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Commercio estero extra Ue
A febbraio 2013 entrambi i flussi commerciali presentano una significativa diminuzione rispetto al mese precedente, più marcata per le esportazioni       (-5,7%) che per le importazioni (-3,4%).
La diminuzione congiunturale dell’export è diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, ad esclusione dell’energia (+23,4%). Dal lato dell’import la flessione interessa tutti i principali comparti, a eccezione dei beni di consumo durevoli (+0,6%). La riduzione è particolarmente marcata per i beni strumentali (-9,1%).
Negli ultimi tre mesi la dinamica congiunturale delle esportazioni rimane positiva (+0,9%), sostenuta dalla crescita dei beni strumentali (+2,5%) e di consumo non durevoli (+1,1%). La forte diminuzione delle importazioni di energia (-10,3%) è alla radice della flessione degli acquisti dall’estero di beni rispetto al trimestre precedente (-3,4%).
A febbraio l’aumento delle esportazioni rispetto allo stesso mese del 2012 (pari complessivamente a +2,1%) coinvolge tutti i principali comparti, con l’eccezione dei prodotti intermedi (-3,8%). Le importazioni registrano una diminuzione tendenziale del 12,4% diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, con cali particolarmente rilevanti per i beni di consumo durevoli (-18,1%) e l’energia (-16,6%).
Il surplus commerciale con i paesi extra Ue è, a febbraio, pari a +704 milioni di euro (nel mese di febbraio del 2012 si era invece rilevato un deficit di 1.490 milioni). Su base annua, l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici passa da +4,1 a +5,0 miliardi di euro e il deficit energetico si riduce da -5,6 a -4,3 miliardi di euro.
I mercati più dinamici all’export sono: Russia (+16,0%), OPEC (+14,3%), Giappone (+7,5%) e  MERCOSUR (+6,4%). Le vendite di beni verso i paesi EDA (-11,0%) e la Cina (-9,2%) sono in marcata flessione.
La diminuzione delle importazioni è particolarmente sostenuta per i flussi commerciali provenienti da MERCOSUR (-35,5%), Stati Uniti        (-22,1%), EDA (-20,6%) e OPEC (-13,8%). In aumento gli acquisti da Turchia (+12,8%) e Russia (+8,2%).