Comunicato stampa

  1. Home
  2. /
  3. Comunicato stampa
  4. /
  5. Stereotipi di genere e...

Stereotipi di genere e immagine sociale della violenza: il punto di vista di ragazze e ragazzi - 2023

Nell’ambito dell’Accordo con il Dipartimento per le Pari Opportunità presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l’Istat ha predisposto la rilevazione sugli stereotipi di genere e l’immagine sociale della violenza presso i ragazzi e le ragazze, stereotipi che, come riportato nella Convenzione di Istanbul, giocano un ruolo fondamentale per comprendere la dimensione culturale delle radici della violenza. L’articolo 12, infatti, segnala la necessità di “modificare i comportamenti socio-culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra pratica basata sull’idea dell’inferiorità della donna o su modelli stereotipati dei ruoli delle donne e degli uomini”.

L’importanza dei dati a supporto delle politiche rende necessario approfondire la conoscenza degli stereotipi tra le giovani generazioni e considerare quanto questi agiscano anche nella costruzione delle opinioni in tema di accettabilità della violenza. Nella rilevazione sono raccolte le opinioni sui ruoli di genere, gli stereotipi sulla violenza sessuale, la tolleranza della violenza e la relazione di coppia. Dai dati emerge una chiara interrelazione tra i temi oggetto di analisi.

Il rapporto di coppia immaginato soprattutto come un sostegno

Quando si chiede ai giovani di 14-19 anni quali siano gli aspetti più importanti in un rapporto sentimentale, la maggior parte (il 48,1%) segnala “il sostenersi a vicenda nei momenti difficili”, seguono la sincerità, la fedeltà, il capirsi, mentre appaiono residuali, intorno al 10%, l’attrazione fisica, l’avere gli stessi interessi e la bellezza fisica. Solo la bellezza fisica supera il 14% per i maschi. La visione dei ragazzi e delle ragazze non è particolarmente diversa, sebbene le ragazze apprezzino di più il sostenersi reciprocamente, la sincerità e la fedeltà.

Tra le affermazioni proposte ai giovani sulla coppia vi è anche “la gelosia è un modo per dimostrare amore”, un’idea ancora importante per i ragazzi e le ragazze, che riguarda poco meno di un terzo dei giovanissimi (29,1%), raggiunge il massimo per i ragazzi di 14-16 anni (41,3%) ed è minima (15,4%) per le ragazze di 17 anni e più.

Molto diffusa l’idea che la bellezza sia più importante per le ragazze

Agli intervistati dagli 11 ai 19 anni è stato chiesto di esprimere il proprio grado di accordo (molto, abbastanza poco o per niente) verso alcuni luoghi comuni sui ruoli di genere. Condividono gli stereotipi più spesso i maschi rispetto alle femmine, i ragazzi di 14-16 anni rispetto ai più piccoli di 11-13 anni e i ragazzi stranieri rispetto agli italiani.

Gli stereotipi più comuni sono nel seguente ordine “risultare belle o belli è più importante per le ragazze che per i ragazzi”, “gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche”, “i ragazzi sono più portati delle ragazze nelle materie scientifiche, ingegneristiche e tecnologiche”, “avere successo sul lavoro è più importante per l’uomo che per la donna”.

Questi stereotipi si presentano come opinioni comuni e spesso accettate acriticamente, ma in realtà rafforzano dinamiche discriminatorie e ostacolano il raggiungimento della parità tra uomini e donne.

Nello stereotipo più diffuso la donna è valorizzata solo per la bellezza. Questa idea è appoggiata dal 56,4% degli 11-19enni, per i ragazzi l’accordo è maggiore (58,6%), ma è molto elevato anche per le ragazze (54,0%).

Lo stereotipo legato all’importanza dell’aspetto esteriore è più diffuso tra i ragazzi più grandi: è molto o abbastanza d’accordo il 51,0% degli 11-13enni contro il 60,1% dei 14-16enni e il 57,7% dei 17-19enni.

Il livello di accordo tra i ragazzi e le ragazze di cittadinanza straniera (59,1%) è più alto rispetto ai cittadini italiani, caratteristica questa che qualifica tutti gli stereotipi, a prescindere dagli anni di permanenza in Italia e dalle competenze linguistiche. Per l’aspetto della bellezza sono i giovanissimi romeni (61,6%) ad essere più spesso d’accordo con l’affermazione che “risultare belle o belli è più importante per le ragazze che per i ragazzi”.

Le differenze territoriali non sono in generale particolarmente pronunciate. La maggiore importanza attribuita alla bellezza per le ragazze è comunque un’idea più diffusa nel Nord-ovest (molto o abbastanza d’accordo il 59,2%) e meno nel Sud e nelle Isole (53,1%).

