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Flussi fisici di energia (Pefa)
Il 23 gennaio 2025, l’Istat rende disponibili sul proprio data warehouse – tema “Conti nazionali”, sottotema “Conti ambientali”, sezione “Conti dei flussi fisici di energia (PEFA)” – i dati dei Conti dei flussi fisici di energia (Pefa – Physical Energy Flow Accounts) dell’economia italiana, per gli anni 2008-2022, espressi in terajoule (tj).
A partire dal presente rilascio dei dati la serie deiConti dei flussi fisici di energia è stata rivista in seguito all’introduzione di innovazioni e miglioramenti di metodi e fonti; i dati incorporano inoltre i risultati della revisione generale dei conti nazionali di settembre 2024 avvenuta in coordinamento con Eurostat e con gran parte dei paesi UE. Le serie dei conti ambientali precedentemente diffuse sono disponibili nelle sezioni “Conti nazionali – versione 2019” e “Conti nazionali – versione 2014” di questo stesso sito.
Con la presente edizione si rilasciano ex novo le stime dei flussi energetici dell’anno 2022 e si aggiornano quelle degli anni 2008-2021. Anche per gli indicatori “intensità energetica del valore aggiunto” e “intensità di emissione di CO2 dei consumi energetici” si aggiorna l’intera serie storica 2008-2021 a cui si aggiungono i dati del 2022.
Il Pefa consente di analizzare in maniera dettagliata il metabolismo energetico del sistema socioeconomico e le interazioni tra sistema naturale e sistema antropico in termini di approvvigionamento, trasformazione e utilizzo dell’energia, fornendo una rappresentazione completa – e coerente con il sistema dei conti economici nazionali – dei flussi di energia dall’ambiente verso l’economia, all’interno dell’economia e dall’economia verso l’ambiente, distinguendo risorse naturali, prodotti e residui energetici. Per ciascun flusso di energia si registrano l’origine (offerta) e la destinazione (domanda) distinte per attività produttive, famiglie, accumulazione, resto del mondo e ambiente, attraverso uno schema matriciale basato sulla struttura delle tavole delle Risorse e degli Impieghi proprie dei conti nazionali monetari.
Nel 2022 l’energia che entra nell’economia nazionale ammonta a circa 8,2 milioni di terajoule (+3,4% rispetto all’anno precedente), di cui l’83,4% è costituito da importazioni di prodotti energetici (che aumentano del 5,7% rispetto al 2021) e il 16,6% da prelievi di energia dall’ambiente naturale italiano (-6,8%). L’energia che esce dal sistema economico nazionale nel 2022 è invece circa 7,9 milioni di terajoule (abbastanza stabile rispetto all’anno precedente) di cui il 19,6% è costituito da esportazioni di prodotti energetici (+10,1%) e l’80,4% da restituzioni all’ambiente naturale in forma di energia degradata e non più utilizzabile (-1,7%). La differenza tra i flussi di energia in entrata e in uscita dall’economia nazionale indica che l’accumulazione netta di energia nel sistema economico è di circa 0,3 milioni di terajoule nel 2022.
Il consumo totale di energia delle unità residenti (Net domestic energy use – NDEU) nel 2022 risulta pari a 6,5 milioni di terajoule (3,1% in meno rispetto al 2021):
- il 33,1% è attribuibile alle famiglie (che riducono i propri consumi energetici del 3,2% rispetto all’anno precedente) e la rimanente parte alle attività produttive (-3,1%);
- il 3,3% è finalizzato ad usi non energetici (Net domestic energy use for non energy purposes – NDEU_non energy): si tratta di energia utilizzata per produrre prodotti non energetici (polimeri, bitume, ecc.) o per lubrificare ingranaggi;
- il 19,0% dell’energia consumata proviene da fonti energetiche rinnovabili (-2,6% rispetto al 2021), ma solo il 15,1% è considerabile consumo rinnovabile “moderno” (che esclude l’uso tradizionale della biomassa, ossia l’uso inefficiente di legna, carbone di legna e altra materia organica da parte delle famiglie per riscaldamento e uso cucina); considerando il solo consumo per finalità energetiche (NDEU_energy) tali percentuali salgono rispettivamente a 19,7% e 15,6%;
- l’84,4% è rilevante per le emissioni atmosferiche poiché effettuato mediante combustione (-1,3% rispetto al 2021).
I dati del Pefa, comparabili – per costruzione – con i dati economici di Contabilità Nazionale e con quelli degli altri conti ambientali, sono particolarmente idonei all’utilizzo nell’analisi integrata ambientale ed economica. Nel 2022:
- l’“Intensità energetica del Pil” (rapporto tra NDEU e Pil) diminuisce del 7,4% rispetto al 2021, risultando pari a 3,4 terajoule per milione di euro di Pil (valori concatenati con anno di riferimento 2020);
- l’“Intensità energetica del valore aggiunto” (rapporto tra NDEU_energy e valore aggiunto), calcolato con riferimento al totale delle attività produttive, si attesta su 2,4 terajoule per milione di euro di valore aggiunto (valori concatenati con anno di riferimento 2020), il 5,7% in meno dell’anno precedente, con differenze significative tra le singole attività produttive sia nel segno che nel valore della variazione annua;
- l’“Intensità di emissione di CO2 dei consumi energetici” (rapporto tra emissioni di CO2 e NDEU_energy) registra un aumento rispetto al 2021 del 2,7% per l’intera economia, del 2,4% per le famiglie e del 2,6% per il totale delle attività produttive (con variazioni molto differenti per le singole attività).
Per maggiori informazioni, si rimanda ai metadati pubblicati.
Per informazioni
Direzione centrale per la Contabilità nazionale
Giusy Vetrella
tel. 06 4673 3236
vetrella@istat.it
Silvia Zannoni
tel. 06 4673 3109
zannoni@istat.it