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I divari territoriali nel PNRR: dieci obiettivi per il Mezzogiorno
Com’è noto, una componente significativa del territorio italiano è caratterizzata da divari rilevanti e persistenti. Il Mezzogiorno è il territorio arretrato più esteso dell’area euro, che ha sofferto in modo accentuato la Grande crisi del 2008 e, da ultimo, l’impatto della pandemia. Tuttavia, è anche un contesto dalle grandi potenzialità e differenziazioni interne, dove risiedono oltre venti milioni di abitanti (circa un terzo della popolazione italiana), con un tessuto produttivo che – pur debole e incompleto – potrebbe generare effetti positivi per il Paese.
Quello dei ritardi del meridione d’Italia è da più di un secolo una priorità nazionale e un ambito privilegiato di attenzione nel dibattito e nelle politiche per lo sviluppo e la coesione sociale. Non a caso, l’attualità e urgenza della “questione meridionale” è un punto qualificante del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (da ora: PNRR), cui viene dedicata una priorità trasversale (“ridurre i divari di cittadinanza”) e destinate risorse ingenti (circa il 40% del totale) per finanziare riforme e interventi, talvolta esclusivi per le 8 regioni del Sud.
In presenza di policy così ampie e ambiziose è compito della Statistica Ufficiale contribuire a valorizzare il potenziale informativo disponibile per sostenere il processo decisionale e valutativo. In quest’ottica, il presente lavoro fornisce 10 “istantanee” ispirate ai principali orientamenti strategici e tematici del PNRR, e non ha alcuna ambizione specifica riguardo alla ricchezza contenutistica del Piano, né – ancor meno – al vastissimo dibattito sul Mezzogiorno. Il taglio è di tipo storico-comparativo, incentrato sui trend del Mezzogiorno rispetto al Centro-Nord e sull’articolazione dei divari interni, di livello sub-regionale.