È la condizione socio-economica di appartenenza a caratterizzare maggiormente i ragazzi rispetto alle loro idee. I giovanissimi che sono meno d’accordo sugli stereotipi di genere vivono perlopiù in famiglie che hanno una condizione economica buona o sufficientemente buona e genitori con titoli di studio più alti, soprattutto le loro madri.

Ad esempio, la quota dei giovanissimi per i quali “risultare belle o belli è più importante per le ragazze” passa dal 59,6% al 56,0%, se si considerano rispettivamente quanti descriverebbero la situazione economica della propria famiglia come per niente buona/non molto buona rispetto a quelli con una situazione economica migliore, quota che scende al 53,3% se il padre ha anche un titolo di studio elevato (laurea o dottorato). Le posizioni più aperte si riscontrano tra i giovanissimi con la madre che ha la laurea o il dottorato.

Gli uomini sono meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche

Altro stereotipo è quello per cui la donna trova realizzazione solo nella cura della casa e della famiglia, l’idea tradizionale che le responsabilità domestiche, come cucinare, pulire o prendersi cura dei figli, siano compiti esclusivamente femminili.

Questo stereotipo trova consenso presso il 24,9% degli intervistati (30,4% dei maschi e 19,2% delle femmine), a testimonianza di quanto possa essere lungo il cammino che sfata questo pregiudizio presso le donne stesse. Al crescere dell’età diventa progressivamente meno condivisa l’idea che gli uomini siano meno adatti alle faccende domestiche (27,6%, 25,8% e 21,8% l’accordo nelle tre classi di età considerate, 11-13, 14-16, 17 anni e più). Se si ha una madre laureata il grado di accordo è minore (22,5%).

I ragazzi sono più portati delle ragazze nelle materie scientifiche, ingegneristiche e tecnologiche

Il 21,2% degli intervistati pensa che “i ragazzi sono più portati delle ragazze nelle materie scientifiche, ingegneristiche e tecnologiche”, con una differenza tra i sessi di circa 16 punti percentuali (è d’accordo il 29,1% dei maschi e il 12,9% delle femmine), mentre le differenze legate all’età sono meno rilevanti rispetto allo stereotipo precedentemente esaminato. Lo stereotipo perpetua un ciclo di esclusione che limita le opportunità professionali delle donne, specialmente in campi ad alta crescita come la tecnologia e l’ingegneria.

I ragazzi stranieri (29,3%) hanno più stereotipi rispetto agli italiani (circa 9 punti percentuali in più, sia tra i maschi sia tra le femmine). L’idea che i ragazzi siano più portati delle ragazze nelle materie scientifiche è condivisa più spesso dagli ucraini (31,7%).

Anche in questo caso avere una madre più istruita, con laurea o dottorato, si traduce in minori idee precostituite (19,2% il grado di accordo contro 21,2%). Al contrario, tra le ragazze e i ragazzi stranieri nelle famiglie in cui il padre ha un titolo di studio più elevato aumenta la quota di quanti sono d’accordo con gli stereotipi legati al genere a proposito delle competenze nelle materie scientifiche (34,4% d’accordo).

Avere successo nel lavoro è più importante per l’uomo che per la donna

Questo stereotipo sottintende che la realizzazione personale di una donna debba passare principalmente attraverso la famiglia, la maternità o la cura degli altri, piuttosto che attraverso l’ambizione professionale o la carriera. Secondo questa visione il lavoro per la donna non è una priorità, ma qualcosa di secondario, utile solo per occupare il tempo, contribuire parzialmente al bilancio familiare o sentirsi realizzata in modo marginale. È questo, come si vedrà, lo stereotipo più connesso all’accettabilità della violenza contro le donne.

Questo stereotipo, che è il meno diffuso (14,6%), è il più divisivo tra i ragazzi e le ragazze: è d’accordo il 22,0% dei maschi e il 6,7% delle femmine.

La distanza nelle opinioni tra ragazzi stranieri e italiani è particolarmente accentuata: sono d’accordo con questa affermazione il 13,6% degli italiani e il 24,5% degli stranieri, dato che raggiunge il 34,9% tra i maschi stranieri.

Sono in particolare i ragazzi e le ragazze cinesi a sostenere maggiormente l’idea che “avere successo nel lavoro è più importante per l’uomo che per la donna” (28,0%).

Le posizioni più aperte si riscontrano tra i giovanissimi con la madre che ha la laurea o il dottorato: la maggiore importanza attribuita al successo sul lavoro degli uomini rispetto alle donne diminuisce all’11,7%, ed è pari al 5,2%, il minimo, per le ragazze che hanno una madre molto istruita.

Per tutti gli stereotipi considerati non si registrano grandi differenze a livello territoriale.

Ti è stata utile questa pagina?

    Gli aggiornamenti di Istat ogni settimana