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Dati alla mano nero su bianco

In un e-book dedicato alla cultura statistica si parla anche della sezione divulgativa del web Istat

Possiamo dire che Dati alla mano fa letteratura? Di fatto la storia, i contenuti e gli scopi di  questa sezione del sito istituzionale dell’Istat si trovano descritti nero su bianco in un e-book curato da Serenella Ravioli – che dirige la Comunicazione in Istat – e dal titolo intrigante: Il valore sociale della cultura statistica

Il perché di un libro sulla promozione della cultura statistica lo spiega il Presidente dell’Istat, Filippo Maria Chelli, nella presentazione che apre il volume: “Tra le competenze che permettono alle persone di svolgere le attività della vita quotidiana e di prendere decisioni informate, a casa o a lavoro, la familiarità con informazioni statistiche semplici è una tra le più importanti e, nello stesso tempo, una delle meno diffuse. Sono ancora troppo pochi in Italia a padroneggiare il linguaggio dei dati abbastanza da comprenderlo e usarlo per decidere in modo autonomo e informato. Tanto è diffuso l’analfabetismo statistico che le diverse capacità di accedere e comprendere con chiarezza il senso dei dati disegnano geografie di disuguaglianza e di vera e propria esclusione“.

Promuovere la cultura statistica, in questo contesto, significa quindi lavorare per l’inclusione, per dare a tutti i cittadini la mappa dei fenomeni che li circondano. E insieme alle altre attività realizzate dall’Istat e descritte nell’e-book anche Dati alla mano si impegna in questo: portare la cultura dei numeri più vicina alle persone.

Nel libro c’è molto da scoprire e altrettanto su cui riflettere, quindi buona lettura. E soprattutto non perdete il sesto capitolo!

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