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Infografica sull’andamento dell’economia italiana - Marzo - Aprile 2025
Nota sull’andamento dell’economia italiana – maggio 2025
Buona performance dell’economia italiana e dell’area euro nel primo trimestre; le forti tensioni geopolitiche stanno però deteriorando attività e fiducia di imprese e consumatori
Il quadro internazionale
Scenario internazionale caratterizzato da rallentamento dell’attività economica e da elevata incertezza.
PIL mondiale rivisto al ribasso
Il Fondo Monetario Internazionale stima una decelerazione al 2,8% dal +3,3%del 2024, con una moderata ripresa attesa nel 2026 (+3,0%).
Prospettive per l’area euro in peggioramento
Fiducia in calo tra i consumatori, nel commercio al dettaglio, e in misura minore nei servizi. Sostanzialmente stabile quella nell’industria e nelle costruzioni. -1,4 punti percentuali l’Economic Sentiment Indicator ad aprile 2025.
Lieve flessione della crescita USA
Nel primo trimestre 2025 PIL USA in contrazione per la prima volta in tre anni (-0,1% da +0,6% del trimestre precedente)
La congiuntura italiana
Buona performance economica, in calo aspettative di famiglie e imprese
PIL italiano ancora in crescita
Performance dell’economia italiana (1° trimestre 2025 +0,3%; variazione congiunturale) migliore di quella tedesca e francese e peggiore di quella spagnola. Un risultato che riflette un’espansione del valore aggiunto nel comparto industriale, mentre quello dei servizi è rimasto invariato
Inflazione stabile in Italia e nell’area euro
Inflazione armonizzata dei prezzi al consumo (IPCA) pressoché invariata rispetto a marzo (+2,1%) in tutti i maggiori paesi europei (2,2% nella media dell’area euro)
Rallenta la crescita della spesa delle famiglie
Diminuisce la propensione al risparmio delle famiglie consumatrici (-0,6 punti percentuali rispetto ai tre mesi precedenti) e si osserva una lieve flessione del reddito disponibile (-0,1%). +0,7 la spesa delle famiglie nel quarto trimestre 2024
Aumento diffuso dell’occupazione
La crescita (+0,9% nel primo trimestre 2025) premia uomini e donne, dipendenti permanenti e autonomi, giovani di 15-24 anni e chi ha almeno 50 anni d’età.
FOCUS
La vulnerabilità alla domanda estera e la solidità economico-finanziaria delle imprese
Tra le imprese esportatrici, quelle più vulnerabili alla domanda estera si caratterizzano anche per maggiori problemi di redditività, e quindi per una più elevata precarietà nel grado di solidità economico-finanziaria. Rispetto a possibili shock (i.e. imposizione di dazi), la combinazione di una vulnerabilità all’export e di una fragilità nelle condizioni di redditività potrebbe pertanto rappresentare un ulteriore fattore specifico di criticità.
