Comunicato stampa

Un click all’Italia

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Domani 9 ottobre 25 milioni di famiglie sono fotografate dal 15° Censimento della popolazione. Un’istantanea storica che da 150 anni immortala l’Italia registrandone, decennio dopo decennio, i cambiamenti.

Giovane, con una maggioranza di uomini, famiglie numerose e con tanto spazio per vivere: era cosi l’Italia nel 1861.

Il primo censimento dell’Italia appena unita scattò la prima istantanea agli italiani. Da allora, decennio dopo decennio è stato composto un puzzle di fotografie che ci racconta la nostra storia.

Domani 9 ottobre, data di riferimento del 15° Censimento, un altro click si aggiunge al quadro e a marzo 2012, quando verranno diffusi i primi dati, sapremo quanto siamo cambiati, avremo aggiornato la foto del Paese.

“Il censimento è un rito collettivo che celebra le diversità nell’unità – sottolinea Enrico Giovannini, presidente dell’Istat – le informazioni che l’operazione censuaria ci restituirà rappresentano un patrimonio insostituibile non solo per chi ha la responsabilità di stabilire strategie di sviluppo e assumere decisioni nell’interesse del Paese, ma anche per le imprese che vogliono programmare e pianificare attività e progetti, offrire servizi, e per i cittadini, per  monitorare politiche e interventi sul territorio.

Per questo motivo il censimento è un dovere civico, ma anche un importante contributo alla conoscenza del nostro Paese e al suo sviluppo futuro”.

A partire da domenica 9 ottobre, dunque, si può compilare il questionario scegliendo fra tre modalità di riconsegna. E’ possibile, infatti, compilarlo via Internet, utilizzando la password stampata sulla prima pagina del questionario recapitato a casa. Chi invece non ha accesso al web, può restituire i questionari compilati presso gli uffici postali e i centri comunali di raccolta, senza alcun costo e ricevendo una ricevuta.

Qualunque sia la modalità di riconsegna scelta, le famiglie che risiedono nei Comuni con meno di 20mila abitanti possono restituire il questionario compilato entro il 31 dicembre 2011, quelle residenti in Comuni con popolazione compresa fra 20mila e 150mila abitanti entro il 31 gennaio 2012, infine le famiglie residenti in Comuni con più di 150mila abitanti hanno tempo fino al 29 febbraio 2012.

Dal 21 novembre scendono in campo anche i rilevatori comunali e quindi le famiglie che a quella data non hanno ancora restituito il questionario possono consegnarlo a loro.

Ma torniamo alla storia del nostro Paese raccontata attraverso i dati censuari. Nel 1861 i cittadini residenti erano 26 milioni, con i maschi che risultavano in testa con oltre il 50 per cento, e le femmine appena sotto, con il 49 per cento.

I bambini fino a 5 anni rappresentavano il 13 per cento della popolazione, gli over settantacinquenni erano l’1 per cento, mentre il numero medio di componenti per  famiglia si attestava a 4,7. E su ogni chilometro quadrato vivevano  87 abitanti.

Il censimento del 2001 fotografa quasi 57 milioni di residenti: le femmine sono in testa con oltre il 51 per cento, i maschi scendono a circa il 48 per cento; anche i bambini fino a 5 anni diminuiscono al 4,6 per cento mentre gli ultrasettantacinquenni sono ormai all’8,4 per cento della popolazione. Focus anche sulle famiglie che diventano più piccole, in media hanno 2,6 componenti, mentre la densità della popolazione è salita a quota 192 abitanti per chilometro quadrato.

I numeri raccolti dai censimenti sono pagine di storia che raccontano l’evolversi di un territorio e di una società, uno strumento fondamentale per svelarci ciò che eravamo, ciò che siamo e che saremo.

 

Data di pubblicazione: 08 ottobre 2011

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Contatti

Il numero verde gratuito e la casella di posta elettronica non sono più attivi dal 1° marzo 2012. Per informazioni rivolgersi al Centro di raccolta del comune di residenza.

Ufficio stampa
tel. 06 4673.2243-4