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Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle Amministrazioni pubbliche secondo il trattato di Maastricht - Anni 2020-2023

L’Istat pubblica i principali dati della Notifica sull’indebitamento netto e sul debito delle Amministrazioni Pubbliche (AP), riferiti al periodo 2020-2023, trasmessi alla Commissione Europea in applicazione del Protocollo sulla Procedura per i Disavanzi Eccessivi (PDE) annesso al Trattato di Maastricht. In base al PDE, i Paesi europei devono comunicare due volte all’anno (entro il 31 marzo e il 30 settembre) i livelli dell’indebitamento netto, del debito pubblico e di altre grandezze di finanza pubblica relative ai quattro anni precedenti, nonché le previsioni ufficiali degli stessi per l’anno in corso. Sulla Notifica trasmessa dall’Italia non sono state espresse riserve.

I dati relativi a indebitamento netto e debito delle AP costituiscono le principali grandezze di riferimento per le politiche di convergenza per l’Unione Economica e Monetaria (UEM) e sono stimati rispettivamente dall’Istat e dalla Banca d’Italia. Vengono inoltre forniti gli elementi di riconciliazione tra la variazione del debito delle AP e l’indebitamento netto e tra quest’ultimo e il fabbisogno del settore pubblico, calcolato dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Tutti i dati, riferiti ai consuntivi per gli anni 2020-2023, sono sottoposti al processo di verifica condotto da Eurostat e coordinato, a livello nazionale, dall’Istat. Non sono, invece, qui riportate le previsioni ufficiali elaborate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per il 2024 che non sono inserite in tale processo.

I dati dell’indebitamento netto delle AP per gli anni 2020-2023 sono elaborati in conformità alle regole fissate dal regolamento Ue n.549/2013 (Sistema Europeo dei Conti – SEC 2010), entrato in vigore il 1° settembre 2014, e dal Manuale sul disavanzo e sul debito pubblico, edizione 2022. I dati contenuti in questa nota sono coerenti con quelli diffusi lo scorso 4 ottobre (Conto trimestrale delle Amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società).

Nel 2023 l’indebitamento netto delle AP (-152.735 milioni di euro) è stato pari al -7,2% del Pil, in diminuzione di 8,8 miliardi rispetto al 2022 (-161.575 milioni di euro, corrispondente al -8,1% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi) è risultato negativo e pari al -3,5% del Pil, con un miglioramento di circa 0,5 punti percentuali rispetto al 2022. La spesa per interessi che, secondo le attuali regole di contabilizzazione, non comprende l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 3,7% del Pil, mostrando una decrescita di -0,4 punti percentuali rispetto al 2022.

I dati del debito delle AP per gli anni 2020-2023 sono quelli pubblicati dalla Banca d’Italia[4] e sono anch’essi coerenti con il SEC 2010. A fine 2023 il debito pubblico, misurato al lordo delle passività connesse con gli interventi di sostegno finanziario in favore di Stati Membri della UEM, era pari a 2.868.411 milioni di euro (134,8% del Pil). Rispetto al 2022 il rapporto tra il debito delle AP e il Pil è diminuito di 3,5 punti percentuali.


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