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Cittadini non comunitari in Italia - Anno 2024

Crescono i permessi per lavoro e le domande di asilo

I cittadini non comunitari con regolare permesso di soggiorno al 31 dicembre 2024 sono oltre 3 milioni e 800mila.

Sono 290.119 i permessi di soggiorno rilasciati nel 2024 (-12,3% dal 2023). In netta diminuzione, rispetto al 2023, gli arrivi dall’Ucraina (-54,2%), mentre crescono i nuovi permessi per tunisini (+30,7%) e peruviani (+25,7%).

La diminuzione ha riguardato i permessi per famiglia e per studio mentre crescono i permessi per lavoro (+3,8%) rispetto al 2023.

Nel 2024 sono state 151.120 le persone che hanno presentato domanda di asilo in Italia, 20.555 in più rispetto al 2023. Nello stesso periodo le Commissioni territoriali per la protezione internazionale hanno esaminato 78.565 prime istanze, respingendone il 64,1%.

Le acquisizioni di cittadinanza italiana da parte di cittadini non comunitari nel 2024 sono state oltre 217mila, in leggera crescita rispetto all’anno precedente.

Diminuiscono i nuovi permessi di soggiorno rilasciati rispetto al 2023

Nel 2024 i rilasci di nuovi permessi di soggiorno sono 290.119, con una flessione del 12,3% rispetto al 2023. La diminuzione riguarda tutte le motivazioni di ingresso, con l’eccezione dei nuovi permessi per lavoro che registrano un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Le diminuzioni più importanti riguardano i nuovi permessi rilasciati per studio (-26,7%) e i permessi per famiglia (-18,8%). La contrazione dei rilasci per ricongiungimento familiare porta nel 2024 il numero di ingressi per questa motivazione molto vicino a quello dei nuovi permessi per richiesta di protezione, che registrano un decremento più contenuto (-2,0%).

La diminuzione degli arrivi nel 2024 interessa soprattutto la componente femminile (-20,8% rispetto all’anno precedente; 28.384 permessi in meno) ed è dovuta in larga misura al calo di ingressi dall’Ucraina; per gli uomini invece la contrazione è del 6,3%.

I dati del 2024 evidenziano anche una rilevante novità in termini di cittadinanze in arrivo nel nostro Paese: per la prima volta, infatti, nonostante un lieve decremento rispetto al 2023, in vetta alla graduatoria ci sono i cittadini del Bangladesh con 28.045 nuovi permessi (9,7% dei primi rilasci). Seguono i marocchini che, nonostante una lieve crescita, si fermano a 25.776 nuovi ingressi (8,9% del totale). Al terzo posto si collocano gli albanesi con un numero di nuovi ingressi molto inferiore a quello registrato nel 2023
(-26,0%). Crescono notevolmente gli ingressi di tunisini (+30,1) e peruviani (+25,7), mentre continua la riduzione degli arrivi dall’Ucraina (-54,2%). Il 20,9% dei nuovi permessi nel 2024 è rilasciato in Lombardia (60.738), la seconda regione per numero di nuovi ingressi è, a distanza, l’Emilia-Romagna (9,5%, 27.584 documenti).

Aumentano i permessi per lavoro ma non per le donne

In generale nel 2024 si rileva, anche in corrispondenza della ripresa della programmazione dei flussi di ingresso per lavoro, un incremento dei permessi rilasciati per questa motivazione (40.451, +3,8% rispetto al 2023), che arrivano a rappresentare il 13,9% dei nuovi permessi. Si tratta dell’unica tipologia di permesso per la quale crescono i flussi nel nostro Paese (Figura 1). In particolare, si registra per le donne un decremento pari a -30,3% rispetto al 2023 e per gli uomini un aumento del 16,7%.

Le tendenze sono molto differenti per le diverse cittadinanze. A crescere fortemente sono soprattutto gli ingressi per lavoro di cittadini tunisini (+79,7% rispetto al 2023) e indiani (+48,0%). Queste due collettività coprono da sole il 68,2% dei nuovi permessi per attività lavorativa (50,6% gli indiani e 17,6% i tunisini). All’opposto, oltre agli ucraini (-65,8%), sono in calo i lavoratori provenienti da Perù (-43,5%) e Pakistan (-34,3%).

Quasi il 18% dei nuovi permessi per lavoro è rilasciato in Lombardia (7.259); seguono la Campania (11,2%; 4.549) e il Veneto (10,8%; 4.350). I permessi per lavoro stagionale restano prevalenti anche se di poco, nel 2024 ne sono emessi 16.739 (45,9% dei nuovi rilasci per lavoro); seguono a stretta distanza i permessi per lavoro dipendente 16.420 (45,1%).

Il lavoro autonomo rappresenta poco più dell’1,1% dei nuovi permessi concessi per attività lavorativa nel 2024, mentre il 7,9% è costituito da permessi per ricerca lavoro.

Il tipo di permesso per lavoro prevalente è diverso a seconda delle cittadinanze. Per l’India e il Marocco, i primi due Paesi per numero di permessi per lavoro emessi nel 2024 (rispettivamente 8.558 e 6.468), il lavoro stagionale è ampiamente prevalente con percentuali del 70,3% e del 65,3% sul totale delle motivazioni legate al lavoro. Per Bangladesh ed Egitto prevale invece il lavoro dipendente, con percentuali rispettivamente del 51,1% e del 49,4%.

In diminuzione i permessi per ricongiungimento familiare e per studio

Dopo tre anni di rilasci record, i permessi per famiglia registrano un brusco decremento (-18,8% rispetto al 2023), pur continuando a rappresentare il principale motivo di rilascio dei permessi (36,1%). Calano del 44,9% i ricongiungimenti degli ucraini e del 37,8% quelli degli indiani. Anche per i cittadini di Albania e Bangladesh si registrano diminuzioni superiori al 28% rispetto all’anno precedente. In controtendenza i dati per tunisini, cinesi ed egiziani per i quali si evidenzia un incremento degli arrivi per famiglia (rispettivamente 11,6%, 11,5% e 5,7%). Il calo dei ricongiungimenti familiari riguarda più o meno in egual misura uomini e donne (-18,4% per i primi e -19,0% per le seconde).

Le regioni con il maggior numero di ricongiungimenti familiari sono Lombardia (24,2%) ed
Emilia-Romagna (10,5%).

Anche i permessi rilasciati per studio nel corso del 2024 (dopo tre anni di continuo aumento) diminuiscono rispetto all’anno precedente: 20.130 permessi con una variazione negativa del -26,7% rispetto al 2023. Decresce anche l’importanza di questa motivazione sul totale dei nuovi documenti rilasciati nell’anno: dall’8,3% nel 2023 al 6,9% nel 2024. La distribuzione per sesso di questo tipo di permessi vede leggermente avvantaggiate le donne che ottengono quasi il 54% dei nuovi permessi emessi nel 2024.

Il principale Paese di cittadinanza dei giovani non comunitari che hanno avuto un permesso per studiare in Italia nel 2024 è l’Iran (3.083), seguono Cina (2.557), Turchia (1.722), India (1.031) e Pakistan (833). Diversa è la distribuzione di genere per le diverse cittadinanze: i permessi vengono rilasciati soprattutto a studentesse nel caso di Iran, Cina e Turchia; per l’India e il Pakistan prevalgono i ragazzi e in particolare per quest’ultimo paese le ragazze rappresentano solo il 27% di chi arriva in Italia per studio. Gli atenei che attirano maggiormente gli studenti non comunitari sono in Lombardia (23,2%) e nel Lazio (16,4%).

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