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Rilevazione FOL è di titolarità dell'Istat
Con riferimento ad alcune informazioni apparse sugli organi di stampa in merito alla rilevazione sulle Forze di Lavoro, l’Istituto Nazionale di Statistica precisa che:
- l’Istat è e resta titolare della rilevazione sulle Forze di Lavoro, indipendentemente dal fatto che alcune fasi della rilevazione vengano svolte da soggetti privati. Quindi è assolutamente improprio parlare di “esternalizzazione” dell’indagine.
- L’Istat assume le proprie decisioni sulla base di principi di autonomia e indipendenza scientifica, nel rispetto della legislazione vigente e dei vincoli di bilancio. In particolare, l’utilizzo di società esterne per svolgere fasi specifiche di lavoro è una prassi consolidata in Italia ed in tutti i paesi OCSE.
- A partire dal 2002 la rilevazione sulle Forze di Lavoro viene condotta con una tecnica mista, che utilizza sia interviste dirette assistite da computer (CAPI), sia interviste telefoniche (CATI). Fin dall’inizio l’Istat ha affidato (come fa per altre rilevazioni) le interviste telefoniche a società esterne, sulla cui attività esercita controlli di qualità molto stringenti, in linea con le migliori pratiche disponibili a livello internazionale.
- L’unica novità introdotta a partire dal prossimo mese di ottobre riguarda l’assegnazione ad una ditta esterna (scelta sulla base di una gara pubblica) anche della fase di raccolta dati assistita da computer (CAPI). Per assicurare il raggiungimento degli elevati standard di qualità richiesti, l’Istituto adotta strumenti molto qualificati di controllo e monitoraggio delle attività svolte da soggetti esterni. Sostenere quindi che la “qualità e la credibilità della rilevazione sono a rischio” a causa della modifica introdotta non è basato su alcun dato di fatto.
- La qualità dell’informazione è un bene pubblico, al quale tutta la società deve essere giustamente attenta, soprattutto quando i dati in questione guidano scelte di grande rilievo per la collettività e i singoli cittadini. L’Istat ed il suo personale sono quotidianamente impegnati per fornire informazioni statistiche attendibili, prodotte secondo elevati standard metodologici e professionali. La diffusione di notizie infondate che mettono a rischio la credibilità della funzione statistica non contribuisce allo sviluppo di un dibattito pubblico utile al paese, basato su dati affidabili.
Con riferimento ad alcune informazioni apparse sugli organi di stampa in merito alla rilevazione sulle Forze di Lavoro, l’Istituto Nazionale di Statistica precisa che:
- l’Istat è e resta titolare della rilevazione sulle Forze di Lavoro, indipendentemente dal fatto che alcune fasi della rilevazione vengano svolte da soggetti privati. Quindi è assolutamente improprio parlare di “esternalizzazione” dell’indagine.
- L’Istat assume le proprie decisioni sulla base di principi di autonomia e indipendenza scientifica, nel rispetto della legislazione vigente e dei vincoli di bilancio. In particolare, l’utilizzo di società esterne per svolgere fasi specifiche di lavoro è una prassi consolidata in Italia ed in tutti i paesi OCSE.
- A partire dal 2002 la rilevazione sulle Forze di Lavoro viene condotta con una tecnica mista, che utilizza sia interviste dirette assistite da computer (CAPI), sia interviste telefoniche (CATI). Fin dall’inizio l’Istat ha affidato (come fa per altre rilevazioni) le interviste telefoniche a società esterne, sulla cui attività esercita controlli di qualità molto stringenti, in linea con le migliori pratiche disponibili a livello internazionale.
- L’unica novità introdotta a partire dal prossimo mese di ottobre riguarda l’assegnazione ad una ditta esterna (scelta sulla base di una gara pubblica) anche della fase di raccolta dati assistita da computer (CAPI). Per assicurare il raggiungimento degli elevati standard di qualità richiesti, l’Istituto adotta strumenti molto qualificati di controllo e monitoraggio delle attività svolte da soggetti esterni. Sostenere quindi che la “qualità e la credibilità della rilevazione sono a rischio” a causa della modifica introdotta non è basato su alcun dato di fatto.
- La qualità dell’informazione è un bene pubblico, al quale tutta la società deve essere giustamente attenta, soprattutto quando i dati in questione guidano scelte di grande rilievo per la collettività e i singoli cittadini. L’Istat ed il suo personale sono quotidianamente impegnati per fornire informazioni statistiche attendibili, prodotte secondo elevati standard metodologici e professionali. La diffusione di notizie infondate che mettono a rischio la credibilità della funzione statistica non contribuisce allo sviluppo di un dibattito pubblico utile al paese, basato su dati affidabili.