Quinta Conferenza Nazionale di Statistica

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Sala stampa

Comunicati stampa

Al via la Quinta conferenza nazionale di statistica

Roma, 15 novembre 2000

Si è avviata questa mattina, presso il Palazzo dei Congressi di Roma, la Quinta conferenza nazionale di statistica, l’incontro biennale fra produttori e utilizzatori della statistica ufficiale. Quest’anno, l’evento è incentrato sul tema Innovazione tecnologica e informazione statistica ed ha avuto, come ospite d’eccezione, il presidente del Consiglio Giuliano Amato. La conferenza si protrarrà fino a venerdì ed ospita, a latere, il Quarto salone dell’informazione statistica.
Nel suo intervento di saluto il ministro per la Funzione Pubblica, Franco Bassanini, ha ricordato il ruolo della statistica nella società del sapere e la sua funzione nella costruzione di indicatori affidabili per la valutazione, anche a livello europeo, delle performance e degli impatti. L’innovazione tecnologica ha permesso la riduzione dell’onere statistico sui rispondenti, in particolare attraverso l’utilizzo degli archivi amministrativi esistenti, com’è avvenuto con la creazione dell’archivio statistico delle imprese attive. Il decreto legislativo 322 del 1989, dalla quale ha preso vita il Sistema statistico nazionale, ha in qualche modo anticipato il processo di modernizzazione che ha investito il settore pubblico nel suo complesso. Il Sistema ha un ruolo di rilievo nella diffusione statistica, soprattutto presso le amministrazioni pubbliche locali. Oggi, l’asse delle decisioni si sta spostando verso i cittadini. Per questo, lo sforzo per una maggiore diffusione della cultura statistica-su cui l’Istat già sta operando- è uno degli elementi fondamentali per il processo di riforma del paese. Fatta salva la tutela del segreto statistico, non debbono esserci barriere all’utilizzo dei dati. L’informatica deve facilitare l’accesso all’informazione statistica, e non rappresentare un canale riservato soltanto agli esperti.
Il presidente dell’Istat, Alberto Zuliani, ha sottolineato nella sua relazione come oggi, la società dell’informazione richieda un forte sviluppo della cultura statistica, e in generale della numeracy, con l’obiettivo di migliorare la capacità di valutazione degli utilizzatori; su questi, infatti, graverà inevitabilmente una parte crescente degli oneri di vigilanza e controllo sull’informazione disponibile in rete.


Quinta conferenza nazionale di statistica: un respiro internazionale

Roma, 15 novembre 2000

Proseguono i lavori della Quinta conferenza nazionale di statistica, l’incontro biennale fra produttori e utilizzatori della statistica ufficiale, avviata stamattina alla presenza del presidente del Consiglio Giuliano Amato e del ministro per la Funzione Pubblica Franco Bassanini. Il pomeriggio è stato scandito da due esperienze europee sul tema della Conferenza: Innovazione tecnologica e informazione statistica.
Girbert Saporta, presidente della Société française de statistique, ha affrontato il tema Data mining and Official Statistics. Si tratta di un nuovo settore al confine fra le scienze statistiche e le tecnologie dell’informazione che permette di scoprire modelli e strutture non facilmente rilevabili in vaste sequenze di dati. I principali campi d’applicazione sono: le statistiche sulle imprese, in particolare sulle politiche dell’innovazione e sulla salute finanziaria; i beni durevoli e i risparmi delle famiglie; le statistiche sulla salute, in particolare sulla mortalità e sull’incidenza delle malattie per individuare i fattori inattesi di rischio.
Nato al di fuori degli ambienti statistici, il Data mining rappresenta oggi una disciplina in crescita e potrebbe modificare, almeno in parte, gli obiettivi degli Istituti nazionali di statistica.
La relazione di Len Cook , direttore dell’Office for National Statistics del Regno Unito, dal titolo Seizing opportunities to inform the information society: creating value from statistics through exploiting new technologies è stata incentrata sulle opportunità offerte da Internet agli Istituti nazionali di statistica. In particolare, sulla possibilità di avere informazioni da ogni parte del mondo, a basso costo e in tempo reale.
“La statistica ufficiale può trarre beneficio da questo nuovo mezzo di comunicazione, presentando ricerche sempre più accurate dal punto di vista grafico ed informativo, rendendone, al tempo stesso, facile l’accesso e la consultazione.”
Struttura, caratteristiche, possibilità e prospettive di un sito web statistico, sono state infine oggetto della relazione. In particolare il sito web di un Istituto nazionale di Statistica rappresenta, in potenza, il primo strumento per diffondere le statistiche ufficiali, per gestire le indagini e garantire l’accesso del pubblico all’informazione disponibile.


