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Sec 2010: Cambia il sistema dei conti nazionali

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A partire da settembre 2014, con la pubblicazione di una nuova versione dei conti nazionali viene adottato dagli Stati membri dell’Unione europea il nuovo sistema europeo dei conti nazionali e regionali – Sec 2010 – in sostituzione del Sec 95. Il nuovo sistema, definito nel Regolamento Ue n. 549/2013 pubblicato il 26 giugno 2013, è il risultato di una stretta collaborazione fra l’Ufficio statistico della Commissione (Eurostat) e i contabili nazionali degli Stati membri

Il Sec 2010 definisce i principi e i metodi di Contabilità nazionale a livello europeo. Fissa in maniera sistematica e dettagliata il modo in cui si misurano le grandezze che descrivono il funzionamento di una economia, in accordo con le linee guida internazionali stabilite nel Sistema dei conti nazionali delle Nazioni Unite (2008 SNA).

Rispetto alla precedente versione del 1995 (in vigore dal 1999), il Sec 2010 presenta alcune importanti differenze riguardo sia l’ambito di applicazione sia i concetti. Il nuovo sistema riflette, infatti, gli sviluppi e i progressi metodologici conseguiti nella misurazione delle economie moderne che si sono consolidati a livello internazionale e, allo stesso tempo, viene incontro alle esigenze degli utilizzatori, migliorando in alcuni casi la tempestività nella diffusione dei risultati.

Le innovazioni dei metodi di misurazione e delle fonti introdotte nei nuovi conti nazionali, sono state suddivise in tre macro categorie:

Cambiamenti metodologici determinati dal passaggio al Sec 2010

Sono quattro le principali novità del nuovo Sec che hanno impatto su alcuni dei maggiori aggregati:

  1. la capitalizzazione delle spese in Ricerca e Sviluppo. Questo cambiamento del metodo di contabilizzazione determina un impatto positivo sulla domanda aggregata e, quindi, sul Pil  pari alla parte di spesa effettuata dalle imprese di mercato. Anche la componente relativa alla spesa delle Amministrazioni Pubbliche, benché già contabilizzata quale domanda finale avrà comunque un effetto positivo sul valore aggiunto, pari all’ammortamento dello stock di capitale di che contribuisce, per definizione, a tale aggregato;
  2. la riclassificazione da consumi intermedi a investimenti della spesa per armamenti sostenuta dalle amministrazioni Pubbliche. L’impatto di tale modifica è limitato, in quanto la spesa per armamenti era registrata nei consumi finali (collettivi) delle amministrazioni pubbliche e, pertanto, contribuiva già al Pil. Vi è però un effetto differenziale, dovuto al fatto che l’introduzione nei conti di un capitale fisico in armamenti implica la contabilizzazione dei relativi ammortamenti che, per il settore non market, genera un effetto positivo sul valore aggiunto;
  3. una nuova metodologia di stima degli scambi con l’estero di merci da sottoporre a lavorazione (processing), per i quali si registra il valore del solo servizio di trasformazione e non più quello dei beni scambiati. Questo cambiamento della metodologia non modifica il saldo netto dei flussi con l’estero, ma ha effetto sui livelli delle due componenti dell’interscambio;
  4. la verifica del perimetro delle Amministrazioni Pubbliche sulla base degli aggiustamenti metodologici introdotti dal Sec 2010. Ciò ha un effetto, seppure limitato, sulla spesa per consumi pubblici e sull’indebitamento netto del settore.

Altre modifiche sulle pratiche di compilazione dei conti, non strettamente collegate al Sec 2010 ma condivise a livello europeo

Queste modifiche sono connesse in particolare al superamento di riserve relative all’applicazione omogenea tra i paesi Ue di standard già esistenti.

Per l’Italia erano state poste tre riserve specifiche, oltre a otto riserve riguardanti tutti i paesi. Gran parte delle riserve sono relative a dettagli tecnici che hanno un impatto molto limitato. Tuttavia una delle riserve trasversali ha una rilevanza maggiore e riguarda l’inserimento nei conti delle attività illegali, in ottemperanza al principio di esaustività, già introdotto dal Sec 95: le stime devono dunque comprendere tutte le attività che producono reddito, indipendentemente dal loro status giuridico. Le attività illegali di cui tutti i paesi devono inserire una stima nei conti (e quindi nel Pil) sono: traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol). La metodologia di stima della dimensione economica di tali attività è coerente con le linee guida stabilite da Eurostat.

Novità relative ai metodi di misurazione nazionali e alle nuove fonti statistiche adottate nel nostro Paese

Negli ultimi due anni, pressoché tutti gli aspetti della compilazione dei conti nazionali italiani sono stati sottoposti a verifica e a modifiche finalizzate a migliorarne sia i presupposti metodologici, sia le fonti dei dati. Ne deriva un aumento della robustezza delle misurazioni ma anche l’emergere di revisioni significative per molti aggregati economici (lo stesso livello del Pil, il valore aggiunto settoriale, l’occupazione ecc.).

Molte di queste innovazioni sono fondate sull’utilizzo di nuove fonti informative, provenienti dall’integrazione tra basi di dati amministrativi e dati di indagine (ad esempio la nuova base di informazioni per le statistiche strutturali di impresa). La disponibilità di basi informative più ricche, che permettono un utilizzo massiccio di dati individuali relativi a imprese e lavoratori, ha contribuito in maniera determinante al ridisegno delle procedure di stima di due degli elementi centrali dei conti nazionali: il modello di definizione dell’input di lavoro e i metodi di misura dell’economia non osservata e, in particolare, della componente connessa con la sotto dichiarazione dell’attività economica da parte della imprese.