sistema Europeo dei Conti (SEC95). Quest’ultimo prevede che, a distanza di 24 mesi dall’anno di riferimento delle stime, i Paesi dell’Unione Europea provvedano al rilascio dei dati, analizzati in tre macrobranche (agricoltura, industria e servizi), al livello 3 della nomenclatura delle unità territoriali statistiche che, per l’Italia, corrisponde alla disaggregazione del territorio nazionale nelle 103 province. Il set completo dei dati provinciali comprende le serie 1995-2002 degli occupati interni e delle unità di lavoro dipendenti, indipendenti e totali; il valore aggiunto a prezzi base espresso in valori correnti, al netto e al lordo dei servizi d’intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM); il valore aggiunto per unità di lavoro. Le analisi sono disaggregate alle sei branche della classificazione europea delle attività economiche NACE-Rev.1. E’ utile chiarire che, essendo il valore aggiunto la differenza fra il valore della produzione e quello dei costi intermedi, esso è espresso ai prezzi base, secondo le definizioni del SEC95, quando dal valore della produzione vengono escluse le imposte sui prodotti ed inclusi i contributi sui prodotti.