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Struttura e profili del settore non profit - Anno 2023

Le informazioni statistiche sul numero di istituzioni non profit attive in Italia nel 2023 e sulle loro principali caratteristiche strutturali vengono oggi diffuse a partire dai dati del Registro statistico delle istituzioni non profit che, in base alla strategia dei censimenti permanenti, è aggiornato annualmente attraverso l’integrazione di informazioni e dati ottenuti da diverse fonti amministrative.

Nella strategia dei Censimenti permanenti, ogni tre anni l’informazione sul settore non profit diffusa dal Registro statistico è completata da una rilevazione campionaria che permette di cogliere i comportamenti e le strategie messe in atto dalle istituzioni non profit a fronte delle trasformazioni a livello economico, sociale e tecnologico. La rilevazione campionaria delle istituzioni non profit riferita al 2024 è al momento in corso e si concluderà il 24 ottobre 2025.

Istituzioni e dipendenti in crescita

Al 31 dicembre 2023 le istituzioni non profit attive in Italia sono 368.367 e, complessivamente, impiegano 949.200 dipendenti. Rispetto al 2022, anno in cui si era registrato un lieve calo, le istituzioni riprendono a crescere (+2,3%) mentre i dipendenti aumentano del 3,2% consolidando il trend di crescita riscontrato nell’anno precedente (Figura 1). L’incremento del numero di istituzioni non profit è tuttavia condizionato da un effetto statistico: è migliorato il grado di copertura delle fonti informative utilizzate nel registro di riferimento. Al netto di questo effetto, l’incremento è più contenuto e pari +0,6%.

Nel 2023, le istituzioni crescono in tutto il Paese, in particolare al Sud (+4,1%), dove gli incrementi più rilevanti si riscontrano nelle regioni Basilicata (+7,4%), Abruzzo e Puglia (+5,2% entrambe) e Calabria (+3,7%).

Il 49,7% delle istituzioni non profit è attivo al Nord, il 22,0% al Centro, il 18,8% e il 9,5% rispettivamente al Sud e nelle Isole.

Tra il 2022 e il 2023, i dipendenti impiegati dalle istituzioni non profit aumentano in tutte le ripartizioni territoriali ma in misura più intensa nelle Isole (+5,9%), al Centro (+5,0%) e al Sud (+4,6%). L’incremento dei dipendenti è particolarmente ampio in Calabria (+11,0%) e Campania (+10,9%), dovuto perlopiù alla crescita dimensionale delle cooperative sociali. Il personale dipendente diminuisce solo nelle istituzioni localizzate in Liguria (-6,1%) e in Puglia (-4,1%).
Le regioni che si caratterizzano per una maggiore presenza di istituzioni non profit, misurata attraverso il numero di dipendenti ogni 10mila abitanti, sono: la Provincia autonoma di Trento (266,6), il Lazio (217,6), la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (215,5), la Lombardia (208,6) e l’Emilia-Romagna (200,7). Sebbene inferiore alla media nazionale, nel Mezzogiorno il numero di dipendenti ogni 10mila abitanti è più elevato in Sardegna (159,0) e in Basilicata (143,4).

Associazioni e fondazioni in aumento, le cooperative sociali ancora in diminuzione

Tra il 2022 e il 2023, la crescita del numero delle istituzioni non profit ha interessato principalmente le associazioni (+2,6%) e le fondazioni (+2,5%) mentre le cooperative sociali, in calo dal 2018, continuano a diminuire (-2,6%) (Prospetto 2). L’associazione è la forma giuridica che raccoglie la quota maggiore di istituzioni non profit (85,3%), seguono quelle con altra forma giuridica (8,4%), le cooperative sociali (3,9%) e le fondazioni (2,4%).

L’andamento in controtendenza del numero di istituzioni che contraddistingue le cooperative sociali rispetto alle altre forme giuridiche del settore non profit può essere posto in relazione con l’evoluzione delle altre cooperative a mutualità prevalente i cui dati sono diffusi dal registro statistico delle imprese attive (Asia-Imprese). La diminuzione del numero di cooperative sociali attive in Italia, tra il 2018 e il 2023, è in linea con quanto si osserva tra le altre cooperative a mutualità prevalente.

La distribuzione dei dipendenti per forma giuridica si differenzia da quella delle istituzioni (Prospetto 2), con il 53,6% impiegato dalle cooperative sociali e quote che si attestano al 18,7% nelle associazioni, al 15,2% nelle istituzioni non profit con altra forma giuridica e al 12,5% tra le fondazioni. Rispetto al 2022, l’aumento dei dipendenti è maggiore nelle fondazioni (+4,5%) e nelle cooperative sociali (+3,7%).

Circa un’istituzione non profit su tre opera nel settore delle attività sportive

Rispetto al 2022, le istituzioni non profit crescono nei settori delle attività ricreative e di socializzazione (+13,7%), della filantropia e della promozione del volontariato (+8,9%) della tutela dei diritti e attività politica (+8,8%) (Prospetto 3), prevalentemente per effetto dell’aumento delle associazioni di promozione iscritte al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS). Il settore delle attività sportive registra la diminuzione maggiore di istituzioni non profit (-2,8%).

Il settore dello sport raccoglie il numero di istituzioni non profit più elevato (32,3%), seguito da quelli delle attività ricreative e di socializzazione (16,6%), delle attività culturali e artistiche (15,4%), dell’assistenza sociale e protezione civile (9,4%).

I dipendenti crescono in misura maggiore nel settore delle attività sportive (+13,2%), in ripresa dopo gli anni della crisi pandemica, seguito da quelli delle attività ricreative e di socializzazione (+8,4%) e dell’assistenza sociale e protezione civile (+5,2%). Diversamente, i dipendenti diminuiscono nei settori dove è già meno diffuso l’impiego di personale dipendente, come quelli della tutela dei diritti e attività politica (-7,8%) e della filantropia e promozione del volontariato (-4,6%), mentre la riduzione che si osserva nella sanità è dovuta al passaggio di una struttura ospedaliera di grande dimensione nel novero delle istituzioni pubbliche (si veda nota iii).

Nel 2023, la distribuzione del personale dipendente permane concentrata in pochi settori quali assistenza sociale e protezione civile (50,0%), istruzione e ricerca (14,5%), sviluppo economico e coesione sociale (11,0%) e sanità (10,1%).

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