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Commercio estero extra Ue

Ad agosto 2011, rispetto al mese precedente, le importazioni risultano in crescita (+2,3%), mentre le esportazioni diminuiscono dell’1,1%. Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale risulta, al contrario, positiva per le esportazioni (+1,2%) e negativa per le importazioni (-2,5%).

La crescita tendenziale è più sostenuta per le esportazioni (+15,1%) che per le importazioni (+10,9%).

Il saldo commerciale con i paesi extra Ue è pari a  -2,4 miliardi, in lieve contrazione rispetto al deficit di agosto 2010 (-2,5 miliardi).

Il deficit del comparto energetico (-4,9 miliardi di euro) è più ampio rispetto a un anno prima (-4,5 miliardi), ma l’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici cresce dai 2 miliardi di agosto 2010 ai 2,5 miliardi di agosto 2011.

L’aumento tendenziale delle esportazioni coinvolge tutti i principali comparti, con tassi di crescita superiori alla media per i beni di consumo non durevoli (+18,8%) e l’energia (+17,2%).

Nel mese di agosto anche le importazioni presentano incrementi tendenziali diffusi a tutti i principali raggruppamenti di beni, ad eccezione dei beni strumentali (-3%). In particolare, si rilevano tassi di crescita superiori alla media per i beni di consumo non durevoli (+20%) e i prodotti intermedi (+13,5%).

I mercati all’export più dinamici sono: Svizzera (+37,2%), paesi Mercosur (+32,7%), paesi ASEAN (+31,7%), paesi EDA (+28,4%) e Giappone (+24,9%). La crescita delle esportazioni è inferiore alla media verso India (+11,3%), Turchia (+9,8%), paesi OPEC (+8,6%), Cina (+6,2%) e Stati Uniti (+3,1%). Per quest’ultimo paese si registra tuttavia l’avanzo commerciale più ampio (664 milioni).

La crescita delle importazioni risulta ampiamente superiore alla media per i flussi commerciali provenienti da Mercosur (+54,3%), ASEAN (+28,8%), Turchia (+28,3%), Stati Uniti (+20,2%) e Russia (+16,7%). Gli acquisti di beni dai paesi EDA (-17,9%) e dai paesi OPEC (-6,9%) presentano un marcata flessione, mentre più lieve è la diminuzione delle importazioni dal Giappone (-1,9%) e dalla Cina (-0,4%).

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