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Euro-zone economic outlook

Come previsto dall’ EZEO di luglio, il Pil nell’area dell’euro, nel secondo trimestre, è calato dello 0,2%. Ci si attende che continui a contrarsi in T3 (-0,2%) e in T4 (-0,1%) a causa del persistente processo di consolidamento fiscale e dell’elevata incertezza sui mercati che continuano a gravare sulla domanda interna.

In T1 2013 una graduale accelerazione della domanda estera determinerebbe una stabilizzazione del Pil (0,0%). Nei prossimi mesi, le recenti decisioni relative all’aumento degli strumenti di intervento della BCE e alla ratifica dell’European Stability Mechanism (ESM) in Germania dovrebbero ridurre la percezione del rischio di disgregazione dell’area dell’euro e stabilizzare le aspettative dei mercati.

Nell’orizzonte di previsione, i consumi privati continueranno a contrarsi a causa della flessione del reddito disponibile causata dalla politica fiscale restrittiva e dalle sfavorevoli condizioni del mercato del lavoro in molti paesi dell’area. Il basso grado di utilizzo degli impianti, le prospettive economiche incerte e le condizioni restrittive di offerta del credito faranno protrarre la flessione degli investimenti a tutto l’orizzonte previsivo.

Nell’ipotesi in cui il prezzo del petrolio si stabilizzi a 114 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro/euro fluttui attorno a 1,30, ci si attende che l’inflazione diminuisca marginalmente nell’orizzonte di previsione. I rischi associati a questa previsione sono al ribasso a causa delle possibili evoluzioni della politica fiscale negli Stati Uniti, del commercio mondiale e delle continue turbolenze sul mercato europeo che potrebbero peggiorare il clima di fiducia e limitare le attività di investimento più di quanto atteso.

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