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Commercio estero

Rispetto al mese precedente, a novembre 2012 si rileva un aumento delle esportazioni (+0,4%) e una flessione delle importazioni (-2,2%).

La crescita congiunturale delle esportazioni è sostenuta dall’aumento delle vendite sui mercati extra Ue (+0,9%), mentre quelle verso l’area Ue sono in lieve flessione (-0,1%). L’espansione è trainata dalle vendite di beni di consumo, con un incremento significativo per quelli durevoli (+6,6%); in flessione risultano i beni strumentali e intermedi.

La diminuzione congiunturale delle importazioni è più accentuata per i paesi extra Ue (-3,7%) rispetto a quelli Ue (-0,9%). In forte contrazione risultano gli acquisti di prodotti energetici (-5,0%), di beni strumentali (-4,9%) e di beni di consumo durevoli        (-3,6%).

Rispetto allo stesso mese del 2011, a novembre si registra un incremento tendenziale per le esportazioni (+3,6%), mentre le importazioni sono in marcata diminuzione (-8,2%). I valori medi unitari aumentano del 4,0% per l’export e del 2,2% per l’import, mentre i volumi sono in riduzione, contenuta per le vendite       (-0,4%) e notevolmente accentuata per gli acquisti      (-10,2%).

A novembre il saldo commerciale è pari a +2,4 miliardi, con un surplus più ampio per i paesi extra Ue (+1,9 miliardi) rispetto a quelli Ue (+0,5 miliardi). Nei primi undici mesi dell’anno il saldo complessivo, sostenuto dall’ampio avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici (+67,2 miliardi), risulta positivo e pari a 8,9 miliardi.

Rispetto a novembre 2011, l’aumento dell’export è particolarmente accentuato verso i paesi OPEC (+33,0%) e i paesi ASEAN (+29,3%). Rilevante è l’espansione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (+42,5%) e di articoli sportivi, giochi e preziosi (+16,2%).

L’import complessivo è in flessione nonostante il forte incremento degli acquisti dal Belgio (+21,7%) e dai paesi OPEC (+10,3%). In forte flessione risultano le importazioni dai paesi Mercosur (-39,9%), dal Giappone (-39,5%) e dagli Stati Uniti (-31,3%).

L’aumento delle vendite di prodotti petroliferi raffinati verso la Francia e i paesi OPEC contribuiscono per oltre un punto percentuale all’aumento tendenziale dell’export.

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