La crescente rilevanza dei fattori organizzativi per la competitività delle imprese, che includono la scelta della configurazione aziendale più idonea e la capacità manageriale di progettare e rendere sostenibili strategie complesse, sembrano aver determinato un sostanziale superamento del tradizionale dibattito sul nanismo dimensionale delle imprese italiane.
Tuttavia, ciò ha evidenziato un problema di misurazione statistica della struttura delle imprese: come misurare la complessità organizzativa e la capacità manageriale delle stesse? I tradizionali criteri di classificazione e di rilevazione adottati dalla statistica ufficiali risultano infatti idonei per indagini su ampia scala, ma sono solo parzialmente efficaci per rilevare fenomeni particolarmente complessi, quali l’analisi dell’organizzazione e dei processi aziendali.
I risultati di nuove rilevazioni Istat realizzate con interviste dirette sul campo al management aziendale consentono di valutare i profili organizzativi e manageriali dei grandi gruppi italiani anche in relazione alla loro performance economica e propensione alla crescita, fornendo ulteriori, nuovi elementi di valutazione del grado di competitività del nostro sistema produttivo.

Chair:
Paolo Bricco, “Il Sole 24 Ore”
Interventi:
Profili organizzativi e manageriali del sistema imprese
Stefano Menghinello, Istat
Il punto di vista degli analisti
Fabrizio Guelpa, Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo
La pianificazione fiscale internazionale e la complessità organizzativa delle multinazionali
Paolo Acciari, Ministero dell’Economia e delle Finanze
Spunti di analisi economica
Raffaella Cagliano, Politecnico di Milano
