Sessant’anni di Europa

L’Italia è un paese relativamente meno urbanizzato rispetto ai suoi partner europei, ma il processo di urbanizzazione nel secondo dopoguerra ha seguito un sentiero molto vicino a quello dei sei fondatori: una decisa >leggi ancora

In Europa si contano 158 città con oltre 300 mila abitanti. Esse hanno una dimensione media di 964 mila abitanti, ma soltanto la metà ha più di 550 mila abitanti e appena 35 superano il milione di abitanti: tra queste >leggi ancora

Dal 1960 a oggi la quota di figli naturali, nati cioè da coppie non sposate, è cresciuta in misura rilevante in tutta Europa. Il nostro Paese si differenzia però sensibilmente dal resto dell’Unione >leggi ancora

Il fenomeno della mortalità infantile mostra una costante riduzione in tutti i paesi. Nel 1957, alla firma dei Trattati di Roma, il tasso è del 39,6 per mille nel complesso dei sei >leggi ancora

L’Italia presenta tassi di istruzione universitaria molto più bassi della media europea. Dalla metà degli anni Novanta la percentuale di 30-34enni in possesso di un diploma di laurea >leggi ancora

La povertà in Italia si attesta a livelli costantemente superiori rispetto sia all’aggregato E6 sia all'Ue28. La crisi del 2008 ha nel nostro Paese un effetto molto più intenso: dopo il 2010 il tasso di deprivazione materiale >leggi ancora

Nel nostro Paese la spesa per la protezione sociale (sanità, previdenza e assistenza) in euro pro capite è allineata con quella dell’Unione europea nel complesso, mentre è di circa 1.700 euro inferiore rispetto alla media dei sei paesi >leggi ancora

Nel 1970 il parco auto circolante in Italia e nei sei paesi fondatori era pressoché analogo, attestandosi intorno a 20 automobili per 100 persone. La crescita è stata la medesima >leggi ancora

Il processo di urbanizzazione

Gli agglomerati urbani

I figli naturali

La mortalità infantile

I giovani con titolo universitario

La povertà e la deprivazione

La spesa per protezione sociale

Il parco auto circolante