L’impatto dell’innovazione sul mondo del lavoro

Roma, 16 novembre 2000

Proseguono i lavori della Quinta conferenza nazionale di statistica, l’incontro che ogni due anni mette a confronto produttori e utilizzatori della statistica ufficiale. In questa seconda giornata Federico Bufera ha coordinato una tavola rotonda sul tema Tecnologie, conoscenze e competenze, nel corso della quale è stata messo in luce, in particolare, l’impatto delle tecnologie sui modelli di lavoro.
Sebastiano Bagnara, docente di psicologia e interazione uomo-macchina, ha sottolineato come oggi sia necessario possedere una grande varietà di competenze per svolgere anche un singolo lavoro. Nel campo dell’apprendimento, i processi cognitivi procedono per “salti” e viene meno la continuità nell’accumulo delle competenze. Occorre dimenticare conoscenze acquisite e divenute obsolete affinché queste non entrino in conflitto con le nuove. La varietà di stili per il raggiungimento degli obiettivi aziendali fa sì che le imprese talvolta privilegino per i propri lavoratori una formazione difficilmente spendibile all’esterno.
Giampiero Bracchi, prorettore del Politecnico di Milano, ha messo in evidenza il fatto che anche nel recente passato non si sia creato un circolo virtuoso fra innovazione tecnologica, produttività e occupazione. Soltanto nell’ultimo anno la prospettiva si è rovesciata in virtù delle opportunità occupazionali offerte dalla rete. E’ stato stimato in Italia un numero di posizioni di lavoro pari a 110mila, -di cui 30mila legate a Internet- non coperte per mancanza di skill adeguate. Questo pone alle Università, che producono circa 20mila laureati all’anno nelle discipline tecnico-scientifiche, un problema di reale confronto con il mondo del lavoro. Oggi assistiamo ad un fenomeno di fuga dei cervelli all’estero e di non permanenza di quelli che vengono in Italia a specializzarsi.
Alessandro Osnaghi, responsabile di un piano di e-government, ha affrontato il tema dell’impatto dell’innovazione tecnologica sui processi della Pubblica Amministrazione. La legge di semplificazione in discussione al Senato prevede l’accesso obbligatorio di tutte le amministrazioni alla rete per la condivisione delle informazioni. Il riferimento è un modello secondo il quale le informazioni non si scambiano, alle informazioni si accede.
Linda Laura Sabbadini, direttore centrale Istat per le indagini su condizioni e qualità della vita, ha richiamato l’attenzione sui cambiamenti intervenuti nella composizione della forza lavoro e sull’innalzamento del livello d’istruzione. Ha ricordato come la relazione fra tecnologia e nuove professioni abbia creato percorsi di acquisizione di competenze che si realizzano essenzialmente al di fuori dei canali tradizionali di formazione. Infine ha evidenziato il ruolo di sempre maggior peso del capitale umano nei processi produttivi. In questa prospettiva, diventa cruciale l’esigenza di dotarsi di nuovi strumenti di analisi in grado di valutare l’evoluzione delle professioni tradizionali e di cogliere i segnali del cambiamento.


Statistica e società dell’informazione

Roma, 17 novembre 2000

Ugo Trivellato, presidente della commissione per la garanzia dell’informazione statistica, Giuseppe Perrone, direttore generale dell’Istat e Vincenzo Lo Moro, direttore del Sistan, concludono oggi la Quinta conferenza nazionale di statistica, l’incontro biennale tra produttori e utilizzatori della statistica ufficiale.
Nella sessione pomeridiana di ieri, Alessandro Penati, docente di finanza aziendale e coordinatore della tavola rotonda sul tema “Statistica e società dell’informazione”, ha introdotto il dibattito soffermandosi sul ruolo che la società dell’informazione svolge nel sistema economico e nella società, e sull’importanza che il capitale umano riveste al suo interno. La statistica, pur insistendo sulla funzione del capitale fisico e finanziario, possiede ancora pochi strumenti di analisi per valorizzare le risorse intangibili, lasciando così inevase alcune domande che vengono poste dalla società dell’informazione. Per Elio Catania, amministratore delegato dell’IBM, i fondamentali dell’economia sono gli stessi sia per la vecchia sia per la nuova economia. Alle imprese si pone il problema di ridisegnare i processi operativi al fine di sfruttare le nuove tecnologie. Il compito della statistica ufficiale è interpretare in maniera costante e immediata questo grande flusso di informazioni a livello di sistema paese. In tale contesto, si pongono complessi problemi di gestione anche per la pubblica amministrazione che deve governare fortemente l’innovazione per consentire all’intero sistema produttivo di mettersi in movimento. Roberto Galimberti, presidente di I-net ed Etnoteam, ha denunciato la carenza di “numeri” su questi temi. Ad esempio mancano tuttora strumenti di riferimento per comprendere e stimare Internet come fenomeno commerciale.
Raffaele Simone, docente di linguistica, ha invece rilevato la necessità di una maggiore “immaginazione” nella statistica, che tende a rappresentare un dato fenomeno soltanto quando assume caratteri sistemici, come nel caso dell’immigrazione. E’ auspicabile quindi che la statistica ufficiale sia in grado di cogliere i cambiamenti, a partire da quelli linguistici, prima che siano radicati nella società. Giovanni Barbieri, direttore centrale per la diffusione della cultura e dell’informazione statistica dell’Istat, ha concluso sottolineando come alcune delle questioni sollevate non possono essere risolte soltanto dalla statistica. < >.

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Periodo di riferimento: 15-16-17 novembre 2000

Data di pubblicazione: 01 gennaio 1970