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Commercio estero extra Ue
A marzo 2012 si rileva un incremento del 4,0% rispetto al mese precedente per le esportazioni, mentre le importazioni registrano una diminuzione      dell’1,5%.
L’aumento congiunturale dell’export è diffuso a tutti i principali raggruppamenti di beni, esclusi i beni di consumo non durevoli (-1,1%), ed è particolarmente sostenuto per l’energia (+39,7%). Dal lato dell’import la flessione interessa i beni di consumo (-9,9%) e i prodotti intermedi (-1,7%), mentre crescono i beni strumentali (+4,1%) e l’energia (+1,4%).
Nell’ultimo trimestre la crescita congiunturale delle esportazioni (+2,4%) interessa soprattutto l’energia (+39,2%) e, in misura molto meno intensa, i beni di consumo durevoli (+1,1%) e i prodotti intermedi (+0,9%). Anche la crescita delle importazioni (+0,8%) è dovuta principalmente all’energia (+10,0%).
Rispetto a marzo 2011, l’aumento delle esportazioni (+12,3%) coinvolge tutti i principali comparti, con un tasso di crescita ampiamente superiore alla media per l’energia (+46,6%). Le importazioni registrano una flessione tendenziale del 10,2% che riguarda tutti i principali raggruppamenti, ad eccezione dell’energia (+8,6%). Gli acquisti di prodotti intermedi (-26,5%) presentano un decremento particolarmente sostenuto.
A marzo 2012 la bilancia commerciale registra un attivo di 495 milioni di euro, in netto miglioramento rispetto al disavanzo di marzo 2011 (-3.064 milioni). A fronte di un ampliamento del deficit energetico su base annua, da 5.393 a 5.522 milioni di euro, il surplus complessivo è determinato dalla rilevante espansione dell’avanzo nell’interscambio di prodotti non energetici, che passa da 2.329 a 6.016 milioni.
I mercati più dinamici all’export sono: OPEC (+32,1%), Mercosur (+29,6%), Stati Uniti (+23,5%), EDA (+14,4%) e Giappone (+12,4%). Le vendite verso la Cina, invece, sono in marcata flessione (-12,3%).
La riduzione delle importazioni è sostenuta per gli acquisti di beni provenienti da: Cina (-33,3%), Giappone (-31,5%), India (-30,4%), EDA (-28,9%) e Mercosur (-16,7%). Le importazioni risultano in crescita dalla Russia (+13,6%), dagli Stati Uniti (+7,0%) e dai paesi OPEC (+5,5%).