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Euro-zone economic outlook
Dopo aver segnato il passo nei primi tre mesi dell’anno, il Pil nell’area dell’euro dovrebbe contrarsi nel secondo e nel terzo trimestre (-0,2% e -0,1%, rispettivamente), per poi mostrare una marginale ripresa in T4 (0,1%). Nell’orizzonte di previsione, la domanda mondiale è prevista recuperare gradualmente velocità e quindi le esportazioni nette continueranno a costituire il principale traino per la ripresa.
Tuttavia, le condizioni ancora negative del mercato del lavoro e l’impatto delle misure di consolidamento fiscale sono attese gravare significativamente sul reddito disponibile delle famiglie. Secondo le previsioni il consumo privato diminuirà in T2 e T3 (-0,2%, -0,1%) e segnerà il passo in T4.
Nel secondo trimestre, le condizioni di accesso al credito continueranno a rimanere restrittive. Nell’orizzonte di previsione, l’offerta di capitale sarà limitata dall’implementazione delle regole di Basilea III e dalle prospettive poco brillanti per l’economia dell’area. Ciò determinerà una caduta degli investimenti nel corso del 2012 (-0,7% in T2,-0,5% in T3 e -0,3% in T4).
Assumendo che nella seconda metà dell’anno la quotazione del Brent si stabilizzi intorno a 98 dollari al barile e che il tasso di cambio dollaro euro fluttui attorno a 1,25, la dinamica inflazionistica dovrebbe decelerare (da 2,4% in T2 a 2,0% in T3 e T4). Questa tendenza riflette la riduzione delle pressioni provenienti dai prezzi internazionali delle materie prime e la debolezza della domanda interna in molti paesi dell’area.
In questo scenario, le potenziali evoluzioni positive e negative si bilanciano. Da una parte, la congiuntura mondiale potrebbe peggiorare e le condizioni di debolezza sui mercati finanziari internazionali aggravarsi a causa delle prospettive economiche globali. Dall’altra, i recenti accordi europei potrebbero portare a una riduzione del premio al rischio sui titoli sovrani, contribuendo a una diminuzione del costo del debito con effetti positivi sulla fiducia di consumatori e imprese.