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Conti dei flussi di materia - 2023

L’Istat diffonde regolarmente, attraverso la banca dati dell’Istituto IstatData, dati sui flussi fisici dell’economia italiana, rispondenti al Regolamento EU 691/2011, coerenti con i dati economici di contabilità nazionale e perciò adatti all’analisi integrata economico-ambientale.

I dati oggi diffusi si riferiscono in particolare ai flussi di materiali utilizzati a livello di intera economia, misurati in unità di peso e con esclusione degli impieghi di aria e acqua. I principali indicatori aggregati dei flussi di materia comprendono il consumo di materiale interno (DMC), l’input materiale diretto (DMI), il saldo della bilancia commerciale fisica (PTB). Componenti elementari di tali indicatori sono i flussi registrati per tipo di materiale (una trentina circa), separatamente per l’estrazione interna (DE), le importazioni (IMP) e le esportazioni (EXP). Le serie storiche nazionali pubblicate hanno come primo anno di riferimento l’anno 1990. Su scala regionale sono diffusi gli indicatori DMC, PTB e DE, per macrocategoria di materiali (biomassa, minerali non energetici, combustibili fossili). La serie regionale è aggiornata all’anno 2022, e decorre dall’anno 2015.

L’indicatore “consumo interno di materiale” (Domestic Material Consumption – DMC) è una misura dei materiali utilizzati nel sistema economico, e quindi trasformati in nuovi stock utili (edifici, infrastrutture, beni durevoli, ecc.) o residui accumulati in discariche o restituiti all’ambiente naturale. Il DMC è calcolato come somma tra l’Estrazione interna di materiali utilizzati (DE) e il saldo della Bilancia commerciale fisica (PTB, uguale a IMP-EXP). A livello regionale, il PTB) è calcolato come differenza fra la quantità di materia importata, dalle altre regioni o dall’estero, e quella esportata, verso l’estero come verso le altre regioni italiane.

Il DMC è utilizzato in diversi contesti nazionali ed internazionali per definire e monitorare le politiche per lo sviluppo sostenibile, l’economia circolare e il benessere equo e sostenibile (BES).

Quest’anno l’Istat pubblica dati che incorporano i risultati di ampie rivisitazioni metodologiche, attuate in concomitanza con la revisione generale dei conti nazionali 2024.

In particolare, sono state sostanzialmente riviste le stime della estrazione di legna destinata alla combustione. I dati storici relativi al legno raccolto sono scarsi e incompleti e non coprono molte fonti di legna da ardere, come la raccolta non soggetta ad autorizzazione o illegale, l’uso di residui di potatura, alberi da frutto e da giardino espiantati fine vita, ecc. Per questo motivo, abbiamo stimato indirettamente le quantità raccolte sulla base delle indagini sull’uso dei prodotti energetici da parte delle famiglie e delle imprese, nonché dei dati sul commercio con l’estero e di studi ad hoc. Altre importanti revisioni hanno riguardato l’estrazione dei minerali non energetici, che sono soggetti a un grado di incertezza relativamente elevato. Le stime del totale per tale voce sono state riviste, per gli anni più recenti, alla luce di un’analisi approfondita condotta per l’edizione corrente. Sebbene tali totali siano rimasti invariati o abbiano subito variazioni minime, la loro distribuzione tra le diverse tipologie di minerale di dettaglio è stata completamente rivista sulla base di un raffronto tra microdati, condotto collegando dati d’indagine per unità locale alle fonti amministrative sui siti estrattivi

Per informazioni:

Servizio Domanda finale, input di lavoro e capitale, conti ambientali

Aldo Femia
femia@istat.it

Flora Fullone
REF – Ufficio Territoriale AREA SUD
ffullone@istat.it

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