Liceo classico e materie scientifiche non vanno d’accordo? A smentire questo logoro luogo comune hanno pensato le ragazze del Liceo Classico “Norberto Turriziani” di Frosinone, guidate dalla prof. Daniela Fratarcangeli: si sono classificate prime nella fase a squadre delle Olimpiadi Italiane di statistica. Hanno partecipato per il primo anno nella categoria Classi I-II e subito sono salite sul gradino più alto del podio con un lavoro sulle differenze di genere.
Per la categoria Classi III-IV a guadagnare il primo posto è stato invece l’Istituto Brignoli – Einaudi – Marconi di Gradisca d’Isonzo (Gorizia), con un lavoro sul tema dell’istruzione. Veterano della competizione, l’Istituto vanta tre anni di esperienza e piazzamenti sempre di tutto rispetto. Alla guida, la prof. Sara Pittino.
La redazione di Dati alla mano ha intervistato le due docenti che hanno guidato le squadre alla vittoria.
Com’è andata, in generale, la fase a squadre delle Olimpiadi?
D. Fratarcangeli. È stata entusiasmante; ha partecipato una sola squadra, tutta al femminile, coesa e affiatata. Con tanta voglia di mettersi in gioco e convinte di potercela fare, le tre ragazze si sono dedicate all’organizzazione del lavoro con grande entusiasmo, senza distinzione di ruoli, mettendo a disposizione del gruppo qualità e competenze personali. Il ruolo dell’insegnante è stato di affiancarle, ascoltarle e supportarle rispettando i loro tempi, incoraggiando le loro scelte e, infine, condividendo un’esperienza senza precedenti.
S.Pittino. La Didattica a distanza integrata ha reso il lavoro più laborioso rispetto agli anni passati. Ma alcuni ragazzi che hanno già partecipato per due volte alla fase a squadre sono riusciti a coordinarsi bene tra loro e ad aiutare chi aveva meno esperienza.
I ragazzi come hanno scelto il tema su cui realizzare il lavoro?
D. Fratarcangeli. L’idea iniziale è scaturita da tematiche che appassionano soprattutto una delle ragazze, ma il suggerimento è stato immediatamente recepito dalle altre che lo hanno appoggiato e approfondito. Inutile dire che l’insegnante ha pienamente condiviso la loro scelta.
S. Pittino. Rispetto agli anni scorsi il tema era più stringente (ndr si trattava di analizzare data set forniti dall’Istat, tratti dal Censimento permanente della popolazione, relativi all’istruzione). Quindi la discussione iniziale si è concentrata principalmente sulla divisione dei compiti.
Cosa hanno imparato i ragazzi da questa esperienza? Si sono avvicinati alla statistica ufficiale?
D. Fratarcangeli. Mettendosi in gioco con entusiasmo, le ragazze hanno mostrato che le discipline STEM non sono roccaforti inaccessibili, ma montagne di opportunità in cui ci si può anche divertire, con impegno ed energia. Il loro risultato conferma che gli stereotipi di genere, nel pensiero comune spesso associati alle materie scientifiche, sono infondati.
S. Pittino. In questo tipo di attività concorrono molte competenze trasversali: innanzitutto i ragazzi si trovano ad affrontare un tema reale e utilizzano dati veri invece di esempi strutturati teorici (spesso semplificati). Inoltre, imparano a creare una presentazione efficace. Soprattutto, imparano a collaborare all’interno del gruppo.
L’esperienza nel complesso vi è piaciuta? Parteciperete di nuovo alle Olimpiadi, e alla fase a squadre in particolare, avendone la possibilità?
D. Fratarcangeli. L’esperienza è stata altamente formativa e molto coinvolgente: per le ragazze -ma anche per la docente – è stata un’occasione per sperimentare le proprie abilità in contesti diversi da quello usuale. È stato evidente come appassionarsi a un’idea renda più facile raggiungere risultati inaspettati. Per i prossimi anni contiamo di rispondere positivamente all’invito del Team!
S.Pittino. In questi tre anni abbiamo partecipato con quattro squadre. È sempre stata un’esperienza impegnativa ma che ci ha regalato tante soddisfazioni. Sicuramente parteciperemo anche il prossimo anno, sperando di mantenere i risultati che abbiamo raggiunto finora.