Audizioni

Ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo

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Esame del disegno di legge n. 2887 (conversione in legge del decreto legge 13 luglio 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo)

Commissioni riunite “Programmazione economica, Bilancio” del Senato della Repubblica “Bilancio, Tesoro e Programmazione” della Camera dei Deputati

Audizione del Presidente Enrico Giovannini

In linea generale, le ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria contenute nel Disegno di legge in esame tendono ad anticipare di un anno, al 2013, l’obiettivo del pareggio di bilancio indicato nel Documento di Economia e Finanza (DEF), rafforzando gli interventi previsti dalla legge n. 111 dello scorso luglio, particolarmente quelli previsti per il prossimo biennio. L’ulteriore intervento di stabilizzazione, adottato a poche settimane di distanza dall’approvazione di una manovra di ampiezza rilevante, è stato imposto dalla forte turbolenza che ha investito i mercati finanziari ed azionari europei: l’aumento dello spread dei titoli pubblici italiani rispetto al benchmark ha segnalato che le precedenti misure non erano state valutate adeguate dai mercati, in presenza di un possibile peggioramento della congiuntura internazionale. Nel momento di massima tensione, infatti, il differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e quelli tedeschi ha sfiorato i quattro punti percentuali, per poi scendere poco sotto i tre punti, nonostante l’effetto-annuncio del DL e gli acquisti che la Banca centrale europea ha effettuato per sostenere i corsi dei titoli pubblici di Spagna e Italia.

In questo contesto, la condivisione da parte di tutte le parti politiche e sociali degli obiettivi di rientro dell’indebitamento e del debito pubblico previsti nel presente Disegno di legge appare (al di là del giudizio sulle singole misure) fondamentale per la credibilità dell’impegno che il paese sta prendendo per il proprio futuro. D’altra parte, non si può non sottolineare che tali obiettivi sono espressi come rapporti rispetto al Prodotto interno lordo, la cui dinamica reale è evidentemente insoddisfacente e, come già ho avuto modo di sottolineare nella precedente audizione, insufficiente a riassorbire la disoccupazione e la sottoccupazione di cui soffre il nostro paese.

Data di pubblicazione: 30 agosto 2011

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