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Misure di produttività

Nel 2012 il valore aggiunto dell’intera economia ha registrato una diminuzione del 2,8% rispetto al 2011; la produttività del lavoro, calcolata come valore aggiunto per ora lavorata, è diminuita dell’1,2%; quella del capitale, misurata come rapporto tra il valore aggiunto e l’input di capitale, è scesa dell’1,4%.

La produttività totale dei fattori, che misura la crescita del valore aggiunto attribuibile al progresso tecnico, a miglioramenti nella conoscenza e nell’efficienza dei processi produttivi, è diminuita dell’1,3%, dopo un biennio di crescita.

Negli ultimi venti anni (1992-2012) la produttività del lavoro è aumentata ad un tasso medio annuo dello 0,8%. Tale incremento è la risultante di una crescita media dello 0,9% del valore aggiunto e dello 0,1% delle ore lavorate. La produttività totale dei fattori è cresciuta dello 0,4%.

Alla crescita complessiva del valore aggiunto registrata tra il 1992-2012 hanno contribuito in misura simile l’accumulazione di capitale e l’aumento della produttività totale dei fattori (rispettivamente per 0,5 e 0,4 punti percentuali). Il contributo del fattore lavoro è risultato nullo.

La produttività è qui definita come il rapporto tra il valore aggiunto in volume e uno o più dei fattori produttivi impiegati per realizzarlo; in base a tale definizione, è possibile calcolare diverse misure, tra cui quelle riferite rispettivamente alla produttività del lavoro e del capitale, nonché alla produttività totale, calcolata come rapporto tra il valore aggiunto e l’impiego complessivo dei servizi del capitale e del lavoro.

Dati analitici al massimo livello di disaggregazione sono disponibili nel datawarehouse I.stat.

Per informazioni
Direzione Centrale della contabilità nazionale
Massimiliano Iommi
tel. 0646733161
iommi@istat.it

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