Comunicato stampa

A rischio i prossimi Censimenti generali

  • Ascolta questa pagina usando ReadSpeaker
  • Condividi
  • Lascia un feedback

I regolamenti europei e la normativa italiana impongono che nel biennio 2010-2011 debbono essere realizzati: il 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni e il 6° Censimento generale dell’agricoltura. A questi vanno aggiunti, come previsto dal Programma statistico nazionale, il 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e il 2° Censimento delle istituzioni non profit.

L’utilità di avere dati censuari è nota: attraverso la conoscenza della struttura demografica, economica e sociale del Paese e, soprattutto, delle sue articolazioni territoriali a livello molto dettagliato di area e sezione comunale di censimento, è possibile disegnare le politiche di intervento economico-sociali e di programmazione territoriale sia a livello nazionale che a livello locale.

Per la statistica ufficiale i censimenti costituiscono la base per allineare, nel decennio successivo, le rilevazioni campionarie e per ricostruire le serie storiche, demografiche ed economiche.

Stante le difficoltà di bilancio dello Stato, l’Istituto ha progettato innovazioni di tecniche e metodi che consentiranno di contenere i costi e, al tempo stesso, di avere archivi aggiornati della popolazione, degli edifici e delle unità locali di imprese, istituzioni pubbliche e private e di aziende agricole per tutti i comuni, come patrimonio informativo successivamente aggiornabile con tecnologie informatiche avanzate.

D’altra parte non si può certo prendere in considerazione l’eventualità di non fare i censimenti o di effettuarli con risorse troppo limitate, tali da mettere a rischio la qualità dei risultati. Se non venissero svolti i principali due censimenti, l’Italia incorrerebbe, in forza dei regolamenti europei, in una procedura di infrazione e nel pagamento di sanzioni monetarie ben più alte delle spese previste per la loro realizzazione.

Per tutte queste ragioni, il Consiglio dell’Istat esprime forte preoccupazione per il ritardo nell’approvazione della legge italiana di indizione e finanziamento dei censimenti che mette a rischio la loro realizzazione nei tempi e nei modi previsti.

In particolare il censimento dell’agricoltura deve essere effettuato in tutti i Paesi membri dell’Unione entro il 2010: una rapida approvazione della legge nazionale è presupposto indispensabile per consentire agli organi di censimento e in particolare all’Istat, alle Regioni, alle Province autonome di pianificare l’organizzazione della rete territoriale di rilevazione in tempo utile alla sua effettuazione nel mese di ottobre del prossimo anno.

I regolamenti europei e la normativa italiana impongono che nel biennio 2010-2011 debbono essere realizzati: il 15° Censimento generale della popolazione e delle abitazioni e il 6° Censimento generale dell’agricoltura. A questi vanno aggiunti, come previsto dal Programma statistico nazionale, il 9° Censimento generale dell’industria e dei servizi e il 2° Censimento delle istituzioni non profit.

L’utilità di avere dati censuari è nota: attraverso la conoscenza della struttura demografica, economica e sociale del Paese e, soprattutto, delle sue articolazioni territoriali a livello molto dettagliato di area e sezione comunale di censimento, è possibile disegnare le politiche di intervento economico-sociali e di programmazione territoriale sia a livello nazionale che a livello locale.

Per la statistica ufficiale i censimenti costituiscono la base per allineare, nel decennio successivo, le rilevazioni campionarie e per ricostruire le serie storiche, demografiche ed economiche.

Stante le difficoltà di bilancio dello Stato, l’Istituto ha progettato innovazioni di tecniche e metodi che consentiranno di contenere i costi e, al tempo stesso, di avere archivi aggiornati della popolazione, degli edifici e delle unità locali di imprese, istituzioni pubbliche e private e di aziende agricole per tutti i comuni, come patrimonio informativo successivamente aggiornabile con tecnologie informatiche avanzate.

D’altra parte non si può certo prendere in considerazione l’eventualità di non fare i censimenti o di effettuarli con risorse troppo limitate, tali da mettere a rischio la qualità dei risultati. Se non venissero svolti i principali due censimenti, l’Italia incorrerebbe, in forza dei regolamenti europei, in una procedura di infrazione e nel pagamento di sanzioni monetarie ben più alte delle spese previste per la loro realizzazione.

Per tutte queste ragioni, il Consiglio dell’Istat esprime forte preoccupazione per il ritardo nell’approvazione della legge italiana di indizione e finanziamento dei censimenti che mette a rischio la loro realizzazione nei tempi e nei modi previsti.

In particolare il censimento dell’agricoltura deve essere effettuato in tutti i Paesi membri dell’Unione entro il 2010: una rapida approvazione della legge nazionale è presupposto indispensabile per consentire agli organi di censimento e in particolare all’Istat, alle Regioni, alle Province autonome di pianificare l’organizzazione della rete territoriale di rilevazione in tempo utile alla sua effettuazione nel mese di ottobre del prossimo anno.

E’ pertanto necessario che gli organi di governo nazionale e locali, il Parlamento, il Presidente della Repubblica e tutti gli interessati si adoperino per varare la legge di indizione e finanziamento dei censimenti. Il Consiglio dell’Istat auspica che ciò possa avvenire nel più breve tempo possibile.

.

Tag: Tipo di documento: id:6411

Data di pubblicazione: 03 luglio 2009