Comunicato stampa

IPSOS recluta i rilevatori dell’indagine Forze di lavoro

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299 dei 309 rilevatori contattati hanno già accettato di proseguire il lavoro svolto precedentemente per l’Istat con la società privata IPSOS, vincitrice della gara per la sola fase di raccolta dei dati assistita da computer (CAPI) sulle forze di lavoro. Solo tre hanno rifiutato la proposta, mentre gli altri sette non hanno ancora perfezionato l’accordo. Il loro contratto avrà una durata di due anni, maggiore di quella consentita in passato dai vincoli normativi cui l’Istat era sottoposto. I rilevatori, inoltre, riceveranno un compenso per intervista leggermente superiore a quello corrisposto precedentemente.

Tale risultato è pienamente in linea con quanto auspicato dall’Istat e previsto dal capitolato della gara avviata nell’ottobre del 2008, il quale imponeva alla società affidataria di contattare, in via prioritaria, i rilevatori dell’Istat offrendo loro di proseguire l’attività.

Come più volte ribadito, l’Istat ha la piena titolarità dell’indagine: continuerà a definire contenuti e metodologie, operare il controllo quotidiano della qualità del lavoro sul campo, sensibilizzare i rispondenti, gestire il rapporto con il territorio, elaborare, validare e diffondere i dati, effettuando i necessari controlli di qualità in tutte le fasi del processo. Considerando che, la società IPSOS utilizzerà rilevatori perfettamente formati a svolgere tale compito ed è tenuta a seguire le istruzioni tecniche e metodologiche dettate dall’Istat e ad usare i computer ed il software dell’Istat per garantire la privacy dei rispondenti e la sicurezza dei dati, la transizione al nuovo assetto organizzativo risulta estremamente agevole ed assicura una piena continuità con le pratiche fin qui utilizzate.

Ciononostante, l’Istat avvierà una commissione di studio per proporre soluzioni tecniche e normative che consentano all’Istituto e a gli altri enti del Sistema statistico nazionale di svolgere al meglio e in modo sostenibile le proprie attività di rilevazione dati.

Alla luce dei fatti sopra esposti e delle altre informazioni fornite nei comunicati stampa (pubblicati su questo sito) e nel corso di alcune interviste rilasciate dai vertici dell’ente, risultano del tutto infondate le notizie di “esternalizzazione” dell’indagine sulle forze di lavoro, di presunti disegni volti a colpire l’indipendenza scientifica ed organizzativa dell’Istituto, di cambi di strategia dovuti all’arrivo di Enrico Giovannini alla presidenza dell’Istat (avvenuta all’inizio di agosto).

Tanta confusione non giova certo a concentrare l’attenzione sui veri problemi della statistica, quali il continuo taglio di risorse che ci pone all’ultimo posto per spesa pro-capite tra tutti i paesi europei o la scarsa flessibilità organizzativa. L’Istat ed il suo personale svolgono lealmente ed in modo trasparente il proprio lavoro al servizio del Paese ed intendono continuare a farlo anche in futuro.

Ufficio stampa

Tag: Tipo di documento: id:6312

Data di pubblicazione: 01 ottobre 2009