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Gli indici dei prezzi alla produzione dell'industria - Aggiornamento della base di calcolo

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A partire da marzo 2023, con la diffusione dei dati riferiti a gennaio, gli indici dei prezzi alla produzione dell’industria sono calcolati nella nuova base di calcolo dicembre 2022. La base di riferimento, in linea con gli altri indicatori congiunturali, resta l’anno 2015.

L’aggiornamento della base di calcolo ha riguardato il paniere dei prodotti, le serie dei prezzi e le liste delle imprese. La base informativa degli indici è stata ampliata grazie a un’indagine diretta, condotta a fine 2022, su un campione di circa 800 imprese.

Con riguardo al mercato interno, la base di calcolo dicembre 2022 – rispetto alla precedente dicembre 2021 – si caratterizza per un maggiore numero di unità campionarie, al netto di quelle in uscita dalla base di calcolo precedente. Aumentano i prodotti del paniere (+1,1%), e in misura più ampia, le quotazioni di prezzo (+2,4%) e le unità rispondenti (+4,2%).

Anche per il mercato estero area euro, la base di calcolo dicembre 2022 presenta un incremento delle unità campionarie. I prodotti aumentano dello 0,8%, le quotazioni di prezzo del 3,1% e le imprese rispondenti del 3,4%.

Per il mercato estero area non euro, invece, l’aumento delle unità campionarie è più contenuto. I prodotti aumentano dello 0,9%, le imprese rispondenti dell’1,0%, mentre il numero delle quotazioni di prezzo si riduce lievemente (-0,2%).

Per il mercato interno, il nuovo paniere è composto da 1.323 voci di prodotto, per le quali sono rilevate mensilmente 12.682 quotazioni di prezzo; il campione è costituito da 4.482 imprese.

Per il mercato estero – area euro e area non euro – i nuovi panieri sono composti, rispettivamente, da 877 e 825 voci di prodotto e si rilevano 4.704 e 4.236 quotazioni di prezzo. Sono coinvolte 2.035 imprese per l’area euro e 1.842 imprese per l’area non euro.

L’aggiornamento della struttura di ponderazione per raggruppamenti principali di industrie, si traduce, per il mercato interno, in un aumento significativo del peso dell’Energia (+7,5 punti percentuali) e in una diminuzione dell’incidenza degli altri raggruppamenti: Beni intermedi (-2,6 punti percentuali), Beni strumentali (-2,5 punti percentuali) e Beni di consumo (-2,4 punti percentuali).

Per il mercato estero, il confronto tra i sistemi ponderali delle due basi mostra, per l’area euro, un aumento dell’incidenza dei Beni di consumo non durevoli (+1,6 punti percentuali) e un calo, di analoga entità in valore assoluto, di quella dell’Energia (-1,6 punti percentuali). Per l’area non euro, l’aumento maggiore interessa i Beni intermedi (+1,7 punti percentuali), la diminuzione più ampia i Beni strumentali (-1,2 punti percentuali).

Per il mercato interno, il settore della fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria si conferma il settore con peso maggiore (39,8%); seguono, nell’ambito delle attività manifatturiere, i settori industrie alimentari, bevande e tabacco (11,4%) e metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (10,3%).

Per il mercato estero area euro, il settore metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo ha il peso maggiore (17,2%); mentre per il mercato area non euro, è il settore fabbricazione di macchinari e attrezzature n.c.a ad avere il peso più elevato (21,2%).

La nuova base di calcolo degli indici dei prezzi alla produzione delle costruzioni è il risultato di un lavoro compiuto sull’aggiornamento delle strutture ponderali. Il paniere dei prodotti è coerente con quello della precedente base.

Con riguardo al gruppo Edifici residenziali e non residenziali, nella nuova struttura ponderale diminuisce il peso dei costi diretti (-0,3 punti percentuali), resta invariato quello delle spese generali e aumenta l’incidenza del mark-up (+0,4 punti percentuali). All’interno del gruppo aumenta il peso degli Edifici residenziali che si porta al 54,4% (dal 53,0% della base precedente); quello degli Edifici non Residenziali è pari a 45,6%.

Per Strade e ferrovie, la diminuzione dell’incidenza dei costi diretti è più ampia (-4,0 punti percentuali); cresce il peso delle spese generali (+3,2 punti percentuali) e, in misura più contenuta, quello del mark-up (+0,7 punti percentuali).

Nel 2023, per quanto riguarda la diffusione degli indici dei prezzi alla produzione dell’industria, il numero degli aggregati pubblicati rimane sostanzialmente invariato. Anche per quelli delle costruzioni, il numero degli aggregati diffusi non varia.

Data di pubblicazione: 30 marzo 2023

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