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Commercio estero extra Ue

A novembre 2013 entrambi i flussi commerciali presentano una diminuzione rispetto al mese precedente, più marcata per le esportazioni (-5,1%) che per le importazioni (-3,9%).

La diminuzione congiunturale dell’export, diffusa a tutti i principali raggruppamenti di beni, è particolarmente rilevante per l’energia (-20,4%). Anche dal lato dell’import la flessione è generalizzata a tutti i comparti, con gli acquisti di energia in forte contrazione (-6,0%).

I dati relativi all’ultimo trimestre misurano una lieve flessione congiunturale delle esportazioni (-0,6%); soltanto l’energia risulta in espansione (+3,9%) mentre tengono le vendite di beni di consumo non durevoli (+0,2%). Nello stesso periodo, la flessione congiunturale delle importazioni  (-2,6%) risulta più forte per gli acquisti di beni strumentali (-5,8%) e di energia (-5,2%).

Rispetto allo stesso mese del 2012, a novembre 2013 le esportazioni registrano una diminuzione consistente (-6,7%) ma molto meno marcata di quella delle importazioni (-12,3%).

Si segnala che la flessione tendenziale dell’export è imputabile per circa l’80% a un insieme di prodotti (metalli preziosi, raffinati di petrolio, navi e aerei, opere d’arte) la cui dinamica è instabile nel tempo. Al netto di questi prodotti il calo tendenziale si riduce a -1,5%.

Per l’intero periodo (gennaio-novembre 2013) la dinamica tendenziale delle esportazioni si conferma positiva (+1,2%) con i principali comparti in espansione, salvo l’energia (-14,2%) e i prodotti intermedi (-4,4%). Nello stesso periodo le importazioni registrano un’ampia flessione (-10,3%), diffusa a tutti i principali comparti e particolarmente forte per l’energia (-19,3%).

A novembre 2013, il surplus commerciale con i paesi extra Ue è pari a 2,4 miliardi (era di 1,7 miliardi a novembre 2012). Nei primi undici mesi del 2013, il surplus raggiunge 16,6 miliardi e, al netto dell’energia, 62,8 miliardi.

I principali mercati che registrano una crescita delle vendite sono MERCOSUR (+9,9%), Stati Uniti (+2,3%) e paesi EDA (+0,4%). La contrazione degli acquisti è particolarmente rilevante dai paesi OPEC    (-43,6%), dalla Svizzera (-19,4%) e dai paesi EDA (-15,7%).

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