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Quando le donne scendono in campo

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Sapevate che il 31,5 % dei capi d’azienda agricola è donna? E che la percentuale più alta (40%) di donne imprenditrici agricole è in Molise?

Lo sappiamo grazie ai dati del  7° Censimento generale dell’Agricoltura. E in particolare, il profilo delle donne a capo di aziende agricole è stato approfondito nel corso della terza tappa del Roadshow  che l’Istat ha organizzato per portare sul territorio  i dati principali del Censimento.

Ebbene, la proverbiale capacità femminile di essere multitasking sembra riflettersi anche “in campo”. Accanto alla produzione agricola vera e propria, le donne appaiono particolarmente versate nella contemporanea gestione di agriturismi e fattorie didattiche. Forme di valorizzazione del territorio e della cultura rurale che le vede protagoniste.

Bisogna dire che le donne sono attive in agricoltura da sempre, ma con ruoli decisamente meno manageriali di oggi. Negli ultimi vent’anni il peso delle imprenditrici è aumentato: nel 2000 erano il 25,8% mentre oggi i capi azienda donna sono quasi uno su tre.

Dicevamo del primato del Molise, anche perché le imprenditrici si trovano in principalmente al Centro e al Sud. Molte sono signore di una certa età, il che fa pensare che non abbiano programmato questa carriera ma vi si siano dedicate una volta diventate più libere dai vincoli di cura familiare. Anche sul piano della  formazione, soltanto cinque su 100 hanno un titolo di studio agrario, laurea o diploma che sia, il che rafforza l’idea di una non premeditazione. Per i colleghi uomini, la quota di chi ha alle spalle studi dedicati è più che doppia: 11%. Ma la terra, anche nei miti e nelle antiche religioni, è indissolubilmente legata al femminile e forse a un certo punto agisce una sorta di richiamo atavico. Chissà.

Naturalmente ci sono anche giovani imprenditrici under 40 che sono molto attente alla formazione specifica e frequentano corsi più assiduamente dei colleghi uomini.

Volendo tracciare un identikit dell’imprenditrice agricola possiamo dire che è a capo di aziende più piccole – 7,7 ettari in media, rispetto ai 12 degli uomini –  ma che sta guadagnando terreno, letteralmente: nel 2000 almeno la metà delle le aziende “rosa”  erano piccolissime, avevano meno di un ettaro di superficie agricola utilizzata, oggi le microaziende guidate da donne sono soltanto una su cinque.

Coraggio signore, avanti così.

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Data di pubblicazione: 13 febbraio 2023